RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

lunedì 28 marzo 2016

DA MILAZZO A DURAZZO…Trieste e le Macroregioni europee


#Macroregioni  #Trieste
Da "Milazzo a Durazzo" va la  Macroregione Europea “Adriatico Ionica” in cui lo Stato Italiano ha inserito Trieste, suo malgrado a  A INSAPUTA DEI TRIESTINI, invece di inserirla nella macroregione Danubiana - Mitteleuropea che le spetterebbe.

Ancora una volta si dimostra la contrapposizione strategica fra gli interessi di Trieste e quelli dello Stato Italiano.

La vocazione di Trieste è palesemente MITTELEUROPEA,  come è universalmente noto  anche ai turisti che qui vengono apposta,  se non solo,  per quello.
Trieste non è altro che il porto naturale sul Mediterraneo della Mitteleuropa: così è nata e così si è sviluppata finchè una tragica guerra non la ha separata dal suo entroterra, condannandola ad una inarrestabile decadenza.
 Il Porto dell’ Impero: non del Friuli, né del Veneto e tantomeno della Padania o di Roma.


Come è noto l’ Europa si va organizzando per Macroregioni omogenee per interessi economici e geopolitici ed anche per identità storica e culturale.
Ad esse sono riservate particolari facoltà e FINANZIAMENTI.
lo Stato Italiano ha deciso di aderire alla MACROREGIONE ADRIATICO IONICA ma, ovviamente, NON alla MACROREGIONE DANUBIANA MITTELEUROPEA, nemmeno con le regioni di confine.
La Slovenia invece, col suo porto di Capodistria-Koper, aderisce alla Macroregione  Danubiana Mitteleuropea e ne trae tutti i vantaggi economici e strategici che, invece, a Trieste sono negati proprio dalla Amministrazione Italiana.


La  MACROREGIONE ADRIATICO IONICA  (clicca) ha sede ad Ancona e va dalla Sicilia all’ Albania e Grecia:  un ferro di cavallo da Milazzo a Durazzo. Non occorre spiegare ai Triestini che con quest’ area non abbiamo interessi economici comuni e nemmeno identità culturali da condividere.

Anzi: a partire da Venezia ci sono porti/città cui ci oppone una secolare rivalità geopolitica ed economica o una assoluta estraneità .



Il contrario avviene con la MACROREGIONE DANUBIANA (clicca) che,  nata  come progetto nel 2011 su spinta di Germania ed Austria,  accomuna 14  Paesi, di cui 9 membri dell’Unione Europea (Germania, Austria, SLOVENIA (Porto di Koper), Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria e CROAZIA (Porto di Fiume) e 5 confinanti con l’Unione (Ucraina, Serbia, Bosnia Erzegovina, Moldavia, Montenegro).


Come si vede i paesi della costa EST  dell’ Adriatico hanno aderito ad entrambe le macroregioni, e la Germania ha aderito alla Danubiana con Land meridionali.
Anche la SLOVENIA ne fa parte, malgrado il Danubio non ci passi, e ne godrà i vantaggi il suo porto Koper-Capodistria, che ormai ha abbondantemente superato Trieste nonostante al momento dell' arrivo dell’ Italia a Trieste (1954) non esistesse nemmeno. 


Ebbene, se una speranza c’era nel cuore dei triestini con questa Europa era quella di vedere la nostra città nuovamente integrata con il suo entroterra naturale mitteleuropeo.
Invece ci troviamo aggregati al Sud Italia e Sud Europa in crisi drammatica e irreversibile.


E’ evidente che una nuova amministrazione comunale dovrà fare di tutto per rimediare a questa esclusione di Trieste dal suo entroterra naturale, esclusione contro cui non si è sentita una sola parola dell’ amministrazione attuale.


MA CHE C’ ENTRIAMO NOI COL SUD (Italiano od Europeo)?!?





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