RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 28 giugno 2017

I DECRETI ATTUATIVI SUL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE SONO UN PASSO IN AVANTI - ATTENDIAMO IL TESTO E LA PROMULGAZIONE UFFICIALE - CON 63 ANNI DI RITARDO E DOPO DECENNI DI DENIGRAZIONE RICONOSCIUTO IL RUOLO DEI PUNTI FRANCHI GRAZIE ALLA NUOVA SITUAZIONE INTERNAZIONALE, AI LAVORATORI PORTUALI E AI MOVIMENTI INDIPENDENTISTI - E' APPENA L' INIZIO...



Con la cerimonia di ieri è stata sancita la promulgazione dei decreti attuativi sui Punti Franchi del Porto Franco Internazionale di Trieste previsti dalla legge 84 del 1994 e attesi fin dal dopoguerra per garantire certezza del diritto ad operatori ed investitori.
In realtà quella di ieri a Trieste è stata solo una cerimonia ad uso dei media perchè l' emanazione ufficiale del decreto interministeriale richiede firme e altri passaggi formali a Roma che saranno effettuati nei prossimi giorni.


Diversamente da quanto certi articoli di giornale suggeriscono, non si è trattato della nascita del Porto Franco Internazionale di Trieste - che esiste da quasi 300 anni e in questa forma dal 1947 - ma dell'emanazione, da parte del governo amministratore, di un regolamento  che stabilisce certezza del diritto nell' ambito dei Punti Franchi e limitazione dell' arbitrio di singoli funzionari (e speriamo anche fine della soffocante ingerenza della Sovrintendenza Belle Arti)

 "È stato un iter complesso - ha commentato D'Agostino presidente dell' Autorità Portuale - ma oggi finalmente viene dato all'Autorità il potere di gestione del Porto franco. Ciò significa che abbiamo una capacità di organizzazione e attrazione spaventosa. Durante la recente missione in Cina abbiamo visto brillare gli occhi degli interlocutori quando si sentivano dire che siamo l'unico vero Punto franco esistente in Europa, in cui si può fare anche manifattura industriale".(clicca QUI).
Il ruolo del presidente dell' Autorità Portuale assomiglia così sempre di più a quello del Direttore del Porto previsto dall' Allegato VIII al Trattato di Pace del 1947 per la cui attuazione si sono battuti i lavoratori portuali e gli indipendentisti triestini.


La "cerimonia della firma" di ieri è stata occasione per passerelle di politici e forze politiche che fino a poco fa consideravano i Punti Franchi come un orpello del passato e roba per nostalgici.
Spesso con risultati ridicoli come le dichiarazioni del sen. Russo o quelle di Dipiazza.


L' attacco al "Porto Franco" è stato continuo e sistematico per anni con utilizzo massiccio di media che hanno creato un "pensiero unico" per cui i Porti Franchi sarebbero stati strumenti superati ecc. ecc.


Abbiamo dovuto assistere alla costruzione di vere e proprie ideologie come quelle enunciate dall' onorevole europeo del PD Giorgio Rossetti secondo cui in un "mercato unico europeo" i Punti
Franchi sarebbero diventati inutili e addirittura dannosi. Tali posizioni sono diventate maggioritarie nel PD. Posizioni in realtà subalterne alle politiche ordoliberiste delle burocrazie europee, fatta passare per "progressiste" con tanto di attacchi ideologici ai sostenitori di Punti e Zone Franche tacciati di essere retrivi, reazionari e immobilisti.
Una ideologia utilizzata anche per "coprire" e giustificare il tentativo di eliminazione del Punto Franco Nord (Porto Vecchio) con scopi di speculazione edilizia, area che solo con l' utilizzo produttivo con il regime di Punto Franco e No Tax Area potrà essere rilanciata.



Ci ha pensato la realtà internazionale, con la Nuova Via della Seta il raddoppio di Suez ecc, a mettere a posto le cose e a dare ragione ai lavoratori portuali e ai movimenti indipendentisti e autonomisti che hanno fatto del Porto Franco la propria bandiera e dell' applicazione dell'Allegato VIII l' obiettivo immediato della propria lotta, che ha visto repressione e denunciati.

