RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

giovedì 20 aprile 2017

FAKE NEWS: DA SEMPRE A TRIESTE UN GRAVE PROBLEMA CHE NASCE DAL MONOPOLIO DELLA STAMPA E NON CERTO DA INTERNET - SAREBBE BENE SE NE PARLASSE AL CONVEGNO TRIESTINO "LINK - IL BUON GIORNALISMO" -


Si fa un gran parlare in queste settimane di FAKE NEWS che girano in rete perchè ne sono stati colpiti illustri personaggi come se questo fosse l' unico problema di manipolazione della pubblica opinione.

A Trieste abbiamo una lunga tradizione di manipolazione e falsificazione delle notizie ben prima dell' avvento di internet ed è dovuta ad una sorta di monopolio dell' informazione cartacea da parte del Piccolo, non a caso conosciuto popolarmente come "Il Bugiardello".


Nazionalismo, occultamento delle radici mitteleuropee e posizioni violentemente antipopolari e antislovene prima, e poi, cambiata la gestione, ossessiva riproposizione della linea locale dei nuovi padroni che qui vuol dire "vocazione turistica" di Trieste anzichè industriale e portuale, denigrazione dei Punti Franchi e delle Zone Franche, definiti arnesi osoleti del passato anzichè strumento di sviluppo, centralità di una urbanizzazione in chiave turistica di Porto Vecchio che sconfina nel ridicolo dei "Central Park" che troviamo nei programmi elettorali del PD (clicca QUI) e delle "Spiagge di Sabbia", sdemanializzazione con eliminazione del Punto Franco Nord, Ferriera da mantenere così com' è malgrado la nocività dell' "area a caldo", ecc.


A Trieste Internet invece di essere la fonte della Fake News è diventata l' unico strumento per contrastarle e fare controinformazione. 


Sarebbe ora che si affronti seriamente il problema di un' informazione indipendente e deontologiamente corretta in città.

Nei giorni scorsi abbiamo cercato di documentare su facebook alcuni esempi di Fake News sulla carta stampata: confrontando le notizie date anni fa con la situazione reale attuale la falsificazione è evidente.
Ecco alcuni post sulla nostra pagina facebook:



BASTA FAKE NEWS ! /1

Rinascita Triestina aderisce alla campagna contro le notizie false, le distorsioni e le ommissioni del Piccolo - Aderisci anche tu ! Costituisci un gruppo di vigilanza e di denuncia dell' informazione disonesta !
Come quella che da anni paralizza la città intorno al progetto fasullo di urbanizzazione turistica di Porto Vecchio.


BASTA FAKE NEWS ! /2
 "CENTOMILA ABITANTI IN PIÙ E DUE MILIONI DI TURISTI ALL' ANNO IN PORTO VECCHIO" - Il Piccolo 30/1/2016 -
CAMPAGNA MEDIATICA PER LA SDEMANIALIZZAZIONE E URBANIZZAZIONE IN CHIAVE TURISTICA DI PORTO VECCHIO E L' ELIMINAZIONE DEL PUNTO FRANCO NORD - clicca QUI.


BASTA FAKE NEWS ! /3
“ENTRO L’ ESTATE (2015) PORTO VECCHIO SUL MERCATO !” - Il Piccolo 28/03/2015 -
CAMPAGNA MEDIATICA PER LA SDEMANIALIZZAZIONE E URBANIZZAZIONE IN CHIAVE TURISTICA DI PORTO VECCHIO E L' ELIMINAZIONE DEL PUNTO FRANCO NORD -
SONO PASSATI DUE ANNI E DI MERCATO E INVESTITORI NEANCHE L’ OMBRA: ANZI IL COMUNE NON HA NEMMENO ACQUISITO NEL PATRIMONIO DISPONIBILE L’ AREA SDEMANIALIZZATA CON GLI EDIFICI.  
Clicca QUI.

BASTA FAKE NEWS ! /4
CASERMA DI VIA ROSSETTI: “Ex caserma Vittorio Emanuele III di via Rossetti: al via l'operazione di riqualificazione e valorizzazione” Comunicato stampa Regione del 10/12/2014 (N.B. 2014 !)
- DOPO DUE ANNI E MEZZO IL DEGRADO AVANZA COME IN PORTO VECCHIO  DOPO LA "SDEMANIALIZZAZIONE" DEL DICEMBRE 2014 -

BASTA FAKE NEWS ! /5
«LA FERRIERA RISANATA ENTRO DICEMBRE»(2015 !) : Il Piccolo 25/4/2015 (due anni fa !) -
Si tratta di una notizia falsa, come verifichiamo a distanza di due anni, diffusa con evidenti finalità poltiche, come ad esempio tutte quelle su Porto Vecchio.
Clicca QUI.


