RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

sabato 18 giugno 2016

ULTIMO APPELLO: ERRARE AL PRIMO TURNO E' UMANO, PERSEVERARE AL BALLOTTAGGIO E' DIABOLICO...ROBERTO NON TI VEDE NELLA CABINA ELETTORALE: TRIESTE SI...



Se hai bisogno anche di ulteriori motivazioni razionali ci sono tutti gli articoli precedenti:
clicca
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e
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Non è solo un voto locale ma ha una valenza molto più ampia.
Chi vota per Cosolini vota a favore del Governo Renzi e della sua politica neoliberista e chi vota Dipiazza vota per una destra retriva e nazionalista che è stata l' artefice della decadenza di Trieste.

La scelta fra questi due Partiti della Nazione, quello vecchio e quello nuovo, è impossibile e va rifiutata.

I PREMIER ITALIANI SI FANNO SEMPRE RICONOSCERE...SEQUESTRATE IL TELEFONINO AL RAGAZZINO MALEDUCATO !

RENZI A SAN PIETROBURGO PER IL FORUM ECONOMICO PASSA TUTTO IL TEMPO A SMANETTARE CON LO SMARTPHONE SUSCITANDO L’ILARITA’ DI ALCUNI OSSERVATORI INTERNAZIONALI.
2. ALCUNE IMMAGINI, CHE IN ITALIA NON SONO GIRATE VISTA LA PIAGGERIA DELLA STAMPA, IMMORTALANO ANCHE LO SGUARDO, TRA IL PERPLESSO E IL RASSEGNATO, DELLO ZAR PUTIN, CHE OSSERVA IL SUO GIOVANE COLLEGA E SEMBRA PENSARE: “MA CON CHI STA CHATTANDO? CON LA CASA BIANCA? AH SAPERLO…

BALLOTTAGGIO: SECONDO IL NOSTRO SONDAGGIO VINCERA' TOIO - GRANDE ATTESA PER IL VOTO DI DOMANI. #ToioXeMeio ! NON E' SOLO UN VOTO LOCALE MA HA IMPORTANTI IMPLICAZIONI NAZIONALI ED EUROPEE -



Ecco gli attesi risultati su quale dei Veri Candidati  risulterà più votato domani al Ballottaggio (quello vero).
HANNO PARTECIPATO 1.363 LETTORI

TOIO 50%
NAZAJ 35 %
ANNULLAMENTO SCHEDA CON FRASI PROPRIE  10%
NON VOTERA' 5%

Pertanto i nostri esperti prevedono che TOIO sarà il più votato.
Tuttavia ricordiamo che se le schede annullate con il pretesto del voto ai Veri Candidati saranno almeno 3.333 saranno proclamati vincitori ENTRAMBI i "Veri Candidati" e Trieste potrà fregiarsi del titolo di "Prima Città al Mondo con Due Veri Sindaci" che si aggiungerà al titolo appena conquistato di "Città con Forte Incremento di Turisti e Miseria" (clicca QUI). Che siano quei Turisti che non spendono niente e sono attratti dalle destinazioni del Terzo Modo ? Mah !


Infine abbiamo saputo che gli eredi di Italo Nazaj stanno organizzando un evento per sollecitare il voto a ROBERTO.
Il che ci fa sospettare che la sua prematura e sospetta morte annunciata poco prima del ballottaggio sia dovuta ad un OMICIDIO POLITICO per impedire la sua partecipazione e favorire Roberto oppure, addirittura, sia stata simulata da eredi prezzolati da avversari politici e che il povero Italo Nazaj sia stato rapito e tenuto prigioniero.

Sull' inquietante caso e sull' àncora più inquietante messaggio premonitore macchiato di sangue, presumibilmente falso o sotto dettatura, lasciato dallo sventurato Italo è stato chiamato ad indagare il famoso Commissario Zeno, che sta arrivando d' urgenza dall' oriente dove è impegnato in un ingarbugliato caso internazionale.

Ricordiamo che al primo turno del 5 giugno le SCHEDE ANNULLATE SONO STATE 1.519: visto che al ballottaggio è certo un minor afflusso elettorale, avere un visibile incremento delle schede nulle sarebbe un segnale preciso di voto determinato contro i due Partiti della Nazione ed un evidente indebolimento di chi dovesse risultare eletto: secondo sondaggisti e tecnici inevitabilmente, dopo i brutti risultati del 1° turno, Dipiazza.
Che risulterà eletto con i voti di un esiguo numero di cittadini ed una pattuglia di opposizione del M5S rafforzata di un seggio.

In questo ballottaggio entrambi gli schieramenti ufficiali stanno giocando la sporca carta della PAURA anzichè quella delle proposte: da una parte evocando l' arrivo del "Barbari in Comune" sull' onda delle scemenze di Sgarbi e Tuiach ma anche della  ipotesi (smentita (QUIdi nomina a consulente per il Porto del veneziano Costa (esponente  di spicco del Centro Sinistra ! clicca QUI), dall' altra la paura per la sicurezza e l' immigrazione.


