LA NUOVA VENEZIA 21/5/16
Noi siamo attenti lettori dei giornali di Paolo Possamai, anche dopo la sua dipartita dal Piccolo di Trieste, e notiamo che il Gruppo Espresso mentre a Trieste sottolinea le piogge di milioni promesse dal governo e minimizza la questione del Porto Off-Shore di Venezia, che nasce per soffiare i traffici tra Oriente ed Europa a Trieste, a Venezia invece sottolinea come è bravo il governo a mandare avanti l' Off-shore.
Infatti nell' articolo sopra potete leggere della lettera di Delrio (quello dei 200 milioni per la ferrovia Trieste-Venezia) che annuncia che il progetto approderà al CIPE (quello dei presunti 50 milioni per Porto Vecchio).
Ci informa anche che Costa, presidente dell' Autorità Portuale ed ex-ministro di Prodi, ha presentato al sindaco Brugnaro (quello da cui si reca in pellegrinaggio Dipiazza) "tre cordate di imprenditori cinesi" interessate a finanziare l' Off-Shore di cui il Sindaco di Venezia è acceso sostenitore.
Conclusione:
"DUNQUE IL PORTO D' ALTURA (Off-Shore) NON SI FERMA. COSTO STIMATO 2 MILIARDI E 200 MILIONI."
Un Nuovo Terminal a Trieste partendo dalle banchine di Servola costerebbe invece 206 milioni, creerebbe 1.647 posti di lavoro e risolverebbe il problema dell' occupazione per la riconversione dell' area a caldo della Ferriera ( studio Alpe Adria società della APT): MA NON SE POL...
RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -
AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -
sabato 21 maggio 2016
NOSTRO SONDAGGIO ELEZIONI COMUNE DI TRIESTE: VOTO UTILE E VOTO DISGIUNTO .
I sondaggi (vedi QUI il
precedente articolo coi dati) indicano come possibili partecipanti al
ballottaggio solo Cosolini 24%, Dipiazza 30% e Menis 27%, con ampio distacco
degli altri 8 candidati che si spartiscono il restante 19%, e con un margine
minimo, vicino all' errore statistico, tra i tre contendenti.
Si confermano le indicazioni che abbiamo avuto con un nostro precedente sondaggio sui candidati indipendentisti (clicca QUI).
Si confermano le indicazioni che abbiamo avuto con un nostro precedente sondaggio sui candidati indipendentisti (clicca QUI).
Nel Centro Destra di
Dipiazza è confluito il vecchio “Partito della Nazione”, in parte rappresentato
anche da Nuova Trieste Popolare di Rosolen e Menia, mentre il
Centro Sinistra di Cosolini rappresenta il nuovo “Partito della Nazione”
renziano.
Il forte rischio è che il ballottaggio si svolga tra i due “Partiti della Nazione”, quello vecchio e quello nuovo: cioè fra Dipiazza e Cosolini, con la Rosolen che va in soccorso del probabile vincitore al secondo turno.
Insomma con il Centro Destra attualmente favorito.
Ne deriverebbe una situazione politica “bloccata” con i nazionalisti italiani, vecchi o nuovi, alla guida della città per altri 5 anni.
In particolare proprio i nazionalisti italiani "storici" della destra "irredentista".
Il forte rischio è che il ballottaggio si svolga tra i due “Partiti della Nazione”, quello vecchio e quello nuovo: cioè fra Dipiazza e Cosolini, con la Rosolen che va in soccorso del probabile vincitore al secondo turno.
Insomma con il Centro Destra attualmente favorito.
Ne deriverebbe una situazione politica “bloccata” con i nazionalisti italiani, vecchi o nuovi, alla guida della città per altri 5 anni.
In particolare proprio i nazionalisti italiani "storici" della destra "irredentista".
Dal momento che noi non siamo per il
“tanto peggio, tanto meglio” e riteniamo che per Trieste sarebbe una catastrofe
perché ha bisogno urgentissimo di avviare un cambiamento radicale, proponiamo
ai nostri lettori un sondaggio per capirne l’ orientamento maggioritario, che
sarà poi quello che adotteremo nelle due ultime settimane di campagna
elettorale (vedi in fondo all' articolo).
CON QUESTO SONDAGGIO PUOI DECIDERE SULLE NOSTRE INDICAZIONI ELETTORALI.
Ti preghiamo di partecipare e diffonderlo
condividendolo.
Lo scopo del sondaggio è di
capire la disponibilità a dare un VOTO
UTILE anziché solo ideologico e di “testimonianza”.
DA SUBITO, AL PRIMO TURNO, in modo da impedire che il ballottaggio avvenga tra Cosolini e Dipiazza, ma che vi possa partecipare Paolo Menis del M5S che comunque ha fatto proprie diverse istanze provenienti dal territorio: da Porto Vecchio alla Ferriera, all’allegato VIII, al rifiuto del nazionalismo e che più volte ha partecipato alle manifestazioni per Porto e Ferriera.
DA SUBITO, AL PRIMO TURNO, in modo da impedire che il ballottaggio avvenga tra Cosolini e Dipiazza, ma che vi possa partecipare Paolo Menis del M5S che comunque ha fatto proprie diverse istanze provenienti dal territorio: da Porto Vecchio alla Ferriera, all’allegato VIII, al rifiuto del nazionalismo e che più volte ha partecipato alle manifestazioni per Porto e Ferriera.
