RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

lunedì 10 ottobre 2016

#Scoop - PORTO VECCHIO: E' VINCOLATO ANCHE L' INTERNO DEI VETUSTI MAGAZZINI E NON SI PUO' REALIZZARE NIENTE - LO HANNO MUMMIFICATO, ALTRO CHE IMMOBILISMO ! - IMPOSSIBILE QUALSIASI REALIZZAZIONE, ANCHE TURISTICA: SAREBBE NECESSARIO TOGLIERE IL "VINCOLO IDIOTA" - ERANO SOLO CHIACCHIERE DEI PARTITI NAZIONALI, BLUFF E FOLLIA - COMPLIMENTI A SGARBI, SOVRINTENTENDENZA "ROMANA", "ITALIA NOSTRA" E PARTITI -


Siamo andati ad indagare sulla reale situazione creata dal Vincolo Architettonico IDIOTA (copyright arch. Semerani) in Porto Vecchio, ed è molto peggiore di quanto generalmente si pensa.

Siamo stati insospettiti dalle dichiarazione della ex-Segretaria del Porto arch. Antonella Caroli, esponente anche di Italia Nostra, riguardo l' impossibilità di mettere il ICGEB (biotecnologie) al magazzino 26 causa vincoli INTERNI: «A una nostra prima valutazione - hanno commentato le rappresentanti di Italia Nostra - la struttura specialistica dell’Icgeb potrebbe andare a stravolgere le parti interne dell’edificio in quanto la realizzazione di laboratori, attrezzature tecniche, controsoffittature, pavimentazioni galleggianti, aree di rispetto, potrebbero presentare notevoli problematiche dal punto di vista autorizzativo dato che ledificio è vincolato anche dall’interno» 
(clicca QUI).

Abbiamo pensato:" Stai a vedere che questi, insieme a quel fenomeno di Sgarbi sottosegretario del governo Berlusconi nel 2001, hanno creato una situazione che blocca tutta l' area in modo da rendere impossibile qualsiasi realizzazione, compreso quelle turistiche propagandate dai politici nostrani ?
Stai a vedere che è tutta da sempre una colossale presa  in giro per i Triestini ?

Stai a vedere che hanno mummificato l' area per i posteri per trasformare Trieste in un museo ? Altro che immobilismo !".

Siamo andati a vedere le carte e risulta che IL PESANTE VINCOLO ARCHITETTONICO E' ESTESO ALL' INTERNO DI TUTTI I MAGAZZINI: UN MILIONE DI METRI CUBI CHE NON SI POSSONO RICONVERTIRE IN NIENT' ALTRO CHE MUSEI !

Come dicevano sopra gli integralisti di "Italia Nostra" non si possono riorganizzare gli spazi interni, neanche per realizzare laboratori di ricerca, controsoffitti, pavimenti ecc.: figurarsi alberghi, uffici, negozi, residenze e quant' altro vagheggiato dai vari Russo, Cosolini e Di Piazza per realizzare il loro fantomatico turismo e la loro fantasticata "Trieste 2".

Se permane il "Vincolo Idiota" non si può realizzare niente ed è escluso ogni uso civile economicamente compatibile, se lo si toglie bisogna spiegare alle imprese che sono state cacciate da Porto Vecchio a partire dal 2001 perchè si è impedito loro di ammodernare l' area per le loro esigenze produttive.

Tutti gli annunci di "un nuovo rione per Trieste", turismo di massa, alberghi e negozi, loft e quant' altro si scontrano con il fatto che i vecchi magazzini non possono essere toccati nè dentro ne fuori !

Già prima sembrava ridicola la realizzazione di alberghi e uffici perchè le finestre delle facciate vincolate sono di gran lunga insufficienti a garantire aria e luce agli enormi interni secondo le norme igieniche basilari, per non parlare dei costi enormi di riscaldamento di ambienti altri quasi 5 metri e privi di servizi e perfino di fognature: adesso viene fuori che anche gli spazi interni sono vincolati ed è impossibile ristrutturarli !
Ed i costi sarebbero, in ogni caso, insostenibili.


E' la follia di chi vede in Porto Vecchio solo "il più grande sito di archeologia industriale del Mediterraneo" e pensa si tratti di una specie di Pompei, moderna e gigante, da ingessare per sempre: con la differenza che l' attrattività turistica di enormi magazzini di un secolo è pressochè nulla.


Italia Nostra, cui è legata l' ex segretaria generale del porto Antonella Caroli, è riuscita ad ottenere la gestione del cosiddetto Polo Museale costato milioni di restauri (oltre 32 milioni il complesso di Centrale Idrodinamica, Sottostazione e Magazzino 26) oltre a significativi finanziamenti pubblici (
nell’ambito dei Fondi POR- FESR 2007-2013-ora 2014/2020 - e della Legge n.24/1997, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e l’Autorità Portuale): a che titolo?

In questo delirio è stata trascinata una città che ha bisogno di nuovi insediamenti produttivi e di lavoro come dell' aria.
Illusa dalle chiacchiere su un turismo di questo genere che non esiste e sull' interesse di mitici investitori privati che non esistono.


E' ora di mettere i piedi per terra e sbattere fuori dal Porto Franco Internazionale di Trieste la Sovrintendenza (che imperversa anche nel Nuovo con la legge Galasso) e gli integralisti di Italia Nostra (che si sono insediati nell' area gestendo il "Polo Museale" e ricevendo finanziamenti pubblici), e pensare a un riutilizzo produttivo dell' enorme area: cominciando col togliere un "vincolo architettonico" assurdo oltrechè illegale in un Porto Franco Internazionale.
32 milioni già spesi  in restauri parziali (polo museale e mag.26), senza creare un solo posto di lavoro, sono più che sufficienti per la "memoria storica".





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