RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

venerdì 5 maggio 2017

"VENITE A TRIESTE E NON ROMPETE I COGLIONI": LA CITTA' CHE METTE MARIA TERESA TRA I RUDERI, VIETA LE STELLE ROSSE E PARLA SOLO ITALIANO - PARTECIPIAMO ALLE MANIFESTAZIONI "ALTERNATIVE" E AUTONOME DEL 12 VISTA L' OTTUSITA' DELLA CLASSE POLITICA -


La "vocazione turistica" e il nazionalismo.

Dall' autore del vincolo architettonico di Porto Vecchio, definito giustamente "idiota" dall' arch. Semerani, non poteva venire che un appello turistico idiota a venire a Trieste a vedere la replica della sua pagatissima (dall' Amministrazione Comunale) mostra itinerante "e non rompere i coglioni" (clicca QUI).

Apprediamo che il Canal Grande, opera di Maria Teresa, non sarà a lei intitolato malgrado la disponibilità dell' Autorità Portuale per "SCELTA POLITICA" dell' Amministrazione Comunale, ma che si pensa, forse, di intitolare una strada tra i ruderi in Porto Vecchio, costruito in epoca successiva.

E' noto che Porto Vecchio non verrà mai urbanizzato a fini turistici perchè è un' operazione esageratamente costosa senza ritorni economici e non c'è l' ombra di investitori privati a due anni e mezzo dalla "sdemanializzazione", ed è anche sbagliata perchè l' unica possibilità di recupero dell' area è a finalità produttive come la base SAIPEM "polo per la robotica subacquea" nel Punto Franco rimasto dimostra concretamente (QUI).
E' noto che lo stesso "advisor" E&Y prevede 25 anni per realizzarci qualcosa.

In pratica è un modo per non intitolare niente a Maria Teresa, esattamente come l' astuta indicazione di mettere il suo monumento al posto della Sala Tripcovich da demolire, malgrado le giustificate opposizioni, anzichè all' imbocco del Canale come richiesto.
E' una "scelta politica": sono ottusi nazionalisti italiani e Maria Teresa non la vogliono ricordare con intitolazioni stabili al contrario dei cittadini che il 12 organizzeranno delle manifestazioni alternative cui invitiamo a partecipare (clicca QUI).

I cittadini hanno chiamato "Ponte Curto" il ponte sul canale e i cittadini chiameranno "Canale Maria Teresa" il Canal Grande.

Questi ottusi nazionalisti fanno di tutto per riportare Trieste ad un passato di conflitti nazionali ed ideologici perchè con essi prosperano e non sono capaci di fare altro: men che meno affrontare i problemi veri ed avere una strategia per il futuro.

Ed anche per rendere Trieste invivibile e ridicola: "Trieste la città dove si vietano le stelle rosse e si parla solo italiano". Alla faccia del turismo.
Sono allergici a qualsiasi simbolo che alluda alla liberazione di Trieste dal fascismo sia che siano le stelle rosse dei partigiani iugoslavi che quelle sull' italianissimo tricolore delle "brigate Garibaldi", compreso quelle sulla bandiera delle forze neozelandesi che per prime hanno portato gli alleati a Trieste e trattato la resa degli ultimi nazisti.
Probabilmente non gli piace neanche la stella che contraddistingueva i carri armati americani Sherman

Come non piace loro parlare le lingue diverse dall' italiano (che parlano comunque malissimo) perchè "urta la coscienza nazionale" italiana.

Ecco la Trieste che vogliono: una città provinciale, dove non si parlano le lingue mitteleuropee anche se la sua principale risorsa turistica è la fama di cultura mitteleuropea; una città con i negozi chiusi per la crisi ma che ama che il suo reddito finisca a Centri Commerciali con sede fiscale altrove (meglio se in Lussemburgo) e chiude e svende le proprie Cooperative Operaie; una città che regala il proprio reddito a commercianti di fuori (anche ambulanti) per far accrescere altrove il PIL; una città che "promuove" il turismo di nicchia e congressuale con fiere di baracche in centro e lasciando il Silos accanto la stazione diroccato e fatiscente insieme al progetto di nuovo Centro Congressi...
Una città senza industrie e con solo il 9% del PIL da manifattura: destinata a morire e a diventare un borgo mummificato per i turisti.

Una classe politica e dirigente disastrata e incapace, da sostituire quanto prima: è questo il grande problema di Trieste.
E' questo il frutto di decenni di politica basata su conflitti nazionali anzichè su progettualità per lo sviluppo economico e sociale del territorio.


Come è sempre stato a Trieste, fin dai tempi di Maria Teresa, il cambiamento e il progresso può venire solo dal Porto Franco Internazionale e da chi ci arriva per lavorare, e dai rapporti con l' entroterra Europeo.

Il nostro appello è:

"Venite ad investire e lavorare nel Porto Franco Internazionale di Trieste, mettete le vostre attività nei Punti Franchi, e rompete pure i coglioni a questi incapaci in malafede !"




