RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

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giovedì 23 marzo 2017

NUOVI INSEDIAMENTI INDUSTRIALI HI-TECH ENTRO L' ANNO IN PORTO FRANCO INDUSTRIALE GRAZIE ALL' ACCORDO TRA AREA DI RICERCA E SAMER : FREEWAY TRIESTE


Oggi è stata presentata FreeWay Trieste la partnership operativa tra Area di Ricerca e Samer per avviare l' USO PRODUTTIVO DEI PUNTI FRANCHI del Porto Franco Internazionale di Trieste annunciato dal Presidente dell' Autorità Portuale nelle scorse settimane.

Erano presenti a far passerella per i media il Sindaco Dipiazza e la Governatrice Serracchiani oltre ad altri politicanti che non hanno alcun merito nell' iniziativa.

Si parla del primo insediamento di industrie internazionali ad alta tecnologia entro l' anno con circa 100 nuovi posti di lavoro.

Verrà in un primo tempo utilizzato lo spazio industriale retroportuale di 80mila metri quadrati, oggi dotato del regime giuridico internazionale del Punto franco, di proprietà della Samer. 

Le prime imprese ad alta tecnologia «saranno sui filoni - come ha specificato Stefano Casaleggi, direttore generale di Area intervenuto con il presidente Sergio Paoletti- dell'economia circolare, recupero delle terre rare, dei materiali preziosi, di tutto quello che avviene dallo scarto dei materiali abituali, sono tutti prodotti che hanno in sé piccole componenti di grande prestigio, perché sono tecnologie che hanno bisogno di una fase ancora molto importante di sperimentazione. Poi i prodotti devono essere vendibili e trasportabili lontano, quindi qui entrano in gioco magazzini, logistica, sistema ferroviario. Poi toccherà al partner privato, cioè Samer, a occuparsi di aiutare il potenziale investitore in tutte le sue necessità richieste».


Bene, benissimo! Vediamo che le cose stanno andando nella direzione giusta, come auspichiamo da anni.


Il Porto Franco non è più un orpello del passato e una questione per nostalgici ma una carta vincente per il futuro di Trieste anche per far ricrescere il tessuto industriale e produttivo pesantemente depauperato.
Siamo orgogliosi di aver sempre sostenuto, anche da soli e sbeffeggiati, questa posizione.


L' unica nota stonata è che adesso cominciano le passerelle di politici e presunta "classe dirigente" che fino ad oggi denigravano i Punti Franchi e il loro utilizzo sia produttivo che logistico.


Dall' articolo di Triesteallnews.it che trovate cliccando QUI citiamo questa frase:
"Trieste gode di una posizione geografica privilegiata, di un porto munito di ottime infrastrutture fortemente connotate dall’intermodalità, collegate con i principali mercati internazionali, e dei vantaggi derivanti dalla Zona Franca – dichiara Enrico Samer, Presidente e Amministratore Delegato di Samer & Co Shipping S.p.A. – A tutto ciò va aggiunto il fondamentale aspetto della concentrazione di Istituzioni di Ricerca, vocati all’innovazione, presenti sul territorio. Combinando tali fattori in un’offerta integrata, si intende attrarre forti investimenti industriali. Le aziende che verranno a insediarsi nell’area industriale retro portuale, avranno la possibilità di sfruttare, concentrati in pochi chilometri, tutti questi vantaggi. Come sta già accadendo per alcuni insediamenti nel Porto Industriale. Guardiamo al futuro. Forti di una stretta sinergia tra porto e scienza intendiamo rendere Trieste ancora più attrattiva per gli investitori e gli operatori internazionali”.


Notiamo che mentre ne ha parlato anche il TG RAI 3, Il Piccolo on-line stasera non ha ancora scritto niente dell' importante notizia, rimandando probabilmente all' edizione cartacea di domani, non si sa se per pigrizia o perchè finora è stato il principale veicolo della denigrazione dei Punti Franchi e dell' esaltazione della "vocazione turistica", ed allegata urbanizzazione di Porto Vecchio, come unica soluzione per Trieste.


I fatti li smentiranno rapidamente: pantegane in Porto Vecchio "sdemanializzato" e industrie ad alto valore aggiunto nei Punti Franchi finora definiti inutili ed addirittura una jattura.


PUNTO FRANCO PRODUTTIVO batte FANTATURISMO IN PORTO VECCHIO 1 a 0.



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