RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 20 luglio 2016

CON CHE DIRITTO LE DOGANE ITALIANE PRETENDONO ACCISE E TASSE SUI CARBURANTI FORNITI ALLE NAVI NEL PORTO FRANCO CHE E' ZONA EXTRADOGANALE? LA QUESTIONE DEI "DEPOSITI COSTIERI TRIESTINI" PONE DEGLI INTERROGATIVI IMPORTANTI - PERCHE' A LIVIGNO SI RIFORNISCONO I TIR MENTRE A TRIESTE "NON SE POL" RIFORNIRE LE NAVI?


La questione della sospensione di forniture di carburanti alle navi da parte dei "Depositi Costieri Triestini" a causa del mancato pagamento delle accise per alcuni milioni da parte di un fornitore pone degli importanti interrogativi (clicca QUI per la notizia).

Non entriamo del merito della strana vicenda di cui è protagonista Franco Napp (clicca QUI) ma dal momento che la sua ditta è posta all' interno del  "Punto Franco Oli e Petroli" è legittimo porsi alcuni interrogativi rinforzati dal fatto che il TAR ha fatto riprendere i rifornimenti (vedi QUI).


Già ieri ci domandavamo (clicca QUI ): " LE FORNITURE A NAVI ALL' INTERNO DEL PORTO FRANCO NON DOVREBBERO ESSERE ESENTI PER PACIFICA EXTRATERRITORIALITA' DOGANALE, RENDENDO ANCORA PIU' CONVENIENTE LA "TOCCATA" AL NOSTRO PORTO CHE DIVENTEREBBE ANCHE DI RIFORNIMENTO PRIVILEGIATO?".

Le nostre perplessità sono state rilevate dal prestigioso sito specializzato FAQ TRIESTE (clicca QUI) attento sismografo dei nostri fremiti.

Le formuliamo, allora, con maggior precisione:


1) E' pacifico ed ormai riconosciuto da tutti, con in testa il Commissario D' Agostino e compresa la Serracchiani che lo ha recentemente affermato a proposito della No Tax Area (clicca QUI), che il Porto di Trieste è in realtà il PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE regolato dall' Allegato VIII.

2) Il Porto Franco Internazionale di Trieste è dotato di PUNTI FRANCHI che godono della totale EXTRATERRITORIALITA' DOGANALE non solo rispetto all' Italia ma anche alla UE in quanto costituiti dal Trattato di Pace del 1947, 10 anni prima dei Trattati di Roma  che hanno dato inizio alla Comunità Europea che li ha recepiti. 

3) L' EXTRATERRITORIALITA' DOGANALE comporta che tutte le operazioni logistiche e produttive nei Punti Franchi sono al di fuori della giurisdizione delle Dogane Italiane.


4) Le merci di qualsiasi genere che sono presenti nei Punti Franchi sono esenti da qualsiasi tassa e balzello, il che rende possibile mantenere esenti da tributi doganali di qualsiasi genere tutte le merci provenienti dall' estero e destinate all' estero ivi giacenti.

E questo è stato detto dalla stessa Serracchiani  nella lettera a Renzi (clicca QUI) : "Per quanto riguarda invece l'extradoganalità, Serracchiani ha focalizzato alcuni vantaggi: «Le merci provenienti dai Paesi non comunitari possono essere sbarcate e depositate (senza limiti di tempo) immuni da dazio o altra tassa, fino a quando non varcheranno i confini del Punto franco, per essere importate all'interno del territorio doganale italiano/comunitario. "

5) Se del carburante proveniente dall' estero vi viene stoccato e poi fornito a navi estere in transito nel nostro Porto Franco e che, per giunta, vanno fuori dalle acque territoriali italiane, il che avviene necessariamente ad ogni viaggio vista la situazione geografica, questo dovrebbe essere in TOTALE FRANCHIGIA DOGANALE perchè avviene in territorio extradoganale, esattamente come avviene per ogni altra merce da e per il Porto Franco di Trieste.

6) A che titolo le Dogane Italiane pretendono il pagamento di accise per carburante giacente all' interno di un Punto Franco, proveniente dall' estero e destinato a navi estere che fanno rotte internazionali?


Se non possono richiedere diritti doganali per le altre merci perchè lo potrebbero fare per i carburanti?


Nel Punto Franco Oli e Petroli il carburante è giustamente fornito senza accise e imposte per le lavorazioni destinate all' estero: perchè non anche alle navi estere che portano merci "estero su estero"?


Guardiamo per analogia a quello che succede nella zona extradoganale di Livigno: lì i carburanti costano molto di meno perchè esenti da accise e IVA e gli autotrasportatori vanno a fare il pieno per i loro camion, così come molti triestini vanno a farlo in Slovenia perchè più conveniente.
Gli autotrasportatori italiani che fanno il pieno a Livigno con serbatoi aggiuntivi hanno vinto la causa che li opponeva alle Dogane e alla Finanza (clicca QUI).


Perchè a Trieste "non se pol" rifornire di carburante navi estere in esenzione doganale mentre a Livigno questo invece avviene per i TIR regolarmente
?


Non pensiamo occorra essere indipendentisti  per capire il vantaggio aggiuntivo che il Porto Franco Internazionale di Trieste può offrire agli armatori che decidessero di far scalo qui, magari usufruendo di rifornimenti di carburante a costo concorrenziale.


Non occorre nemmeno essere indipendentisti per capire che LE DOGANE  ITALIANE NON POSSONO PRETENDERE ALCUN TRIBUTO IN UN TERRITORIO EXTRADOGANALE PER OPERAZIONI CHE NON VARCANO LA CINTA DOGANALE DEI PUNTI FRANCHI.

Qualcuno può spiegarci il motivo per cui questo elementare principio non viene rispettato ?
E se viene rispettato possono fornircene le prove ?


Il blocco di forniture per il mancato pagamento di accise sui carburanti destinati alle navi non depone a favore di quest' ultima ipotesi.




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