Questi Decreti Attuativi, che citano l' Allegato VIII, il Memorandum ed altre fonti la cui citazione da parte degli indipendentisti veniva finora ridicolizzata, vedono la luce per la fortunata convergenza di tre fattori principali:
--- la pressione delle modificazioni geopolitiche in atto di cui la Nuova Via della Seta è l' elemento più evidente,
--- la pressione delle lotte di lavoratori e movimenti indipendentisti che hanno tenuta viva l' importanza del Porto Franco in una palude politica locale desolante impegnata solo in fantasie turistiche su Porto Vecchio,
--- la consapevolezza, professionalità e onestà intellettuale dei nuovi dirigenti portuali, catalizzatore indispensabile.

Adesso tutti i politici, soprattutto quelli che fino adesso sono stati avversari e denigratori del Porto Franco, cercheranno di farsi belli con le piume altrui, senza alcuna autocritica.
Cercheremo di fare in modo che le loro precedenti posizioni, omissioni e azioni contro il Porto Franco non vengano dimenticate.


Per dare un giudizio tecnico sui Decreti Attuativi sarà necessaria la lettura dopo la promulgazione ufficiale e definitiva: ci saranno certamente luci e ombre soprattutto su parti del testo introdotte delle strutture ministeriali romane e regionali.


Resta il fatto che il, seppur tardivo, riconoscimento ufficiale e il rilancio del Porto Franco Internazionale sul piano mediatico e politico è un passo in avanti per la rinascita di Trieste e una vittoria per i cittadini che si sono generosamente battuti in difesa delle speciali prerogative del motore principale dell' economia del territorio.


Questo non è che l' inizio....la mobilitazione continuerà fino alla rinascita di Trieste.


SOTTO I COMUNICATI DELL' AUTORITA' PORTUALE E DEL CLPT (Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste):

SVOLTA EPOCALE PER IL PORTO DI TRIESTE: EMANATO IL DECRETO SULLA GESTIONE DEI PUNTI FRANCHI

IL MINISTRO DELRIO OGGI A TRIESTE PER LA FIRMA

D’Agostino: Vocazione internazionale dello scalo giuliano riconosciuta dal Governo. Renderemo il Porto Franco strumento fondamentale per lo sviluppo del sistema logistico-industriale collegato al nostro porto
Cruciale il nuovo ruolo del porto per la Via della Seta

Trieste, 27 giugno 2017 - Punto di svolta per il porto  di Trieste: lo scalo ha finalmente un decreto che consente di gestire con chiarezza i suoi punti franchi.


Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Graziano Delrio ha firmato questa mattina a Trieste presso la sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia il decreto attuativo sui punti franchi, alla presenza della presidente Debora Serracchiani e del presidente dell’AdSP del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino.

“È una data epocale” – afferma D’Agostino  – “perché in meno di un anno abbiamo reso operativo uno strumento che per 23 anni nessuno ha avuto la forza, ma soprattutto la voglia, di portare a compimento. 


Convegni, proclami e strumentalizzazioni sull’argomento, ma nessun atto concreto. Solo grazie al lavoro sinergico svolto assieme alla presidente della Regione Debora Serracchiani, all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e al Governo, si è arrivati a una svolta definitiva sull’annosa questione del Porto Franco Internazionale di Trieste.

La mancanza di un testo normativo sull’argomento, previsto già dalla precedente legge di riforma sui porti  (L.84/94) ma mai realizzato, ha comportato che la gestione dei punti franchi si sostenesse fino ad oggi, grazie alla collaborazione tra le Amministrazioni coinvolte nella gestione dello scalo. Naturalmente una situazione come questa non è riuscita a determinare l'effettivo sviluppo delle enormi potenzialità che questo regime comporta. Oggi si apre una nuova era per il porto e per Trieste."

Con l’emanazione del nuovo decreto - previsto dal Decreto legislativo del 4 agosto 2016, che ha creato le nuove Autorità di Sistema Portuale - si semplifica la gestione dei punti franchi, rendendoli più efficienti e più funzionali alle sfide globali che in questa fase storica il porto di Trieste è chiamato a sostenere.

Dettaglio di rilievo è che, a differenza delle proposte passate, il presente decreto ha riconosciuto in modo organico l’attuale vigenza della normativa internazionale che caratterizza i punti franchi triestini, ma soprattutto ha evidenziato come l’Italia sia ancora impegnata nel rispetto della volontà del legislatore internazionale. 

Non a caso  i richiami espliciti del decreto all’Allegato VIII del Trattato Internazionale di pace del 1947, al memorandum di Londra del 1954, ai decreti del commissario del Governo del 1955  e del 1959,  testimoniano da parte governativa la vocazione internazionale dello scalo giuliano, come unicum nel panorama del nostro paese.