Invece si tratta di una consultazione che NON ha una valenza solo LOCALE bensì nazionale ed europea: consigliamo di leggere il post che trovate cliccando QUI.
Oggi sul Corriere della Sera c'è un interessante analisi del politologo Francesco Verderami che dice: "

Le Amministrative non sono una faccenda locale, sono la porta che introduce a un nuovo mondo. Certo, bisognerà aspettare il referendum per varcare la porta, sarà quello il voto che potrà mutare il volto del Palazzo e del Paese. Ma i ballottaggi non saranno ininfluenti, perché il variegato fronte che si oppone a Renzi userà l’appuntamento di domani (anche) come prova generale per capire se è in grado di coalizzarsi in vista dell’appuntamento di ottobre: ogni città persa dal Pd sarà quindi un gol che il leader del Pd dovrà rimontare nella partita referendaria. Perciò le Amministrative sono la porta che affaccia sul nuovo mondo..."
(clicca QUI per l' articolo)

Sappia dunque chi voterà domani  per Cosolini che voterà a favore del Governo Renzi e della sua politica neoliberista e sappia chi voterà Dipiazza che voterà per una destra retriva e nazionalista chè è stata l' artefice della decadenza di Trieste.
La scelta fra questi due Partiti della Nazione, quello vecchio e quello nuovo, è impossibile e va rifiutata.

Dopo queste elezioni si scatenerà la bagarre nel PD  nazionale e locale e le dichiarazioni di D' Alema ne sono il preavviso.

 


Ne vedremo delle belle e l' opposizione reale potrà riorganizzarsi.

Notiamo che in particolare a sinistra ci sono notevoli mal di pancia in queste ore, che si esprimono ad esempio con la posizione pro-Coso di Ri(af)fondazione Comunista, offriamo pertanto ai perplessi di quest' area un passo sul concetto di "male minore" 
di Antonio Gramsci, che attualmente risulta studiato più all' estero e in ambienti liberali che nella sinistra italiana, incapace di fare quello che stanno facendo i francesi in questi giorni sulle barricate contro il "job act".
Questo è il voto che consigliamo:




venerdì 17 giugno 2016

L' INCIUCIONE: PAOLO COSTA, CHE DIPIAZZA VORREBBE NOMINARE CONSULENTE PORTUALE, E' DI AREA PD, EX-MINISTRO DI PRODI , SINDACO DI VENEZIA PER IL CENTRO SINISTRA, PRESIDENTE DELL' A.P. DI VENEZIA IN SCADENZA E PATRON DEL SUO PORTO OFF-SHORE CHE NASCE PER AFFONDARE TRIESTE. #VotaToioNonXeImbroio



In tanti, oltre a noi, denunciano le alleanze di Dipiazza con il sindaco di Venezia Brugnaro sulla portualità  che sfocerebbero nell' idea "dip(i)azzesca" di nominare Consulente per il Porto Paolo Costa, patron del porto Off-Shore di Venezia, che ha come scopo quello di rubare a Trieste i traffici dell' Alto Adriatico ( cosa che Venezia persegue da secoli).
 
Da notare, però, che il citato Paolo Costa, ora aborrito dal PD locale, è presidente in scadenza della Autorità Portuale di Venezia grazie al PD, ed è non solo di area PD ma è stato anche ministro del Governo Prodi e sindaco di Venezia per il Centro Sinistra.
Nonchè parlamentare europeo, sostenuto da gran parte del PD veneto ecc. ecc. 

Clicca QUI per il curriculum di Costa, tenendo presente che la Margherita è la componente del PD di Matteo Renzi.

Così se viene eletto Dipiazza un ex-ministro del PD viene miracolato e può tranquillamente continuare a tramare contro il nostro porto direttamente a Trieste, addirittura sedendo nel Comitato Portuale di Trieste, grazie al Centro Destra.

Tanto per capire le presunte differenze tra PD e Centro Destra e i giochi delle tre carte in cui la fregatura Trieste la prende sempre, qualsiasi Partito della Nazione vinca.


Intanto Dipiazza interrogato sul punto da FAQ-TRIESTE sembra smentire (clicca QUI) con queste parole:

Risponde al vero che ha intenzione di nominare Paolo Costa consulente per il porto di Trieste e di un ritorno della presidente Monassi come rappresentante del Comune in porto ?


Lo ho appreso da un articolo del giornale nel quale si propongono si ipotizzano cariche che il sottoscritto non mai detto o fatto intendere.
Chi può credere, ad esempio, che Paolo Costa, presidente del Porto di Venezia, già sindaco della città lagunare, ministro dei lavori pubblici, ed esponente di spicco del centrosinistra possa venire a Trieste su richiesta delle forze di centrodestra?  In base alla nuova legge sarà il Governo Renzi del Pd a decidere queste nomine (ma questo non viene scritto).

Dove stà la verità? Boh !

Dal momento che al ballottaggio ufficiale sono approdati solo gli esponenti dei due Partiti della Nazione,
 Cosolini e Dipiazza, con i loro inciucioni e giochetti da prestigiatore di strada, noi voteremo risolutamente solo tra i due "Veri Candidati": TOIO e Italo NAZAJ.


VOTA TOIO, NON XE IMBROIO !



TRIESTE: TRIONFALISMO SULL' AUMENTO DI TURISTI ? AUMENTANO POVERTA', DISOCCUPAZIONE, NEGOZI CHIUSI - ALLARME DELLA COMUNITA' DI S.MARTINO DI DON VATTA.




Quando senti le chiacchiere elettorali sull' aumento dei turisti e della prosperità a Trieste ricordati di quest' articolo pubblicato sul Piccolo (clicca QUI).