BASTA FAKE NEWS ! /6
"SILOS, RIPARTE IL PROGETTO - CENTRO CONGRESSI NEL 2017 - 
Coop Nordest e Unieco confermano l’investimento da 120milioni" - Il Piccolo 17/1/2015 - Sindaco gongolante - Dopo due anni ognuno può vedere la realtà: il Silos è un rifugio per profughi e le Coop NordEst, di area PD, hanno acquisitol e nostre Cooperative Operaie a prezzi stracciati ma non hanno investito nulla nel Silos .Il ricco Turismo Congressuale sarebbe la forma giusta per Trieste a differenza di quello povero di massa fantasticato per Porto Vecchio e il Parco del Mare. Clicca QUI.

Ma la manipolazione dell' opinione pubblica non passa solamente attraverso le notizie inventate, false o distorte soprattutto con un uso spregiudicato dei titoli che talvolta stravolgono i contenuti, ma più sottilmente attraverso le omissioni ed i silenzi su argomenti tabù.
Ad esempio a Trieste per il Piccolo è tabù parlare di Zona Franca mentre bisogna parlare ossessivamente di urbanizzazione turistica di Porto Vecchio perchè questa è la linea del PD locale.


Di conseguenza sull' edizione di Trieste del Piccolo non c'è mai stata una sola riga sul fatto che a Gorizia TUTTI, dal 
Centro Destra al PD, richiedono a gran voce la Zona Franca: cosa riportata in prima pagina sulle edizioni regionali (vedi QUI ) e ribadita durante la visita di Mattarella come da foto accanto.

Il risultato sarebbe paradossale: Gorizia e l' Isontino con una Zona Franca motivata dalla concorrenza fiscale slovena, Trieste senza e stretta nella morsa tra una Zona Franca isontina e la Slovenia.

Così certe notizie vengono "purgate" e omesse anche all' interno di articoli che evitano con cura certi argomenti come l' utilizzo produttivo del PUNTO FRANCO rimasto in Porto Vecchio, malgrado l' emendamento Russo che lo voleva abolire totalmente, da parte della SAIPEM che ne fa il Polo per la Robotica Subacquea e che ha una sua Base qui solo perchè c'è il Porto FRANCO (clicca QUI).

Non si capisce perchè quando si parla di fake news si intenda sempre la rete invece del giornalismo scorretto e partigiano che troviamo sulla carta stampata.

Domani a Trieste ci sarà il convegno LINK - IL BUON GIORNALISMO: sarebbe bello se si parlasse anche della valanga di bugie che si è riversata su Trieste per decenni attraverso la stampa.


Clamoroso l' infondato e ridicolo annuncio preelettorale del 30/1/2016 di addirittura DUE milioni di turisti all' anno e CENTOMILA abitanti in più grazie all' urbanizzazione di Porto Vecchio.
In realtà il grosso della manipolazione stà nel titolo mentre una lettura critica del testo fa capire che per assorbire l' urto, i costi e i rischi dell' urbanizzazione di una così vasta area servirebbero centomila abitanti in più e due milioni di turisti all' anno: ipotesi chiaramente fantascientifica (clicca sull' immagine per leggere l' articolo).


mercoledì 19 aprile 2017

PORTO VECCHIO: DUE VALENTI CITTADINI FANNO LE PULCI ALL' ADVISOR ERNST & YOUNG - VIDEO E DETTAGLIO


Nel nostro post del 14 aprile (clicca QUI) su Porto Vecchio e la base Saipem che si appresta a diventare Polo mondiale per la Robotica Subacquea dicevamo questo: "
Ci sono già state delle analisi pubbliche indipendenti sull' operato di Ernst & Young in Porto Vecchio (clicca QUI per il filmato), altre ne seguiranno: i cittadini però continueranno a pagare la salata parcella dell' "advisor" con le loro tasse."


Anche Il Piccolo se ne è finalmente accorto e oggi ha scritto questo articolo:

il piccolo 19/4 pag. 22
porto vecchio - Due cittadini fanno le pulci alle linee guida Ernst & Young


Si sono presi la briga di esaminare le bozze delle linee guida del progetto di valorizzazione del Porto vecchio elaborate da Ernst & Young. E, alla fine, hanno fatto le pulci all’advisor milanese che affianca Comune e Autorità portuale, del quale non hanno condivido appieno il lavoro. Roberto Martini e Patrizia Palcini, due cittadini qualunque, hanno preso in mano il documento e hanno poi esposto pubblicamente al Filoxenia tutti i loro dubbi. A partire da quello che hanno definito come l’eccessiva spazio dato nel piano di urbanizzazione al settore terziario. Ma in modo approfondito sono state anche dettagliate le 33 slide del documento dell'advisor, che riportano «errori di svariato rilievo» sul contesto triestino. Sbagli sui tempi di percorrenza tra Trieste e il bacino circostante, sviste geografiche e di contenuto. «C'è scritto che Massimiliano d'Austria ha vissuto nel castello di Miramare nel 1930 assieme al duca d'Aosta» riporta Martini. Viene citata la zona «Riveresta» come esclusiva, confusa probabilmente con le Rive. Sono specificate le aree di Roiano, Rozzol e San Giusto quali «apprezzate dagli studenti per la vicinanza all'università». E dall’elenco degli hotel al top è scomparso l’hotel Greif Maria Theresa. Insomma, secondo i due studiosi questa analisi avrebbe richiesto, visto il compenso percepito (poco meno di 200mila euro), «più accuratezza e approfondimento», e un significativo apporto di Ernst&Young poiché le informazioni spesso derivano dagli opuscoli del Comune e dell'Autorità portuale». Ci sono, a quanto pare, anche altre sviste macroscopiche anche sulla stazione di Villa Opicina, dove viene scritto «che garantisce il collegamento tra Trieste e l'Europa dell'Est, tra cui la Croazia», cosa inesistente. Sbagliato anche, secondo i due autori, il confronto del Porto vecchio con i progetti di Marsiglia, Amburgo e Lione. «C'è una mancanza di obiettivo e visioni lungimiranti». Da salvare perseguire invece le parti delle linee guida in cui si dice di «mantenere le aree del punto franco a Trieste e rivolgersi a investitori esteri per operare estero su estero». (b.m.)




