RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 27 dicembre 2017

BENI CULTURALI: TRIESTE DIPENDE DAL MINISTERO ROMANO MENTRE A BOLZANO CI PENSA LA PROVINCIA AUTONOMA FACENDO GLI INTERESSI DEL TERRITORIO - PENSIAMO SOLO ALLE CONDIZIONI DI MIRAMARE ED AI VINCOLI DEMENZIALI PERFINO NEL PORTO FRANCO NUOVO OLTRE ALLE PRATICHE DEFATIGANTI PER LE IMPRESE ...


Oggi sulle Segnalazioni del Piccolo abbiamo letto una interessante nota del "Coordinamento Regionale di FareAmbiente" che chiarisce come l' inefficienza e la centralizzazione ministeriale della gestione dei Beni Culturali nel caso di Miramare danneggi non solo quel sito ma l' intero territorio.
Aggiungiamo che la Soprintendenza, che a Trieste dipende dal Ministero, è sempre stata protagonista di blocchi, cavilli, ostacoli ed angherie perfino nei confronti del Porto che è il motore economico principale di Trieste.


Non solo il Porto Vecchio è stato colpito da un vincolo, definito giustamente "idiota" dall' arch. Semerani, sia sugli esterni che sugli interni dei fatiscenti magazzini con costi proibitivi per qualsiasi intervento, ma anche il Porto Nuovo, perfino nei Punti Franchi, è stato aggredito bloccando ristrutturazioni di vecchi magazzini e ostacolando la modernizzazione delle infrastrutture.

La Segnalazione (che riportiamo sotto) sostiene "che per il parco e il castello di Miramare serve una gestione diversa dal passato, territoriale e più flessibile".


Come avviene a Bolzano, aggiungiamo noi, dove in virtù dello Statuto di Autonomia la tutela dei beni culturali ricade sotto la competenza della Provincia Autonoma di Bolzano, che dal 1973 è l’unico organo legislativo ed amministrativo competente sul territorio.
Con la legge provinciale n. 26 del 12.6.1975 è stata istituita la Soprintendenza provinciale ai beni culturali, a cui sono state trasferite le relative competenze.

In altre parole si decide localmente secondo gli interessi del territorio e non secondo la allucinante mentalità dei ministeri romani.

Noi siamo dell' avviso che l'indipendenza, per chi la desidera, sia in ogni caso un processo lungo, come la Catalogna insegna, che prevede diverse tappe tra cui forme di sempre maggior devoluzione e autonomia su cui ci può  essere accordo di larga parte dei cittadini, compresi quelli che sono particolarmente sensibili ai temi dell' identità nazionale.

E che nel frattempo sia urgente mettere Trieste nelle condizioni di cogliere le occasioni irripetibili che storia e geopolitica ci offrono, impedendo a burocrazia e fisco centralisti di fare danni irreparabili: e che per questo ci voglia quanto prima una forte autonomia che tagli gli artigli ai ministeri centrali.


Ecco la Segnalazione:

MIRAMARE
La dipendenza ministeriale


È come chiudere gli stabilimenti balneari a ferragosto, evidente che il parco di Miramare è ancora ostaggio della burocrazia ministeriale, negli anni scorsi già discutibile la chiusura a capodanno e ora si “replica” chiudendo anche a Natale. In un momento dell’anno importante per il turismo locale ciò non è accettabile; auspicavamo che la trasformazione in ente autonomo potesse accelerare un processo virtuoso di rilancio, ma è ovvio che senza le risorse umane adeguate non si possono ottenere risultati. Restiamo sempre dell’idea che per il parco e il castello di Miramare serva una gestione diversa dal passato, territoriale e più flessibile; il punto dolente dell’organico più volte evidenziato dalla Direttrice non fa che mettere in risalto quanto la dipendenza dal Ministero tenga ancora bloccata la situazione.
Giorgio Cecco Coordinamento regionale Fvg FareAmbiente


Abitudini tipicamente ministeriali anche a Trieste...