ALLARME POVERTÀ

Trieste, dalle bollette all’affitto la crisi fa nuove vittime

La Comunità di San Martino denuncia l’incremento di famiglie in difficoltà. Le richieste di aiuto sono aumentate del 20%. In crescita anche i senzatetto

TRIESTE La povertà dilaga. Dopo la Caritas anche la Comunità di San Martino al Campo, impegnata fin dagli anni Settanta a fianco degli ultimi e degli emarginati, segnala a Trieste un inquietante crescendo di famiglie in grave difficoltà.
Non è un caso che il presidente della storica onlus, Claudio Calandra, a pagina due del bilancio sociale presentato ieri pubblicamente alla città, parli proprio di «dilagare» della crisi economica e occupazionale. Avrebbe potuto usare toni meno forti, il presidente, per descrivere lo scenario in cui galleggiano i triestini. Invece no.
Il capoluogo, alle prese pure con la difficile partita dell’immigrazione, è ancora nel mezzo del tunnel e fatica a scorgere la fine. Dai senzatetto a chi ha perso il lavoro, da chi domanda un aiuto per pagare la bolletta, l’affitto o una semplice spesa: scorrendo tabelle e sommari del bilancio, sono un po’ tutti i fronti a documentare che la città non se la passa niente affatto bene.È soprattutto lo “Sportello di ascolto” di via Gregorutti a intercettare ogni giorno la vastità di storie e drammi personali. Le persone che si sono rivolte al centro sono balzate dalle 761 del2014 alle 955 del 2015; l’incremento è del 20,3%.
Ma il dato tiene conto solo chi si è passato un’unica volta, mentre se si guarda il numero complessivo delle richieste si sale a 3.040, quando invece l’anno prima ci si fermava a 2.484. Siamo al +18%. In 846, su quei 955, hanno ricevuto un sostegno economico. Erano 553 nel 2013.
«Il problema principale è la disoccupazione - osserva la coordinatrice della Comunità Miriam Kornfeind - e sono sempre più persone della nostra città, cioè residenti a Trieste. Ci sono poi situazioni di cattiva gestione delle risorse e ciò richiede un accompagnamento, assieme a servizi sociali e Caritas, nell’educare a gestire i soldi».
Famiglie che si lanciano in acquisti rateizzati e che accumulano debiti su debiti e poi non ce la fanno a finire il mese o a pagarsi le visite mediche. «Talvolta le cifre su affitti arretrati sono talmente alte che bisogna per forza lavorare in rete con altre associazioni e realtà private. Altrimenti nessuno da solo, analogamente agli enti pubblici, può dare risposte adeguate» rileva la coordinatrice.
Non sono meno preoccupanti i numeri deldormitorio di via Udine, attivo dal 2004, che offre ospitalità notturna ai clochard con 25 posti letto. Nel 2014 la Comunità ha aperto le porte a 469 persone e nel 2015 a 489. La stragrande maggioranza, l’86%, proviene da Paesi stranieri. Una trentina, invece, i senza dimora che hanno potuto usufruire degli spazi residenziali della “Casa Samaria” che si trova nello stesso palazzo.

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Un periodo, quello considerato dal bilancio, che ha messo a dura prova San Martino al Campo nella gestione deiprofughi: ammontano a 1.942 nel 2015 gli accolti nel Centro diurno di via Udine, la struttura che offre il docce, lavanderia, abiti, colazione, sostegno sanitario e legale.
Ben 874 in più del 2014; quasi il 98% sono richiedenti asilo, successivamente inseriti nel sistema dell’Ics-Caritas, provenienti soprattutto dall'Afghanistan e dal Pakistan. Ma la Comunità di San Martino al Campo opera anche su altre sacche di fragilità e disagio.
È l’esempio di “Villa Stella Mattutina” a Opicina pensata per chi è in emergenza abitativa, dell’appartamento “Casa San Giusto” di via Rota per chi soffre di deficit cognitivi e la struttura di via Brandesiagestita con il Csm e la Cooperativa Germano a sostegno delle persone con disturbo mentale.
Sono invece 260 i detenuti incontrati dagli operatori della Comunità nel “Gruppo Carcere” per i colloqui, le attività e la distribuzione di generi di prima necessità. In 34 sono stati impegnati in lavori di pubblica utilità, come misura alternativa alla pena.
Una trentina invece i giovani a rischioabbandono scolastico inseriti nei progetti di sostegno e recupero; altrettanti, nel 2015, i ragazzi che hanno frequentato il centro “Smac”, lo spazio di aggregazione per minori.

SALVARE IL SOLDATO RENZI? SALVARE IL SOLDATO COSOLINI? SALVARE LA SERRACCHIANI ? NO GRAZIE ! VOTA TOIO !


Inutile negarlo, la pochezza e la volgarità del centro destra di Dipiazza, insieme alle sue alleanze con il Porto di Venezia, ha fatto venire a tanti di noi la tentazione di votare Cosolini solo per sbarrare la strada a tanto becerume nazionalista e tanta incompetenza sui destini del nostro Porto e della nostra città.

In tanti sono preoccupati soprattutto per le alleanze di Dipiazza con Venezia sulla portualità (leggi Paolo Costa patron dell' Off-Shore) perchè le pagliacciate verbali di uno Sgarbi durano poco, mentre durano molto i danni che un fenomeno così può fare se raggiunge il potere politico: ad esempio pensate al "vincolo idiota" del 2001 su Porto Vecchio che ne ha impedito l' ammodernamento e determinato l' abbandono e il degrado, vincolo di cui Sgarbi pure si vanta.

Da notare che il citato Paolo Costa, presidente in scadenza della Autorità Porftuale di Venezia, è non solo di area PD ma è stato anche ministro del Governo Prodi.
Così quando viene eletto Dipiazza un ex-ministro del PD viene miracolato e può tranquillamente continuare a tramare contro il nostro porto drettamente a Trieste.
Tanto per capire le presunte differenze tra PD e Centro Destra.