In particolare di utilizzare, da subito, lo strumento del VOTO
DISGIUNTO per dare comunque un voto alla lista da cui ci si sente
maggiormente rappresentati ma CONCENTRANDO I VOTI SUL CANDIDATO SINDACO
PAOLO MENIS, che è l’ unico “antisistema” in grado di arrivare al ballottaggio.
Quella di poter votare la “propria” lista, consentendole di avere degli eletti, ma dando il voto a un candidato sindaco diverso è una possibilità prevista esplicitamente dalla legge elettorale, come le preferenze.
In tal modo, pensiamo, potrebbe comunque essere assicurata sia una rappresentanza alla propria lista, se raggiunge il livello minimo (circa il 3%), ma anche una svolta politica importante con una solenne bastonatura dei “Partiti della Nazione”, che altrimenti sarebbe a forte rischio perchè questi ragionamenti di convergenza si stanno facendo anche tra i loro satelliti.
E’ un ragionamento
realistico che però deve prima essere deciso insieme a voi, per verificarne la
fattibilità e l' efficacia.
Questo il testo del SONDAGGIO, gestito
indipendentemente da "Surveymonkey" che consente un solo voto per computer o telefono, e che durerà fino a martedì 24
compreso:
ELEZIONI AMMINISTRATIVE: VOTO UTILE?
Ritieni UTILE praticare il VOTO DISGIUNTO al primo turno, indicando l' unico candidato sindaco "antisistema" che può concretamente arrivare al ballottaggio, oltre alla "tua" lista ?
Ritieni UTILE praticare il VOTO DISGIUNTO al primo turno, indicando l' unico candidato sindaco "antisistema" che può concretamente arrivare al ballottaggio, oltre alla "tua" lista ?
SI
NO
NON SO
SONO INDIFFERENTE ALL’ ESITO DELLE ELEZIONI
NON VOTERO’Partecipate facendo scorrere la barra a destra del riquadro sotto, cliccando sulle freccette della casella, scegliendo la risposta e premendo il bottone REGISTRA VOTO dopo aver scelto.
venerdì 20 maggio 2016
DOPO LE PIOGGE DI MILONI PROMESSI, NON SANNO PIU' COSA INVENTARSI PER LE ELEZIONI: SERRACCHIANI DICHIARA CHE TRIESTE E' IL TERZO PORTO DELLA GERMANIA, MA DIMENTICA CHE AVEVA DETTO CHE E' IL PRIMO !
IN TUTTI I PORTI DEL NORD EUROPA SI STANNO ROTOLANDO DALLE RISATE !
Italiani Pittoreschi !
Cliccando QUI trovate l' ultima baggianata di Debby!
ATTUALMENTE DIPIAZZA 30%, MENIS 27%, COSOLINI 24% - I DATI CHE IL PICCOLO VI NASCONDE - ASPRA BATTAGLIA PER LIBERARE IL COMUNE DAI "PARTITI DELLA NAZIONE" VECCHI E NUOVI.
Il Fatto Quotidiano 20/5/16 (clicca QUI)
E' il primo sondaggio ufficiale nazionale che conferma dati elaborati localmente.
Secondo questo sondaggio la differenza fra i candidati è di circa il 3% che è una percentuale minima, vicina alla soglia di errore statistico, e suscettibile di cambiamenti negli ultimo giorni anche in ragione dell' astensionismo, che favorisce Centro Destra e Centro Sinistra.
Secondo questo sondaggio la differenza fra i candidati è di circa il 3% che è una percentuale minima, vicina alla soglia di errore statistico, e suscettibile di cambiamenti negli ultimo giorni anche in ragione dell' astensionismo, che favorisce Centro Destra e Centro Sinistra.
Resta confermato che in lizza per il ballottaggio sono solo DIPIAZZA col 30%, MENIS col 27% e COSOLINI con il 24%, con grandissimo distacco dagli altri 8 candidati che si spartiscono il restante 19%, di cui la Rosolen è magna pars, diventando l' ago della bilancia al ballottaggio (che è quello che vogliono).
Cioè 9 candidati si devono spartire un misero 19%: un distacco incolmabile con i tre favoriti.
Il più grande pericolo per Trieste è di trovarsi nuovamente con il sindaco di uno dei due Partiti della Nazione: quello vecchio del Centro Destra e della Rosolen e quello nuovo del PD coi satelliti.
Per evitare questo è assolutamente necessario che il ballottaggio non sia tra Cosolini e Dipiazza ma tra uno dei due e Menis, per ribaltare il tavolo dell' attuale sistema politico partitocratico e visto che il M5S non è colluso con il sistema dei partiti e sta facendo propri diversi temi emersi dal territorio.
Per evitare questo è assolutamente necessario che il ballottaggio non sia tra Cosolini e Dipiazza ma tra uno dei due e Menis, per ribaltare il tavolo dell' attuale sistema politico partitocratico e visto che il M5S non è colluso con il sistema dei partiti e sta facendo propri diversi temi emersi dal territorio.
E' probabile che il PD reagirà rabbiosamente mettendo in campo tutta la forza (e le promesse) derivante dal fatto che controlla tutto: dal Comune alla Presidenza della Repubblica, all' informazione.
SARA' UNA DURA BATTAGLIA PER MANDARE A CASA I DUE "PARTITI DELLA NAZIONE" E APRIRE UNA NUOVA FASE POLITICA INDISPENSABILE A TRIESTE PER SALVARSI E RINASCERE.