PROPOSTA: L' AUTORITA' PORTUALE INTITOLI CANAL GRANDE A MARIA TERESA E IL MOLO DELLA STAZIONE MARITTIMA A JOSEF RESSEL, IL CONCITTADINO CHE INVENTO' E COLLAUDO' L' ELICA A TRIESTE -



Apprendiamo che il sig. Sindaco Dipiazza si è dichiarato incompetente ad intitolare il Canal Grande a Maria Teresa d' Austria il prossimo 13 maggio in occasione del 300° genetliaco, come richiesto da gran parte della cittadinanza, in quanto il Canale sarebbe del Demanio Marittimo e pertanto sottoposto all' Autorità Portuale.

Prendiamo atto dell' ammissione di incompetenza del Sindaco e ci auguriamo che il Presidente d' Agostino, che ha parecchie cose da fare per il Porto, riesca a provvedere in tempo anche a questa necessità simbolica ma importante, tanto più che Maria Teresa è ricordata per lo sviluppo del Porto Franco di Trieste.

Osserviamo che se il Canale è di competenza dell' Autorità Portuale altrettanto può dirsi dei moli che si protendono nel mare alcuni dei quali tuttora recintati come il Molo IV o quello della Stazione Marittima.


Nulla vieterebbe allora che il Presidente d' Agostino, in una sola volta, intitolasse il Canal Grande a Maria Teresa e il Molo della Stazione Marittima a Joseph Ressel, l' illustre concittadino che inventò, brevettò e collaudò a Trieste nel 1829, addirittura l' ELICA  navale che rivoluzionò la navigazione di superficie, rese possibile quella subacquea e pose le basi per quella aerea.
Un gigantesco merito dimenticato in città e che gli è valsa solo l' intitolazione di un vicoletto periferico.

L' invenzione dell' elica sarebbe un motivo di orgoglio più che sufficiente per intitolare ad un concittadino la Piazza Grande e dedicargli un monumento: ora si potrebbe riparare alla trascuratezza col dedicargli almeno un molo che probabilmente era stato toccato dal primo battello equipaggiato con la sua elica mossa da un motore a vapore.

L' Autorità Portuale pare essere l' unica istituzione cittadina in grado di pensare al futuro di Trieste, ed alle sue radici nel Porto Franco Internazionale, e dimostra di essere disposta a farsi carico di iniziative di grande valore per lo sviluppo economico del territorio come l' utilizzo produttivo e industriale dei Punti Franchi.

Sarebbe l' occasione per essere riconosciuta anche come autorità morale territoriale e non solo portuale.


Joseph Ressel non è stato finora adeguatamente ricordato  probabilmente perchè fu un funzionario dell' Impero Asburgico e la sua invenzione collaudata nel 1829: un periodo che, inutilmente, si voleva far dimenticare o far credere barbarico. 
Ressel nacque il 29 giugno 1793 a Churdium, nella Repubblica ceca, e studiò in Austria, frequentando il liceo di Linz e l'Università di Vienna. Quindi si iscrisse all'Accademia forestale, fino a diventare, nel 1817, responsabile di un distretto austriaco.
Nel 1821 Ressel si trasferì a Trieste, dove rimase per 36 anni, con spostamenti lavorativi in altre città, come Lubiana, dove morì di malaria il 9 ottobre 1857.
Nella sua vita Ressel realizzò più di trenta invenzioni tecniche e ottenne il riconoscimento di dieci brevetti.
Tra queste vi furono, ad esempio, i cuscinetti a sfera senza oliatura, una pressa per la produzione di vino e olio, un laminatoio e una macchina a vapore con raffreddamento ad aria, la posta pneumatica (!) e un metodo per la produzione di sapone.
Si occupò con grande successo anche del rimboschimento ed a lui si deve quello del Carso.
Ma la sua più importante invenzione fu l' elica per la navigazione che fu inventata, messa a punto e brevettata a Trieste e collaudata nel nostro golfo.
L' Austria repubblicana gli dedicò la banconota da 500 scellini, "Trieste italianissima" lo dimenticò per misero e assai stupido calcolo nazionalista, invece di farne un motivo d' orgoglio per la città.