RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 8 novembre 2017

I CONTI TORNANO: STUDI DIMOSTRANO CHE L' AUTONOMIA COME BOLZANO VALE 18,8 MILIARDI PER IL VENETO E CIRCA 2,6 MILIARDI PER TRIESTE CON IL SUO PORTO FRANCO INTERNAZIONALE

SOTTO LE TABELLE CHE ABBIAMO PUBBLICATO NOI (clicca QUI)

A Trieste abbiamo molto discusso in questi ultimi anni di questioni giuridiche, diritto internazionale e sovranità nazionali ma troppo poco di soldi e di economia.


Siamo in un' epoca in cui la connessione con il resto del mondo e i flussi economici contano più delle sovranità nazionali che sono solo un residuo dei due secoli scorsi.

Città portuali ben connesse globalmente e con elevati livelli di autonomia, come sono Amburgo e Brema autentiche Città-Stato anche formalmente, come lo è Singapore, federate alla Germania, oppure uno dei 26 cantoni indipendenti confederati alla Svizzera, contano più di una sovranità nazionale che ormai è poco più che un fatto simbolico per nostalgici di parate e fanfare.

Il lavoro, che viene fatto in questi ultimi tempi, di riconnessione di Trieste con l' Europa, l' Oriente e tutto il mondo sfruttando anche lo strumento dei Punti Franchi e della rete ferroviaria ereditata dall' Impero è la cosa più importante che è stata fatta a Trieste dall' infausto 1954.


L' annessione forzosa all' Italia cent' anni fa che aveva portato la nostra città a decadere da moderna e dinamica città portuale europea, collegata al mondo intero, a dimenticata città periferica e provinciale di uno stato fallito periferico e provinciale.


Della nazionalità di chi si impegna in questo fondamentale lavoro di riconnessione di Trieste al mondo - principalmente l' Autorità Portuale - non ci interessa nulla: contano i risultati.

Gli amici sudtirolesi, che come noi hanno fatto parte dell' Impero Austro-Ungarico, hanno fatto della provincia autonoma di Bolzano un territorio che è DI FATTO  quasi uno stato indipendente, autogovernato fin nei dettagli e prospero. 

E in questi mesi stanno preparando unitariamente, con la partecipazione anche dei gruppi secessionisti più radicali che fanno riferimento a Eva Klotz e perfino del PD locale- e ovviamente senza gli "italianissimi" fascistoidi-, un nuovo statuto di autonomia ancor più spinta rispetto allo statuto del 1972 (clicca QUI). 

La Provincia Autonoma di Bolzano, che trattiene il 90% delle entrate fiscali, è stata presa a modello dal Veneto che su questi temi ha vinto il referendum del 22 ottobre.
I tecnici veneti si sono messi al lavoro ed è risultato che il Veneto avrebbe € 18.803.000.000 in più.
Ne sono nati diversi articoli di stampa tra cui uno sul Corriere della Sera (clicca QUI) che ha riportato anche la tabella comparativa con Lombardia ed Emilia Romagna che riproduciamo sopra.


Noi lunedì abbiamo pubblicato i nostri conti da cui risulta un Residuo Fiscale del territorio di Trieste pari a quasi 3 miliardi (clicca QUI).

Abbiamo semplicemente applicato al PIL provinciale di Trieste l' aliquota di pressione fiscale media nazionale e aggiunto quanto produce il porto per IVA e Dazi su importazioni UE (che sono contabilizzati a parte) e detratto le spese di tutta la pubblica amministrazione come evidenziata dal report della Regione: il risultato è clamoroso... 3 miliardi di surplus fiscale.

Applicando anche da noi il criterio del 90% trattenuto sul territorio, una autonomia come quella di Bolzano vorrebbe dire circa 2,6 miliardi in più: quasi il doppio di quanto spendono in tutto Stato e Enti locali a Trieste (1.348 milioni) !
Non è certo l' indipendenza formale ma quella sostanziale si, tenendo conto anche delle competenze come quelle rivendicate dal Veneto.

Secondo noi, che tendiamo al pragmatismo, sarebbe il caso di farci un pensierino ed affiancarci a veneti e sudtirolesi che sono già in marcia, in attesa che la "via giuridica" sulla mancata applicazione integrale delle leggi internazionali su Trieste faccia il suo lungo corso.


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