E' necessario farsi una buona pensata su questa situazione: NEI PROSSIMI GIORNI INIZIEREMO UN SONDAGGIO TRA I NOSTRI LETTORI.
Qui il testo che ci riguarda:
Con una sorpresa a Trieste il sindaco uscente Roberto Cosolini col 24% sta dietro sia al candidato di Forza Italia Dipiazza ( 30%) sia a Menis quello dei 5 stelle (27%). Dato interessante visto che la città è feudo del capogruppo del PD a Montecitorio Ettore Rosato e la regione è quella di Debora Serracchiani la vicesegretaria:
LA CORSA DEI CIUCHI: GARA FRA PD E DIPIAZZA PER ATTRIBUIRSI IL MERITO DELLA PORCHERIA DELLA PRIVATIZZAZIONE DI "PORTO VECCHIO"
Invece di prendere le distanze da una delle più grosse porcherie della storia di Trieste, la "sdemanializzazione" e privatizzazione di Porto Vecchio, DIPIAZZA vuole attribuirsene il merito.
E' una dimostrazione chiara delle idee confuse, al limite dell' autolesionismo, del candidato del Centro Destra:
La visita di sottomissione al Doge Brugnaro di Venezia, rivale geopolitica storica di Trieste, tanto di più oggi che vuole realizzare il Porto Off-Shore per fregarci i traffici (come da secoli) e vuole anche soffiarci l' "autostrada del Mare (Ro-Ro con la Turchia) e a tal fine ha costituito anche un Punto Franco e fa pressioni su Delrio.
Le numerose e storiche esternazioni a favore del Rigassificatore...(QUI una delle tante)
Ecc. ecc.
Oggi sul Piccolo dice:
"Nei dieci anni in cui sono stato sindaco di Trieste - ha ricordato - ho provveduto al restauro di molti degli edifici del Porto Vecchio, (BRAVO BRAVISSIMO: 32 MILIONI BUTTATI AL VENTO PER MAGAZZINO 26 E CENTRALE ABBANDONATI E SENZA CREARE NEANCHE UN POSTO DI LAVORO) ho dato il via all'elaborazione della Variante del Piano regolatore portuale dell’antico scalo (BARDUZZI?), ho firmato la concessione per 90 anni a Greensisam, ( BELLA PORCHERIA - FIRMATA DALL' APT -! UN REGALO A MANESCHI CHE ADESSO VUOLE VENDERE LUCRANDOCI) ho inaugurato la Biennale diffusa al Magazzino 26 (FUOCO DI PAGLIA CUI E' SEGUITO L' ABBANDONO) e ho aperto la bretella interna (COMPROMETTENDO IL PUNTO FRANCO).
Complimenti vivissimi !
COOPTRIESTE: UN MACIGNO SULLA TESTA DEL PD - LA SUA "LEGA DELLE COOPERATIVE"(Nordest e Conad) HA POTUTO ACQUISIRE A PREZZI STRACCIATI LA GRANDE E STORICA COOPERATIVA TRIESTINA - Sul Fatto Quotidiano
Riportiamo l' articolo pubblicato oggi dal giornale nazionale Fatto Quotidiano (scarica QUI)
Comunali Trieste 2016, grana Coop Operaie per il sindaco Pd che punta a rielezione. Soci pronti a causa vs Regione
La cooperativa è finita in concordato. Decine di risparmiatori che avevano depositato soldi nei libretti di prestito sociale chiedono ora il risarcimento del danno all'amministrazione guidata dal vice segretario Debora Serracchiani. Il primo cittadino Cosolini, sostenuto dalla governatrice, si limita a promettere che solleciterà un intervento da parte del sistema coop. Gli avversari: "Ha abbandonato i triestini in difficoltà"
di Chiara Brusini | 20 maggio 2016
COMMENTI (0)
Più informazioni su: Debora Serracchiani, Elezioni Amministrative 2016, Friuli Venezia Giulia, PD,Prestiti, Trieste
Una causa civile contro la Regione guidata dal vice segretario del Pd Debora Serracchiani pronta a partire. A promuoverla decine di soci prestatori delle Coop Operaie di Trieste finite in concordato un anno fa, che chiedono di essere risarciti per diversi milioni di euro. Nel frattempo gli sfidanti dell’attuale primo cittadino Pd Roberto Cosolini, che il 5 giugno si gioca il rinnovo del mandato con il sostegno della stessa Serracchiani, accusano il Comune di aver abbandonato i cittadini che hanno perso i risparmi. E’ in questo clima, con i soci (molti dei quali pensionati) che a intervallo regolare manifestano in piazza Unità chiedendo giustizia, che il capoluogo giuliano va alle urne per le elezioni amministrative, a 12 mesi esatti dall’omologa del concordatodella storica cooperativa nata nel 1903.
Perdite occultate per anni. E la Regione avrebbe dovuto vigilare - Per anni, stando a quanto è emerso dall’inchiesta per falso in bilancio che vede indagati gli ex vertici, leperdite della Coop sono stateoccultate grazie ai proventi di operazioni immobiliari con società controllate. La Regione Friuli Venezia Giulia, in base alla legge regionale 27 del 2007, è responsabile di effettuare le revisioni straordinarie delle cooperative per accertarne “il regolare funzionamento amministrativo-contabile nonché la consistenzapatrimoniale” e di adottare eventuali sanzioni, fino alcommissariamento. Per questo, dopo che l’anno scorso il vice governatore Sergio Bolzonello che ha la delega alla cooperazione è stato denunciato da un gruppo di soci per associazione a delinquere, viene chiamata di nuovo in causa nell’atto di citazione preparato dallo studio dell’avvocato Mario Reiner. Che verrà presentato in procura a giugno.