Invitiamo i nostri lettori a partecipare:

Il Circolo della Stampa, il Club Touristi Triestini e la Società Triestina di cultura Maria Theresia organizzano un momento di celebrazione e festeggiamento alla testata di quel Canal Grande che molti sperano possa prossimamente venir intitolato alla sovrana.
Venerdì 12 maggio 2017 ore 18.00.
Via Rossini, 16 Trieste/Trst/Triest
La Banda “Refolo” in montura storica, farà risaltare l'avvenimento suonando alcuni brani e inni tradizionali.
Apposizione di corone d'alloro alla lapide plurilingue dedicata a Maria Teresa, presso il Consolato di Grecia.
La cerimonia prevede anche un impegno concreto per ricordare degnamente la sovrana cui si deve il decisivo impulso che avviò lo sviluppo e le fortune di Trieste/Trst/Triest.
Seguirà un omaggio floreale a tutte le Marie Terese di Trieste che vorranno partecipare.
Brindisi finale.

Dal Piccolo odierno:

Il Canal Grande bocciato per scelta politica

«Le scelte sono politiche». Lapidario. Roberto Dipiazza boccia senza appello l’intitolazione a Maria Teresa del Canal Grande (Ponterosso) chiesta da una petizione di 25 associazioni, sostenuta da una mozione del Pd (in attesa di essere votata dal Consiglio comunale) e con il nulla osta da parte all’Autorità portuale (il canale fa parte del demanio marittimo). «Ci saranno delle intitolazioni, ma non sarà il Canal Grande », assicura il sindaco. Quest’omaggio all’imperatrice non viene dunque neppure preso in considerazione dall’amministrazione in carica anche se a detta dei promotori dell’iniziativa dal punto di vista turistico (e del marketing territoriale) potrebbe funzionare eccome. Il Canal Grande è il luogo più fotografato dai turisti (persino più del Castello di Miramare). Inoltre l’intitolazione a Maria Teresa l’avrebbe emancipato dall’impari confronto con il Canal Grande più famoso del mondo, quello di Venezia. Un’intitolazione comunque ci sarà lo stesso. Avverrà in modo “clandestino” il 12 maggio, alla vigilia del trecentesimo genetliaco, in modo apolitico (si legga sotto, ndr). (fa.do.)


«Una rosa a chiunque si chiami come lei» L’iniziativa nell’ambito delle manifestazioni “alternative” che avranno il loro clou a Ponterosso

Una rosa a tutte le Maria Teresa di Trieste. Il 12 maggio, alla vigilia delle iniziative pubbliche in ricordo dei trecentesimo anniversario della nascita di Maria Teresa d’Austria, sarà consegnato un omaggio floreale a tutte le cittadine che condividono lo stesso nome di battesimo dell’imperatrice d’Asburgo. A Trieste sembra ci sia una grande concentrazione di questo nome. L’iniziativa, che non rientra tra le celebrazioni ufficili, è organizzata dal Circolo della Stampa. «Ci sarà, tra le ospiti, anche Maria Teresa Rossetti contessa de Scander, austriaca. Quasi superfluo ricordare che è stata la sovrana, nel 1775, a insignire di titolo nobiliare il padre di Domenico Rossetti - spiega Pierluigi Sabatti, presidente del Circolo della Stampa. -. Affermeremo concretamente il dovere di ricordare Maria Teresa nella toponomastica e faremo l’omaggio di una rosa a tutte le triestine sue omonime che vorranno essere presenti». Successivamente, accompagnati dalla banda Refolo diretta da Fabio Benolli, i convenuti si trasferiranno allo sbocco in mare del Canal Grande, dove verrà lanciato in acqua un masso di fiori bianchi e rossi. Seguirà un brindisi di augurio per le future sorti di Trieste. «Ricorderemo simbolicamente il proiettarsi sul mare e nel mondo che Trieste conobbe grazie a Maria Teresa ed al lungimirante Governo austriaco, sottolineandolo con le note della banda Refolo, che abbiamo chiamato per dare un po’ di animazione e allegria» aggiunge Alessandro Sgambati, presidente del Club Touristi Triestini, che ha organizzato questa iniziativa. Si tratta di due degli eventi (totalmente autofinanziati, come ci tengono a sottolineare gli organizzatori) che precederanno quelli ufficiali del 13 maggio. Non senza alcune sorprese. Teatro della commemorazione parallela sarà il Canal Grande, asse della città teresiana, e luogo simbolo che molte associazioni di cittadini vorrebbe venisse associato al nome della sovrana. È prevista un’intitolazione simbolica nonostante il rifiuto della politica. Alle 18 la Società triestina di cultura Maria Theresia deporrà una corona alla targa plurilingue affissa sulla facciata del palazzo sede del consolato greco, in via Rossini. Era stato lo stesso sodalizio ad apporre il manufatto in corrispondenza della testata del canale, alcuni lustri fa, dopo che il Comune si era opposto a una prima richiesta di intitolazione. «Non si tratta di una contromanifestazione, perché, per quanto ci riguarda, non siamo contro niente e contro nessuno. Sarà una festa a favore di Maria Teresa e della città, un vivace evento collaterale, privato, per richiamare l’opportunità di legare anche pubblicamente il nome della Kaiserin a un luogo simbolo. Sono, del resto, parecchi anni che abbiamo posto il problema - dice Luciano Santin, presidente della Società di cultura Maria Theresia -. Il Canal Grande ci pare il luogo più opportuno, anche perché il gesto non costerebbe nulla e non comporterebbe modifiIl monumento a Domenico Rossetti che di numeri civici». (fa.do.)



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