Ma a trattenere dal generoso ma insano salvataggio, che Paolo Rumiz auspica oggi sul Piccolo, ci sono ALMENO due constatazioni:

1) Salvare Cosolini dal disastro in cui l'ha cacciato la sua politica arrogante e sbagliata VUOL DIRE AIUTARE RENZI E IL SUO GOVERNO.
Vuol dire salvare la vicesegretaria del PD Serracchiani da una sconfitta e una figuraccia a casa sua.


Non è vero che queste sono solo "elezioni locali" come dice Renzi per tentare di salvare la pelle: sono un importante test nazionale e la riprova è l' impegno che ci ha messo il PD a far arrivare a Trieste una processione di ministri con una carriola di promesse elettorali che non abbiamo mai visto prima e che non vedremo mai più.
Lo dimostrano i paginoni dedicati agli accorati appelli della Serracchiani che rischia di rimetterci la faccia nella "sua" regione.


Su questi ballottaggi c'è l' occhio attento di tutta Europa come rileva anche Federico Fubini sul Corriere della Sera (clicca QUI): vista la posta in gioco non è il caso di fare gli schizzinosi.


Salvare Cosolini, che sta affogando per colpa sua, vuol dire ANCHE SALVARE RENZI E LA SUA POLITICA ANTIPOPOLARE E NEOLIBERISTA SUBALTERNA AI DIKTAT DELLA UE A GUIDA MERKEL. 

Non è un caso che a Parigi si facciano le barricate contro il loro "job act" al grido di "NON FINIREMO COME GLI ITALIANI !".

Per non parlare del piano nazionale che punta a portare Arvedi a far continuare l' ILVA di Taranto, passando per Trieste e sulla pelle dei cittadini.


Salvare Cosolini significa salvare la politica regionale della Serracchiani che ha dato il peggio di sé nella "controriforma" sanitaria, nelle autorizzazioni alla Ferriera e nello scandalo delle COOP che era compito suo controllare ed evitare.


Ci pensino bene tutti, compreso la minoranza del PD: sostenere Renzi e la Serracchiani costerebbe molto caro soprattutto ai ceti deboli e alla classe media, ed anche alla salute dei cittadini. 


Guardiamo alla Grecia dove un Tsipras tentennante si è adeguato a politiche ambigue di tipo renziano mandando letteralmente a catafascio il suo paese !


Non è vero che il PD renziano stia dalla parte dei ceti deboli ! Sono solo quelli addetti a spalmare la vaselina.

2) Tentare di salvare Cosolini è totalmente inutile, una "mission impossible" suicida: la sua posizione è totalmente irrecuperabile e lo dicono tecnici come Roberto Weber di Ixè ed altri (vedi nota).

Visto che ha da perdere che perda chiaramente con tutta la pesantezza che si è cercato, senza salvataggi e senza paraventi.

La terza via, per chi come noi non ama nessuno dei due Partiti della Nazione (centro destra e centro sinistra) che sciaguratamente sono andati al ballottaggio a causa della frammentazione dello schieramento "antistema", è quella di fare in modo che l' inevitabile elezione di Dipiazza avvenga con un numero esiguo di consensi rispetto agli aventi diritto al voto. 

In tal modo delegittimando la sua elezione e minando  la tenuta e la durata della sua amministrazione che ci auguriamo assai breve. 

E lavorando perchè in questi mesi sia possibile ricompattare un "terzo polo" antisistema in grado di vincere.

Costruendo insieme una forte opposizione sociale ed istituzionale a partire dai lavoratori portuali, dalla pattuglia dei 6 consiglieri M5Stelle, dalla riorganizzazione degli indipendentisti e dal forte segnale del voto al ballottaggio per i due "Veri Candidati" : TOIO e NAZAJ.

A noi non piace invitare i cittadini al disimpegno e all' astensione, come ha fatto il PD con il referendum sulle Trivelle e indicendo le amministrative in un giorno solo durante un ponte, anzichè unificarle col referendum in un Election Day con un grosso risparmio economico.
Noi invitiamo tutti a partecipare alla vita politica per evitare che sia solo la casta a decidere sopra le nostre teste.


Ci taglieremmo la mano piuttosto di votare Dipiazza e la sua corte dei miracoli.


Per questo invitiamo tutti ad andare a votare ed ANNULLARE LE SCHEDE con una scritta che permetta di marcare la presenza e renderla visibile:
 votare uno dei "Veri Candidati" dopo una campagna elettorale di promesse da cabaret.


VOTA TOIO, XE MEIO !


Nota:
Il sondaggista triestino Roberto Weber di Ixè in un' intervista al Messaggero Veneto ha dichiara esplicitamente che Cosolini non può recuperare rispetto a Dipiazza: "Al ballottaggio il gap è incolmabile " infatti è ben del 12%. 

Questa intervista non è stata pubblicata dal Piccolo, malgrado sia il quotidiano "gemello" del gruppo Espresso, perchè rende evidente che ogni sforzo del PD (e del Piccolo) per far vincere Cosolini è destinato a fallire.
Anche corteggiando gli elettori del M5S aggredito fino al giorno prima insieme agli indipendentisti.
Anche facendo appello alla coscienza democratica di chi considera scandalosa l' entrata in Consiglio Comunale di candidati come il pugile Tuiach indagati per razzismo e le uscite del malato grave di narcisismo patologico Sgarbi. Il parere di Weber è condiviso da tutti gli osservatori esterni (vedi anche cliccando QUI il prof. Marini del CMR).
















giovedì 16 giugno 2016

I GRANDI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITA' DI RINASCITA TRIESTINA: 8 MODI PER APRIRE UNA BIRRA SENZA CAVATAPPI - VIDEO



In collaborazione con il prestigioso quotidiano londinese Daily Mail vi offriamo un prezioso video che illustra ben 8 modi diversi per aprire una bottiglia di birra senza cavatappi.
Un servizio di pubblica utilità di cui andiamo fieri.