Tra i contenuti salienti del decreto, l’attribuzione all’AdSP del Mare Adriatico Orientale del potere di modificare l’area dei punti franchi. 

E’ di certo la novità più importante, che attualizza i principi contenuti nell’Allegato VIII del Trattato di pace agli artt.18-20: il nuovo decreto prevede che tale valutazione sia in capo al presidente del porto, quale soggetto istituzionalmente deputato alla gestione dei punti franchi. 

L’Autorità avrà anche il potere di autorizzare le attività di manipolazione e  trasformazione industriale delle merci nei punti franchi, fornendo assistenza tecnica agli investitori. 

Potrà inoltre riorganizzare le aree del Porto Franco per rispondere alle molteplici esigenze del commercio internazionale, prevedendo l’individuazione di aree specifiche da destinare alle attività industriali quali stoccaggio, manipolazione, trasformazione, e di aree in cui concentrare le attività del settore logistico legate al transito della merce. 

Importante il riferimento allo sviluppo ferroviario con l’attribuzione all’Authority del compito di potenziare i collegamenti ferroviari e di vigilare sul rispetto delle regole di utilizzo delle infrastrutture. Infine non potevano mancare i compiti della promozione internazionale e della gestione della formazione, aspetti che rivestiranno un’importanza cruciale per il rilancio in chiave innovativa dei punti franchi triestini.


“Il Porto Franco ha quasi 300 anni" - conclude D’Agostino – “ma con questo decreto lo abbiamo riportato a nuova vita. Ora potremo dare certezze agli investitori internazionali e far diventare questo status una leva strategica da integrare con i poteri di pianificazione e i compiti di promozione propri dell’ente per un vero decollo del porto e del suo sistema logistico in ambito internazionale. 

Penso soprattutto agli sviluppi della Via della Seta, da oggi potremo giocare un ruolo finalmente decisivo: non saremo più solo un porto, ma un nodo chiave delle catene logistico industriali globali".



COORDINAMENTO LAVORATORI PORTUALI DI TRIESTE - COMUNICATO STAMPA

PRECISAZIONE IN MERITO ALL’ARTICOLO PUBBLICATO OGGI (28 GIUGNO ‘17) DA “IL PICCOLO” (PAG.2) SULLA FIRMA DI IERI DEL DECRETO ATTUATIVO DELL’ALLEGATO VIII° PER IL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE


In merito all’articolo di S. Maranzana riguardante la firma da parte del Ministro Delrio del decreto attuativo dell’Allegato VIII° per il Porto Franco Internazionale di Trieste, pubblicato il 28.6.2017 a pagina 2 de “Il Piccolo”, e in cui si afferma che alla cerimonia erano presenti “anche alcuni lavoratori accompagnati dal sindacalista Renato Kneipp”, la scrivente OS ha il dovere di precisare quanto segue:
1) I lavoratori portuali presenti appartengono a USB LP – CLPT e non avevano alcun bisogno di essere accompagnati da nessuno, dato che erano stati invitati ufficialmente alla cerimonia.
2) La delegazione di USB LP – CLPT era presente a pieno titolo, tanto che nel suo discorso la Presidente della Regione FVG, nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a far si che si arrivasse alla firma,ha voluto ringraziare in maniera particolare proprio QUEI lavoratori del porto, riconoscendo il ruolo decisivo da essi svolto nella vicenda.
3) Il sindacalista Renato Kneipp (e l’organizzazione sindacale che rappresenta, come pure TUTTE le altre sigle sindacali presenti in porto) non ha invece alcun merito per tale storico risultato, visto che al momento dello sciopero dei portuali organizzato da USB - CLPT nell’agosto 2015, che ha dato l’avvio al processo che ha portato alla firma di ieri, non solo non ha sostenuto lo sciopero, ma ha pure bollato come “politiche” e “irrealistiche” la richiesta degli scioperanti per l’applicazione di quanto previsto dall’Allegato VIII°.
USB LP – CLPT ringrazia perciò nuovamente i lavoratori portuali - senza i quali il risultato di ieri non si sarebbe mai raggiunto - e li invita a continuare nella battaglia per un radicale cambiamento delle condizioni di lavoro nel Porto Franco Internazionale di Trieste.
Trieste, 28/6/2017
Per USB LP – CLPT
Alessandro Volk

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