Gli allarmi inascoltati e il mancato commissariamento - Il documento, a cui si stanno aggiungendo ogni giorno le firme di nuovi prestatori che sperano di recuperare i risparmi, mette in fila tutti gli allarmi lanciati a partire dal 2007 da consiglieri regionali e soci che a più riprese hanno chiesto alla Regione, con interrogazioni ed esposti, di intervenire. L’unica mossa della giunta è stata, nel 2012 – il governatore all’epoca era Renzo Tondo - una revisione straordinaria. Ma, si legge nell’esposto, “quale sia stato l’esitoancora oggi non è dato conoscere con precisione”. E “è un fatto indiscutibile che la Regione non ebbe a esercitare il proprio ruolo di vigilante, omettendo di prendere l’unico provvedimento che avrebbe potuto evitare la tragica fine di una società cooperativa nata nei primi anni del secolo scorso: il commissariamento”. Un intervento tempestivo, secondo i soci, “avrebbe evitato che la coop si trovasse dal 2004 al 2011 con il patrimonio dimezzato e finisse nel 2014 con il concordato preventivo”.
La richiesta di risarcimento del 39% del danno – Per questo l’atto di citazione chiede che l’amministrazione regionale sia “condannata al risarcimento del danno patrimoniale, nella misura di quanto non rimborsato dalla procedura concorsuale, aumentato degli interessi dalla data del 17-10- 2014 e dellarivalutazione sino al saldo effettivo”. I soci in pratica chiedono la restituzione del 39% ancora congelato sul totale dei 103 milioni depositati dai 17mila prestatori nei libretti della coop. Finora infatti i titolari hanno rivisto solo il 61%dell’investimento, compreso il 30% garantito da Banca Generaliche aveva concesso una fideiussione sul prestito. Il resto arriverà se e quando il liquidatore Maurizio Consoli riuscirà a vendere l’ex Ipercoop di Fiume e altri immobili difficili da piazzare ai prezzi stimati nel piano. E non sarà il 100%: il piano di concordato omologato a giugno 2015 ha stabilito che si vedranno restituire non oltre l’81,38% del loro denaro. Non ci sono paracadute, perché il prestito sociale, oltre a non essere soggetto alla vigilanza diBankitalia – che solo ora, alla luce dei crac, sta studiando una stretta, – non è assistito dal fondo di tutela che garantisce fino al tetto dei 100mila euro chi ha un deposito bancario. Ma quasi nessuno dei prestatori, in gran parte persone anziane che nella cooperativa avevano depositato la liquidazione, ne era consapevole.
La beffa dei risparmi congelati che vanno inseriti nell’Isee – Non sorprende che il caso sia al centro della campagna elettorale per le amministrative. Anche perché i soci, oltre al risarcimento del danno, alla Regione guidata dal vice segretario Pd chiedono anche risposte sul fronte dell’Isee, l’indicatore della situazione economica da cui dipendono le agevolazioni su rettescolastiche, tasse universitarie e ticket sanitari: attualmente i risparmiatori sono tenuti a inserire nel modulo di autocertificazione anche le somme che avevano depositato sul libretto coop. Questo nonostante quasi la metà di quei soldi restino “virtuali”, intoccabili. “E’ una beffa“, lamentando, sollecitando una legge ad hoc che sani il paradosso.
Da Cosolini niente fondo di garanzia. Spera nel soccorso delle altre coop – Cosolini, che corre per il rinnovo del mandato, per ora si è limitato a promettere che chiederà a Alleanza 3.0 (il gruppo nato dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Estense eCoop Consumatori Nordest) un “intervento di liberalità” nella forma di un rimborso del 10% delle somme perse. La candidataAlessia Rosolen, della lista di centrodestra Un’altra Trieste popolare, ha buon gioco ad accusarlo di aver “abbandonato i triestini pugnalati alla schiena”, perché non ha costituito l’auspicato fondo di garanzia da 100mila euro da cui attingere per concedere piccoli prestiti ai soci in difficoltà anche a causa delle spese legali che devono sostenere. Dal canto suo Paolo Menis, in corsa per il Movimento Cinque Stelle, punta il dito contro gli ex amministratori della cooperativa ma anche contro la Regione sostenendo che “entrambi sono responsabili: i primi per aver male amministrato e per esser stati incapaci di correggere la rotta fin quando erano in tempo, la seconda per non aver vigilato”.
giovedì 19 maggio 2016
DELRIO STA FACENDO DIVERSE PROMESSE A TRIESTE IN QUESTI GIORNI. MA QUANTO DURERA' ? L' ESPRESSO POCHI GIORNI FA HA FATTO UN PESANTE DOSSIER CONTRO DI LUI. PERCHE'?
L' ESPRESSO distribuito con Repubblica l'11 maggio scorso, ha pubblicato un dossier sul ministro dei Trasporti Graziano Delrio che riporta le accuse di aver avuto contatti con boss della Camorra: clicca QUI.