CLICCA QUI PER IL VIDEO




GRANDE SONDAGGIO SU CHI VINCERA' IL BALLOTTAGGIO (quello vero): TOJO o ITALO NAZAJ ? -


Visto che vogliamo fare concorrenza ai sondaggisti di SWG iniziamo con un nostro Grande Sondaggio per prevedere chi vincerà il BALLOTTAGGIO (quello vero) tra  TOIO e ITALO NAZAJ che abbiamo indetto con l' articolo che trovi cliccando QUI.

Ricordiamo che le votazioni si fanno utilizzando le schede ufficiali nei seggi ufficiali Domenica 19 dalle 7 alle 23, semplicemente scrivendo, in grande, il nome dei "Veri Candidati" TOIO o ITALO NAZAJ .

Se alla fine le schede annullate in questo modo risulteranno almeno 3.333 (ovvero il doppio delle schede nulle del primo turno, malgrado l' inevitabile calo di affluenza) proclameremo vincitori entrambi i "Veri Candidati" e Trieste diventerà la prima città al mondo ad avere due sindaci (wow!).

Ci pare il degno risultato e di una campagna elettorale che ha avuto sfilate di premier blindati, ministri a fare promesse a carriolate, due campioni come Sgarbi e Tuiach e anche la proposta di allearci con Venezia che vuole fare le scarpe al nostro porto da secoli...

PARTECIPATE E DIFFONDETE IL SONDAGGIO CHE TERMINERA' DOMANI VENERDI' 17 (! ! !)
ALLE ORE 24.
Sabato mattina diffonderemo i risultati.

Partecipate facendo scorrere la barra a destra del riquadro sotto, cliccando sulle freccette della casella, scegliendo la risposta e premendo il bottone REGISTRA VOTO dopo aver scelto.

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ANCORA SULLA BOZZA DI REGOLAMENTO PER I PUNTI FRANCHI - NECESSARIO ELIMINARE GLI ARTT. 5, 6 E 7 E INSERIRE UN ARTICOLO CHE FACCIA DECADERE IL NUOVO "DISCIPLINARE" DELLE DOGANE PER LE PARTI IN CONTRASTO.



Ritorniamo sulla questione della bozza del Decreto attuativo per la Gestione dei Punti Franchi su cui abbiamo già scritto ieri perchè oggi è uscito un articolo sul Piccolo a pag.26 da cui apprendiamo che l' estensore materiale della Bozza è lo "Studio Legale  Zunarelli di Bologna per conto del Ministero delle Infrastrutture e alla cui stesura ha collaborato l' Autorità Portuale che ha coordinato le posizioni di diversi attori tra cui le Dogane e il CLPT. Il testo è arrivato da alcuni giorni sui tavoli delle parti. Una volta che ciascuno avrà  apportato eventuali osservazioni ecc."( clicca QUI per l' articolo).
 
Clicca qui per scaricare la Bozza di regolamento attuativo .

Ci sentiamo pertanto in dovere di rendere pubbliche le nostre osservazioni, già accennate ieri QUI, nella speranza che vengano recepite dalle parti e discusse seriamente, anche se possono turbare il clima di festa.

Pur essendo positivo l' impianto generale del provvedimento, riteniamo dannoso l' inserimento degli articoli finali 5, 6 e 7 che vietano la vendita al dettaglio, la residenza e l' abitazione nei Punti Franchi.

QUESTI TRE ARTICOLI SEMBRANO AGGIUNTI APPOSTA SOLO PER IMPEDIRE LA FORMAZIONE DI UNA "ZONA FRANCA TERRITORIALE" OTTENUTA CON L' ALLARGAMENTO E L' UNIFICAZIONE DEI PUNTI FRANCHI EXTRA UE DISSEMINATI SUL TERRITORIO.
Ed anche per impedire la realizzazione di un eventuale grande centro Duty Free per turisti, e residenti,  ad esempio in prossimità di un Terminal Passeggeri in regime di Punto Franco (come ad esempio avviene all’ aereoporto di Ginevra anche nel campo delle opere d’ arte).

 E' evidente che se si vuole costruire una Zona Franca Territoriale con le caratteristiche di Livigno e che coinvolga tutto il territorio e la città, è necessario PERMETTERE COMMERCIO AL MINUTO, SERVIZI ALLA PERSONA, RESIDENZA E ABITAZIONI che l' Allegato VIII e la legislazione precedente NON VIETANO e che SAREBBERO VIETATI PER LA PRIMA VOLTA CON QUESTO DECRETO, non si capisce per quale motivo se non per chiudere queste possibilità visto che non ne deriva vantaggio alcuno.

Ricordiamo che la Zona Franca Territoriale oltre ad essere stata proposta all' inizio proprio su queste pagine, è stata il punto qualificante del programma elettorale di UpT dell' avv. Sponza e che gli articoli 5, 6 e 7 di questa bozza sono in palese contrasto rendendola di fatto irrealizzabile e spiace di dover continuare ad essere noi a fare i “guastafeste” in assenza di osservazioni altrui,  ma tacere in questa fase sarebbe oltremodo dannoso.

Come dice anche l' articolo del Piccolo di oggi, e come abbiamo già scritto ieri, il decreto di cui abbiamo la bozza NON riguarda Porto Vecchio (tranne la fascia costiera di 15 metri) da cui il Punto Franco è già stato tolto il 26 gennaio scorso (Clicca qui ) e pertanto il divieto di residenza e abitazione NON riguarda Porto Vecchio e non se ne capisce l' utilità se non, appunto, quella di impedire l’ estensione dell’ extraterritorialità doganale dei Punti Franchi ad un territorio abitato, ora possibile perché non  vietata.

Per quanto riguarda l' asserita, in fondo all' articolo del Piccolo, "piena potestà della Autorità Portuale sul Porto Franco autorizzando e gestendo gli investimenti"  rileviamo che è in totale contrasto con l' art. 50 del nuovo "disciplinare" delle Dogane per i nostri Punti Franchi, appena diventato operativo da pochi giorni, e che dice invece che la gestione spetta alle Dogane Italiane stesse, per quanto incompetenti per extraterritorialità doganale :
L' Art. 50 recita: " Modalità di esercizio delle lavorazioni industriali 1. Le lavorazioni dovranno svolgersi entro i limiti ed alle condizioni fissate nelle autorizzazioni e nei relativi disciplinari di servizio rilasciati dall’Ufficio delle Dogane di Trieste ."(Clicca  qui ).
Con che diritto le Dogane Italiane pretendono di regolamentare e controllare attività industriali in un territorio NON di loro competenza?
Perchè un provvedimento appena varato e operativo dice il contrario di quello che dovrebbe essere contenuto in una bozza in via di apptovazione?

Invitiamo pertanto, e dobbiamo farlo anche pubblicamente visto che la discussione è ormai pubblica, chi ha la possibilità di far giungere le sue osservazioni prima dell' approvazione della bozza di decreto attuativo del regime dei Punti Franchi a richiedere l' abolizione degli articoli 5, 6 e 7 per palese inutilità ai fini della portualità e manipolazione industriale e dannosa autolimitazione delle potenzialità future dei Punti Franchi.

E l' inserimento di un articolo che dichiari decadute le parti del "disciplinare" delle Dogane Italiane che afferma competenze delle medesime su quanto avviene all' interno del Porto Franco, onde evitare i quotidiani conflitti con le Dogane che già adesso ostacolano lo sviluppo del porto.

NOTA: ECCO IL TESTO DEI SOPRACITATI ARTICOLI 5, 6 E 7 DELLA BOZZA DI DECRETO ATTUATIVO DELLA 84/94 DI CUI PROPONIAMO L' ELIMINAZIONE PER CONSENTIRE UN FUTURO SVILUPPO DI UNA ZONA FRANCA TERRITORIALE  E L' IMMEDIATO UTILIZZO A FINI DI GRANDI DUTY FREE (l' art.2 limita l' attuazione del decreto ai Punti Franchi come risultanti DOPO lo spostamento di quello di Porto Vecchio avvenuto a gennaio). Nell' art.7 si cita l' art.8 che consente solo eventuali bar e ristoranti.


DI SEGUITO IL TESTO DEL CITATO ARTICOLO DEL PICCOLO CHE POTETE VEDERE ANCHE CLICCANDO  QUI 
TRIESTE Il decreto sulla gestione dei punti franchi, che apre nuove prospettive per l’intero scalo, e non solo, è in dirittura d’arrivo. Per ora si tratta di una bozza, elaborata dallo Studio Zunarelli per conto del ministero per le Infrastrutture e i trasporti, alla cui stesura ha collaborato l’Authority, che ha coordinato le posizioni di diversi attori, fra cui le Dogane e il Coordinamento dei lavoratori portuali.
Il testo è arrivato da alcuni giorni sui tavoli delle parti. Una volta che ciascuna avrà apportato eventuali osservazioni, e rispedito il testo al dicastero, il provvedimento sarà pronto per la firma del ministro Delrio.
«Queste norme - osserva il segretario generale dell’Authority, Mario Sommariva - sono collegate al decreto legislativo che definirà le autorità portuali di sistema. L’auspicio è che la firma del ministro sia posta entro metà luglio».
La nuova normativa sulla gestione e la regolamentazione dei punti franchi si applicherà alle aree del Porto nuovo e ai punti franchi creati di recente con lo spostamento di parte del punto franco vecchio a FernettiProsecco, al Canale navigabile, alle Noghere e all’area Teseco.
In proposito Sommariva sottolinea che il decreto, dando al presidente dell’Authority i poteri di direttore del porto franco (previsto dall’Allegato VIII del Trattato di pace, ndr), «va oltre la legge 84/94 e regolamenta la gestione in punto franco delle aree retroportuali».

Numerosi e articolati i poteri attribuiti all’Autorità portuale, a cominciare dall’autorizzazione alla manipolazione delle merci e alla produzione di beni e servizi, anche a carattere industriale. «È la strategia che portiamo avanti da un anno - commenta Sommariva -. Stiamo lavorando intensamente per attrarre investitori internazionali. È una nuova visione del porto franco come collettore di investimenti che si integrano con i traffici».
Il segretario generale conferma che l’interesse c’è, ma non va oltre. Una prova tangibile la si è avuta martedì scorso, con l’incontro tra i responsabili di Amazon, colosso mondiale delle vendite on-line, la presidente della Regione Serracchiani, il sindaco Cosolini e i rappresentanti dell’Authority, in cui si sono approfondite anche le opportunità offerte dal porto franco. Sempre in questa ottica, negli ambienti poportuali si parla dell’interesse di una multinazionale Usa dell’informatica a insediare una struttura per l’assemblaggio di componentistica.
La bozza del decreto è stata ieri al centro di un incontro nella sede del Cral dell’Authority, organizzato dal Coordinamento dei lavoratori portuali (Clpt-Usb). «Siamo nati per far rispettare l’Allegato VIII - ha rimarcato il segretarioStefano Puzzer -. Dopo lo sciopero dell’agosto 2015, l’Autorità portuale, che ringraziamo, ha rispettato l’impegno di creare una commissione di studio sull’Allegato VIII, alla quale ha preso parte il nostro legale Nicola Sponza (candidato sindaco con la lista Uniti per Trieste, ndr). Il primo risultato è questa bozza del decreto attuativo del regime di porto franco».
«Si aprono grandi potenzialità per il porto - ha rilevato a sua volta Sponza -. L’Authorithy avrà la piena potestà sul porto franco, autorizzando e gestendo gli investimenti».