Bisogna sapere che Delrio è stato sindaco di Reggio Emilia che è diventato un centro ad alta infiltrazione camorrista come si legge nell' articolo (tanto per chiarire il livello di marciume raggiunto dallo Stivale anche al Centro-Nord).
Il Ministro Delrio è assurto alle cronache del Piccolo, giornale del gruppo Espresso, per le numerose promesse fatte in questi giorni sia riguardo il nostro Porto cui, a parole, assegna un compito strategico, sia per investimenti sulle ferrovie che collegano Trieste a Venezia che notoriamente assomigliano ad una "tradotta" d' anteguerra.
Sono dei pezzi forti della campagna elettorale del PD alle amministrative
Noi siamo garantisti e non riteniamo che le accuse, infamanti, a Delrio siano reali (fino a prova contraria) ma troviamo strano che l' Espresso, giornale amico, se ne faccia megafono.
Infatti Delrio era stato, finora, uno dei "pupilli" di Renzi.
Cosa sta succedendo nelle "segrete stanze"?
Sono credibili le dichiarazioni e le promesse di un ministro pochi giorni prima di una tornata elettorale e qualche mese prima di un referendum sulle "riforme costituzionali"che deciderà le sorti del governo?
Un ministro, perdipiù, sul giro d' aria perchè sottoposto a questi pesanti attacchi personali ?
Cliccando QUI un nostro precedente articolo sulle promesse riguardo il Porto.
COSOLINI CONDANNATO DEFINITIVAMENTE INSIEME A ILLY A RISARCIRE LA REGIONE PER € 700.000 PER SVENDITA DI IMMOBILI PUBBLICI
Doccia fredda sul candidato sindaco del PD.
HANNO SVENDUTO DUE IMMOBILI IMPORTANTI ARRECANDO DANNO AL PATRIMONIO PUBBLICO.
CONDANNA CONFERMATA IN CASSAZIONE A TUTTI I MEMBRI DELLA GIUNTA ILLY DI CUI COSOLINI FACEVA PARTE.
Clicca QUI per la notizia (Notare come viene accuratamente omesso il nome di Cosolini malgrado sia Candidato Sindaco)
Prescindendo dalle valutazioni sul riutilizzo di Porto Vecchio (urbanizzazione e privatizzazione o produttivo come diciamo noi) ci si domanda se è il caso di affidare ad un personaggio già condannato in via definitiva per aver svenduto beni pubblici la privatizzazione di Porto Vecchio stabilita per legge con l' emendamento sulla "sdemanializzazione" del sen. Russo, compagno di partito.
Infatti la Cassazione parla di: «operazioni disinvolte che non tengano conto dei valori reali di mercato degli immobili oggetto di cessione conducano a svendite particolarmente vantaggiose per i privati a scapito del pubblico erario».
Qui non c'è solo un "avviso di garanzia" per indagini preliminari, ma una condanna definitiva per danni al patrimonio pubblico.
Come la mettiamo?
CAMPAGNA ELETTORALE- RENZI HA INIZIATO CON GLI 80 EURO. È PASSATO AD ESTENDERLI AI PENSIONATI. HA PROMESSO LA RIDUZIONE DELL'IRPEF PER IL CETO MEDIO ED ORA ANNUNCIA LA CHIUSURA DI EQUITALIA. TRA UN PO' GARANTIRÀ NEVE SULLE ALPI A FERRAGOSTO E SOLE IN TUTTI I WEEK END
CHE TOCCA FA’ PER CAMPA’
Matteo Renzi sembra Cetto Laqualunque, il personaggio di Antonio Albanese.
Pur di vincere il referendum che segna lo spartiacque della sua carriera politica, tra un po' anche lui prometterà "cchiu' pilo per tutti"
ANCHE BRUXELLES DA' RAGIONE A VIENNA - L' ITALIA SOTTO INFRAZIONE SUI MIGRANTI - LETTERA DI CONTESTAZIONE SPEDITA SEI GIORNI FA E TENUTA SOTTO SILENZIO DA ALFANO PREOCCUPATO.
E' L' ITALIA AD ESSERE SOTTO ACCUSA !
LE NOTIZIE CHE NON TROVATE SUL PICCOLO DOPO LA CAMPAGNA DI DENIGRAZIONE DELLA "CATTIVA" AUSTRIA E DI SANTIFICAZIONE DELLA "BUONA" ITALIA:
L' articolo del Corriere della Sera lo scaricate cliccando QUI.
Eccone intanto alcuni stralci:
"La lettera è stata trasmessa al Viminale sei giorni fa e contiene tre punti di contestazione alle politiche migratorie dell’Italia."
"... il documento firmato dal commissario Dimitris Avramopoulos fa proprie «le preoccupazioni espresse dall’Austria riguardo al potenziale aumento di migranti in provenienza dall’Italia».
"Il «muro» austriaco
Scrive Avramopoulos: «Ho ribadito che il Codice frontiere Schengen vieta l’installazione di recinzioni alle frontiere interne. Tuttavia è possibile, in via eccezionale, adottare misure provvisorie per incanalare i flussi migratori, se necessario e proporzionato. Per preservare l’integrità dello spazio Schengen, condivido tuttavia le preoccupazioni espresse dall’Austria riguardo al potenziale aumento dei movimenti secondari di migranti in provenienza dall’Italia e all’importanza dell’essere preparati ad affrontare i flussi migratori provenienti dalla rotta del Mediterraneo centrale. In tale contesto è fondamentale che l’Italia — uno degli Stati membri in prima linea, particolarmente esposto alla rotta del Mediterraneo centrale proveniente dalla Libia — intensifichi gli sforzi già in atto per fornire le condizioni di accoglienza necessarie ai migranti in arrivo e per prevenire le fughe».
"Critiche forti di Avramopoulos anche sulle strutture: «Pur riconoscendo il forte impegno dell’Italia, un gran numero di sbarchi avvengono al di fuori dei punti di crisi (hotspot), e i previsti gruppi mobili addetti ai punti di crisi non sono ancora operativi. È quindi importante predisporre i punti di crisi supplementari in Sicilia. Per quanto riguarda il rimpatrio e la riammissione, l’attuale capacità ricettiva dei centri di trattenimento chiusi è chiaramente insufficiente e deve essere ampliata rapidamente. Occorre inoltre predisporre urgentemente un nuovo programma di rimpatrio volontario assistito».
GIORNALISMO SPAZZATURA - IL PICCOLO TRASFORMA UN DRAMMA IN UNO SPETTACOLO: PAGINONI E LOCANDINE SU UN SUICIDIO
CI ASSOCIAMO AL LUTTO DI PARENTI E AMICI DELLA INFERMIERA CHE SI E' TOLTA LA VITA ALL' OSPEDALE DI CATTINARA ED ANCHE ALLO SDEGNO PER UNA STAMPA SENZA MORALE CHE CERCA INUTILMENTE DI AUMENTARE VENDITE, ASCOLTI E CLICK STRUMENTALIZZANDO SENZA PUDORE LE TRAGEDIE.
UN DRAMMA PERSONALE NON PUO' DIVENTARE SPETTACOLO !
Questo è uno dei segni di un sistema marcio.
Non pubblichiamo nè nomi, nè foto per rispetto a chi sta soffrendo.
Se una condanna penale per questo comportamento indecente, indegno della civilissima Trieste, forse non potrà arrivare, la condanna morale è già emessa e gira di bocca in bocca fra parenti, amici, e conoscenti
mercoledì 18 maggio 2016
ARRIVATO IL PREVISTO CRACK DEL JOB ACT: LA BOLLA DI NUMERI FASULLI DELLO SCORSO ANNO SI SGONFIA SOPRATTUTTO IN FRIULI-VENEZIA GIULIA.
LO SCORSO ANNO ERANO SOLO CONVERSIONI DA CO.CO.CO AI NUOVI CONTRATTI FORTEMENTE INCENTIVATI MA ALTRETTANTO PRECARI.
LA CRISI CONTINUA E LA RABBIA AUMENTA.
IN FRIULI VENEZIA GIULIA PEGGIO CHE NELLA MEDIA ITALIANA.
IN FRIULI VENEZIA GIULIA PEGGIO CHE NELLA MEDIA ITALIANA.
RICORDATELO QUANDO ANDATE A VOTARE.
Per scaricare i dati CLICCATE QUI.
PARLANO DI NOI: IL SITO SPECIALIZZATO FAQ-TRIESTE PARLA DI "GUERRA DELLE SLIDES" FRA NOI ED ERNST & YOUNG
Troppa grazia cari amici di Faq Trieste !
Nella nostra infinita miseria non avremmo mai sperato di essere considerati degni avversari della super mega multinazionale galattica Ernesto & Jure incaricata di portare prestigio al fantaturismo di Cosolini !
L' ARTICOLO LO SCARICATE CLICCANDO QUI
ZONA FRANCA : ANCHE I VETRAI DI MURANO LA RICHIEDONO - AUDIZIONE DI ZOPPAS (CONFINDUSTRIA) IN PARLAMENTO
(Il
Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 17 mag - ( clicca QUI )
'La
crisi generale, la concorrenza, specie quella sleale, e i sovraccosti di un
contesto disagiato stanno portando a morire le imprese di Murano'.
Lo ha
denunciato in commissione Attivita' produttive alla Camera Matteo Zoppas,
presidente di Confindustria Venezia Rovigo, nel corso delle audizioni sulla
crisi produttiva del distretto del vetro artistico.
Una
soluzione,è emerso dall'audizione, potrebbe arrivare dalla "dichiarazione
di Area di crisi non complessa o dalla costruzione
di una Zona franca urbana con
interventi forti sul carico fiscale e sul sostegno agli investimenti per
invertire la direzione della spirale che si e' innescata recuperando lavoro ed
occupazione"
Attualmente
risultano attive nell'area 263 imprese manifatturiere del vetro e dell'illuminazione,
quasi il 10% in meno rispetto al 2009, di cui il 90% ha piccolissime
dimensioni.
La Zona
Franca, in questo caso "urbana" di tipo UE, la richiede Gorizia e l'
Isontino (vedi foto sotto) e la richiede anche l' isola di Murano a Venezia per bocca dello
stesso presidente di Confindustria di Venezia-Rovigo, Matteo Zoppas. "-
Ma richiederla a Trieste utilizzando l' estensione dei Punti Franchi è tabù: roba da estremisti indipendentisti !
Questi sono i danni gravi del pensiero unico PD che regna da anni grazie anche alla stampa locale.
Ma richiederla a Trieste utilizzando l' estensione dei Punti Franchi è tabù: roba da estremisti indipendentisti !
Questi sono i danni gravi del pensiero unico PD che regna da anni grazie anche alla stampa locale.
QUI l' articolo completo del Sole 24 ore
ILVA L’ITALIA! LA CORTE DEI DIRITTI UMANI DI STRASBURGO APRE UN FASCICOLO SULLE EMISSIONI DELL’ILVA: LO STATO ITALIANO NON HA PROTETTO LA SALUTE DEI CITTADINI.
Riportiamo stralci dell' articolo di Repubblica che potete
scaricare cliccando QUI:
«I richiedenti — si legge nel documento che Strasburgo ha
notificato all’Italia chiedendo risposte — lamentano che lo Stato ha mancato di
adottare tutte le misure giuridiche, regolamentari e di informazione della
popolazione miranti a proteggere l’ambiente e la loro salute, in particolare
alla luce degli elementi risultanti da diversi rapporti, tra cui ”Sentieri”
dell’Istituto Superiore della Sanità». «In più — continua il documento —
attraverso i decreti salva Ilva, il governo ha autorizzato la continuazione
dell’attività della fabbrica».
Lo Stato, quindi, pur sapendo dell’inquinamento non avrebbe
bloccato l’impianto. «Richiamandosi agli articoli 2 e 8 della Convenzione dei
diritti dell’uomo, i cittadini — dicono i magistrati di Strasburgo — denunciano
che il loro diritto alla vita e alla vita privata sono stati violati. Sulla
base dell’articolo 13 della Convenzione, lamentano inoltre di non poter
beneficiare di un ricorso efficace per sollevare queste accuse sul piano
interno»
QUESTA STRADA VA ESAMINATA CON CURA E I
182 CITTADINI DI TARANTO CHE L' HANNO INTRAPRESA CON SUCCESSO NON VANNO
LASCIATI SOLI.
DICHIARAZIONI DI DELRIO: "PORTO DI TRIESTE HUB DELL' ADRIATICO"- "TRIESTE CARA AL CUORE"- "CIACOLE (ELETTORALI) NON FA FRITOLE" !
Grande importanza viene data oggi sul giornale locale all' intervista al ministro dei trasporti Delrio in cui ha dichiarato, tra l' altro:«Porto di Trieste hub per l’Adriatico».
Graziano Delrio non è la reincarnazione di Carlo VI che istituì il Porto Franco nel 1719 e, malgrado l' espressione da "Passione secondo Graziano", non è nemmeno un santo apostolo: si tratta di un politico italiano che rilascia dichiarazioni a un giornale di Trieste 20 giorni prima delle elezioni (con un' espressione poco convinta, bisogna dire...).
Non crediamo nemmeno che sia il demonio: come vorrebbero far credere alcune accuse, passate stranamente in questi giorni sotto silenzio, di connivenza con elementi camorristi, motivata da foto probabilmente casuali e irrilevanti.
E', più banalmente, un medico cui alcuni tecnici potrebbero aver suggerito un' ovvietà evidente a chi semplicemente guardi una cartina geografica: Trieste è il terminal naturale per le rotte dell' Adriatico con merce destinata all' Europa e non è insabbiata come Venezia, Monfalcone e Nogaro.
Da sempre.
L' intervista contiene anche la seguente frase sul porto Off-Shore di Venezia che si candida a fare da terminale al posto nostro:«Il porto off shore è una proposta complessa e innovativa, che stiamo valutando in sede tecnica senza pregiudizi. I tempi della conclusione dell’iter non sono lunghi. In generale, prima di intraprendere investimenti in nuove opere, come metodo vogliamo valutare se esistano infrastrutture che rispondono già alle stesse esigenze». Il che vuol dire che l' Off - Shore di Venezia è ancora in pista malgrado i numerosi annunci contrari dei PD locali.
Dice anche :«MAI PIÙ SOGNI SOLO PROGETTI UTILI».
Purtroppo in Italia il concetto di "utilità" non coincide con il bene collettivo ma con gli interessi di caste politiche e lobby: le stesse che hanno fatto costruire il MOSE, per lucrarci appalti e tangenti, con i noti scandali.
Infatti ieri documentavamo che, come si vede dallo stesso inserto del Piccolo, il progetto dell' Off-Shore veneziano che mira a marginalizzarci è tuttora attivo, con l' aggiunta del tentativo di intercettare anche il traffico delle "autostrade del mare" già radicato a Trieste grazie al Porto Franco (clicca QUI ed anche QUI).
Se questi nobili intenti sono reali mettiamoli alla prova con le cose concrete.
Ne citiamo solo due:
1) Riapertura della linea ferroviaria Transalpina che congiunge il Porto con Opicina, stazione strategica per spedire la merce anche sulla linea Lubiana-Vienna.
Linea di cui quest' anno ricorre il 110° anniversario e che è stata da poco chiusa dalle Ferrovie Italiane, malgrado sia indispensabile in caso di emergenze.
2) Possibilità di sdoganare la merce anche per gli operatori esteri che non hanno partita IVA italiana.
Attualmente questo non è consentito dalle Dogane Italiane, mentre viene fatto a Capodistria, ostacolando lo sviluppo del lavoro estero su estero che è la prerogativa di Trieste, unica fra i porti amministrati dall' Italia.
Due cosine semplici semplici, giusto per vedere se seguono anche i fatti.
Per cui invitiamo tutti a tenere i piedi per terra, anche perchè questo ministro e questo governo non si sa quanto durino e perchè di belle frasi a Trieste ne abbiamo già sentite tante dai tempi di "Trieste Cara al Cuore" e dei comizi di "Giani Lagrima".
L' Intervista la scaricate cliccando QUI.
martedì 17 maggio 2016
IL PORTO OFF-SHORE DI VENEZIA E' IL PRINCIPALE PROGETTO ITALIANO DEL NORD-EST ED HANNO PURE ATTIVATO UNA "ZONA FRANCA" PER SOTTRARCI I TRAGHETTI TURCHI - L' INQUIETANTE PAGINONE ODIERNO DEL SUPPLEMENTO ECONOMICO DEL GRUPPO ESPRESSO (IL PICCOLO) CONFERMA E AGGRAVA LE PREOCCUPAZIONI.
Mentre Trieste può "fare sistema" con le paludi di Porto Nogaro e Monfalcone, per la gioia della Serracchiani che vuole il "Porto Regione", a Venezia ci si muove sfruttando le potenti maniglie politiche di Paolo Costa, presidente dell' Autorità Portuale ed ex ministro di Prodi fortemente appoggiato anche dal sindaco Brugnaro di F.I., forti del fatto di rappresentare gli "interessi nazionali italiani" ben più della marginale Trieste.
Il paginone "NordestEconomia" mostra già visivamente quali sono le cose ritenute importanti:
--- VENEZIA, L’OFF SHORE PER ATTRARRE TRAFFICI (soprattutto la Nuova Via della Seta di Pechino)
--- DUELLO SULLE AUTOSTRADE DEL MARE: con cui Venezia vorrebbe appropriarsi anche dei traghetti RO-RO dalla Turchia e, a tal fine, ha anche attivato un Punto Franco già pienamente operativo.
--- LA LEVA DEI PORTI PER LA RISCOSSA DI CERVIGNANO ovvero mettere una parte del nostro Retroporto a Cervignano, anzichè a Trieste in Zona Industriale che ha anche il problema del SIN (Sito Inquinato di Interesse Nazionale) per cui non è stato fatto niente malgrado lo "stanziamento" del CIPE per 20 miliardi di lire nel 2000.
Cari Triestini: siete avvertiti in modo chiaro... vedete voi cosa fare, a partire dal
le prossime elezioni.
Ecco alcuni stralci degli articoli:
VENEZIA, L’OFF SHORE PER ATTRARRE TRAFFICI -.... il presidente dell'Autorità Portuale veneziana ha ricordato i progetti per il porto offshore a otto miglia dalla costa – ancora in attesa del via libera del Cipe e ora in fase di gara d’appalto per il progetto definitivo – che sarebbe in grado di attrarre le navi porta container giganti che non possono entrare in laguna dati i suoi fondali limitati ai 12 metri e a navi con un carico massimo di appena 7 mila teu. Il terminal offshore – secondo il progetto dell’Authority veneziana – permetterebbe di accogliere le gigantesche navi dello “shipping globale” con una capacità già sul mercato di ben 18.000 teu e quelle da 22.000 teu in costruzione. A valle della piattaforma d’altura è previsto un “retroporto” nell’area in via di bonifica Montesyndial con un servizio di navi “Mama Vessel” di nuova generazione. ...
DUELLO SULLE AUTOSTRADE DEL MARE - Per rilanciare Fusina, Venezia vorrebbe i permessi “monopolizzati” da Trieste. .... Il passaggio di questo traffico via Venezia porterebbe nelle casse dello Stato oltre 3 milioni l’anno di extra gettito, poiché a Venezia i camion non godrebbero delle esenzioni fiscali che invece sono previste per legge a Trieste». Per ottenere tutto ciò dal ministero, Venezia sta lavorando da quattro anni e ha attivato il punto franco «pienamente operativo come richiesto dal Governo quale precondizione alla concessione dei permessi, un’opportunità da cogliere per il bene dell’intero Alto Adriatico».
LA LEVA DEI PORTI PER LA RISCOSSA DI CERVIGNANO.... ci sono ancora 11 milioni da utilizzare per gli investimenti futuri. Quando verranno edificati 200 mila metri quadrati di magazzini coperti, l’interporto di Cervignano potrebbe garantire nuovi posti di lavoro. L’obiettivo di oggi è una più stretta collaborazione con il porto di Trieste al fine di far diventare l’infrastruttura cervignanese un retroporto dello scalo triestino. ...
FOTO: OGGI "DI PIAZZA VENEZIA"A VENEZIA DAL SINDACO DI CENTRO DESTRA... VAI, VAI A COLLABORARE...
QUI L' ARTICOLO DEL GAZZETTINO CHE ILLUSTRA L' INCONTRO TRA DIPIAZZA E BRUGNARO SINDACO DI VENEZIA.
Storica la frase di DiPiazzaVenezia :" La collaborazione tra Trieste e Venezia è nella storia e oggi abbiamo riannodato quei fili di amicizia e di rispetto reciproco che son sempre stati e sempre saranno alla base di ogni relazioni vincente. Dobbiamo ragionare su una portualità condivisa"Gli consigliamo di studiare un po' di storia: Trieste si è dedicata agli Asburgo nel 1382 proprio per essere protetta da Venezia e innumerevoli sono stati gli scontri nel corso dei secoli si tratta di una rivalità che ha precise ragioni geopolitiche.
Iscriviti a:
Post (Atom)