mercoledì 15 giugno 2016

I PORTUALI DEL CLPT PRESENTANO IL REGOLAMENTO ATTUATIVO DEL PORTO FRANCO FRUTTO DELLA LORO LOTTA - E' CHIARAMENTE IN CONFLITTO CON IL REGOLAMENTO DELLE DOGANE DIFFUSO IERI - UN GRANDE RISULTATO PER IL PORTO E LA NOSTRA CITTA'.



Oggi è stata presentata dal Coordinamento Lavoratori Portuali CLPT la bozza di Regolamento Attuativo per il Porto Franco Internazionale di Trieste che si attendeva da 22 anni.
Infatti la legge 84 del 1994 che ancora regolamenta i Porti, e che è in via di superamento con una nuova legge, prevedeva un regime speciale per Trieste all' art. 12. 
I regolamenti attuativi per i Punti Franchi però non sono mai stati emanati e pare che adesso sia la volta buona.

La scorsa estate lo sciopero indetto dal CLPT aveva, tra l' altro, avuto come risultato la costituzione di una Commissione per l' applicazione dell' Allegato VIII.
L' esito principale dei lavori è l' elaborazione della Bozza di Regolamento Attuativo di cui si prevede la firma da parte del Ministro entro l' estate, grazie anche all' impegno del Commissario all' APT.

Si tratta di un risultato straordinario della lotta dei nostri portuali, che si confermano l' avanguardia per la rinascita della nostra città, che ci auguriamo venga varato rapidamente e diventi legge senza essere insabbiato come è avvenuto in passato.
Infatti l' insabbiamento è lo sport preferito a Roma che tende a fare enunciazioni di principio a cui non seguono i fatti.

In questo nefasto solco sembra essersi inserito il nuovo "DISCIPLINARE" delle Dogane per i Punti Franchi diffuso ieri e che, pur citando all' inizio l' Allegato VIII, in pratica lo svuota con le prescrizioni dei diversi articoli. 

La nozione di Porto Franco EXTRADOGANALE, ed extra-UE perchè precedente alla sua costituzione, comporta che il territorio delimitato sia FUORI DALLE COMPETENZE DOGANALI DI QUALSIASI PAESE E DELL' ITALIA NELLA FATTISPECIE.


In altre parole le Dogane Italiane non possono ingerire con quanto avviene  oltre la cinta dei Punti Franchi e nemmeno imporre gravosi compiti burocratici per merci che sono in transito.
Le competenze della Dogana Italiana, infatti, iniziano ALL' ESTERNO del Porto Franco Internazionale di Trieste: lo prevede chiaramente l' Allegato VIII ma anche la legislazione precedente come il Regio Decreto n.2395 del 22.12.1927 art.2.

Si tratta di EXTRADOGANALITA' (extra UE) VERA E PROPRIA, non di un particolare regime di Zona Franca come quelli previsti dalla Unione Europea.

Chiarito ciò, fa piacere che in premessa al nuovo "disciplinare" doganale si citi l' Allegato VIII al Trattato di Pace del 1947, tuttavia in tutto il documento si parla di "autorizzazioni" che la Dogana Italiana dà per merci o attività che si svolgono nei Punti Franchi EXTRADOGANALI chiaramente NON DI SUA COMPETENZA.

In sostanza la Dogana Italiana, pur citando l' Allegato VIII, vuole mantenere il controllo su merci e attività all' interno del Porto Franco Internazionale, malgrado sia pacificamente fuori dalla sua giurisdizione e competenza, in contrasto con l' Allegato VIII medesimo e anche con la legislazione precedente. 
Sembrerebbe quasi redatto da qualche funzionaria che voglia imporre una particolare interpretazione dell' Allegato VIII favorevole alle Dogane Italiane, interpretazione che non può essere lasciata passare per non creare un precedente molto pericoloso.

Vediamo l' esempio di due soli articoli:

l' Art. 38 recita:  Merci PA = perfezionamento attivo Merci AT = ammissione temporanea 19 7. Ogni indicazione supplementare eventualmente richiesta ai fini della compilazione di una dichiarazione sommaria di uscita, qualora la merce esca dai PP.FF. perché destinata a lasciare il territorio dell’UE; 8. Le indicazioni relative alle merci che, in caso di immissione in libera pratica o di ammissione temporanea, non sarebbero soggette all'applicazione di dazi all'importazione o a misure di politica commerciale, e la cui utilizzazione o destinazione debba essere controllata; 9. I riferimenti dei certificati di origine preferenziali qualora si voglia conservare l’origine della merce. 10. Le cessioni delle merci con menzione del riferimento della fattura"ü Qualora l’introduzione della merce nei PP.FF. comporti l’appuramento del regime di perfezionamento attivo e/o di ammissione temporanea dovranno essere riportate le seguenti sigle: · Le lavorazioni delle merci: l’operatore considererà le merci oggetto di lavorazione nei PP.FF. come uscite dal magazzino in cui sono depositate, annotandole nel registro uscite; successivamente le iscrive nel registro delle lavorazioni. Dopo la lavorazione, i prodotti realizzati, verranno iscritti nel registro delle entrate. Gli scarti di lavorazione andranno contabilizzati in un registro separato. · Il tipo di manipolazione usuale effettuata; · La posizione doganale e fiscale della merce Gli spostamenti della merce all’interno dei PP.FF. · La dichiarazione presentata all’atto dell’ingresso della merce nei PP.FF. · L’ MRN identificativo della ENS/EXS · Il riferimento al documento di trasporto (marittimo, stradale, ferroviario, aereo) che scorta la merce all’entrata/uscita dai PP.FF: · La destinazione/regime doganale cui sono vincolate dopo la permanenza nei PP.FF. · Il luogo e la posizione in cui sono stoccate · Natura della merce secondo la denominazione commerciale usuale( la descrizione deve essere molto precisa così da consentire di identificare la merce), l’indicazione relativa ai marchi, ai numeri, alla natura dei colli, agli elementi di identificazioni dei contenitori · Quantità della merce ·Il Registro partitario 1. Per ogni singola partita di merce, numerata progressivamente, dovranno essere fornite le seguenti informazioni:
Con che diritto le Dogane Italiane pretendono questi onerosi adempimenti su merce in un territorio NON di loro competenza?

L' Art. 50 recita: " Modalità di esercizio delle lavorazioni industriali 1. Le lavorazioni dovranno svolgersi entro i limiti ed alle condizioni fissate nelle autorizzazioni e nei relativi disciplinari di servizio rilasciati dall’Ufficio delle Dogane di Trieste ."
Con che diritto le Dogane Italiane pretendono di regolamentare e controllare attività industriali in un territorio NON di loro competenza?


Il nuovo "disciplinare" per i Punti Franchi già adesso operativo non è una grande novità: sostituisce quello precedente del 1999 e NON rappresenta gli attesi, da 22 anni, "decreti attuativi" delle legge 84/94 ed è in palese contrasto, in molti punti, con la bozza presentata oggi dal CLPT, che ci si augura abbia prevalenza, una volta approvata.

Anche se la bozza presentata oggi può anch' essa  avere qualche criticità in particolare riguardo al progetto di estendere i Punti Franchi all' intero territorio provinciale: infatti gli artt. 5, 6 e 7 (vedi nota) ne impedirebbero sia l' estensione ad aree abitate sia il "commercio al dettaglio" che invece è la caratteristica principale della Zona Extradoganale di Livigno, che è abitata, si costruiscono case: Commercio al dettaglio e resienza  che attualmente non risultano vietati dall' Allegato VIII


Insomma gli articoli 5, 6 e 7 impedirebbero la realizzazione della Zona Franca Territoriale tramite l' estensione e unificazione dei Punti Franchi disseminati sul territorio, senza nemmeno riuscire ad impedire la creazione di abitazioni in Porto Vecchio perchè è già stato privato di gran parte del Punto Franco Nord il 26 gennaio scorso (vedi documentazione sotto) e pertanto NON è più soggetto a questo decreto attuativo che riguarda solo il Porto Franco, da cui Porto Vecchio è già stato escluso da 5 mesi.

Onestamente gli articoli 5, 6 e soprattutto 7 messi  in coda alla bozza, sembrano totalmente estranei e superflui all' impianto della medesima: vietare (art. 7) il commercio al dettaglio, che NON è vietato dall' Allegato VIII, altrimenti non avrebbe senso vietarlo adesso, significa chiudere varie possibilità: dalla creazione di un enorme Duty-Free a disposizione di turisti e residenti all' estensione su tutto il territorio dei Punti Franchi, cosa resa impossibile anche dal divieto di abitazione e residenza degli artt. 5 e 6, divieto che non esiste nell' Allegato VIII.
E non danno alcun vantaggio: nemmeno quello di evitare le abitazioni in Porto Vecchio.

Questi tre articoli si possono, secondo noi, tranquillamente eliminare:
 non portano alcun vantaggio e limitano fortemente le possibilità di utilizzo territoriale dei Punti Franchi.

Tuttavia il varo di questa bozza darebbe un impulso alle attività portuali e industriali con beneficio per tutta la città soprattutto sul piano della creazione di posti di lavoro.

E' necessario, in ogni caso, aprire un tavolo di confronto per superare l' impostazione del "Disciplinare" delle Dogane varato appena ieri ma in evidente conflitto non solo con l' Allegato VIII ma anche con la bozza presentata oggi, per evitare che all' accettazione formale dell' Allegato VIII
segua una pratica per affossarlo in cui è maestra la burocrazia italiana.

Qui sotto alleghiamo una documentazione sui fatti e norme citati: 


 NOTA: ECCO IL TESTO DEI SOPRACITATI ARTICOLI 5, 6 E 7 DELLA BOZZA DI DECRETO ATTUATIVO DELLA 84/94 DI CUI PROPONIAMO L' ELIMINAZIONE PER CONSENTIRE UN FUTURO SVILUPPO DI UNA ZONA FRANCA TERRITORIALE  E L' IMMEDIATO UTILIZZO A FINI DI GRANDI DUTY FREE (l' art.2 limita l' attuazione del decreto ai Punti Franchi come risultanti DOPO lo spostamento di quello di Porto Vecchio avvenuto a gennaio)


Sotto alcune immagini dello sciopero della scorsa estate: