RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 14 febbraio 2018

FERRIERA: FINALMENTE LA STRADA GIUSTA ! - COME SOSTENIAMO DA ANNI L'ALTERNATIVA OCCUPAZIONALE ALLA CHIUSURA DELL' "AREA A CALDO" E' LO SVILUPPO DEL PORTO E DEI PUNTI FRANCHI PRODUTTIVI - BASTA CON LA STRUMENTALE CONTRAPPOSIZIONE TRA LAVORATORI E RESIDENTI: ENTRAMBI VOGLIONO LA SALUTE E IL LAVORO -


Era ora !
Da anni sosteniamo che la questione della Ferriera avrà soluzione solo quando si supererà la falsa e strumentale contrapposizione tra salute e lavoro, tra residenti e lavoratori (clicca QUI per le slide presentate ad un incontro del 2016 e clicca QUI per uno dei numerosi articoli).


Da anni sosteniamo, in polemica particolarmente accesa con taluni esponenti del Comitato 5 Dicembre poi passati a fiancheggiare Dipiazza per restarne delusi e scornati, che è necessario farsi carico non solo delle condizioni di salute dei cittadini ma anche delle alternative occupazionali per i lavoratori della Ferriera.


Finalmente si sta imboccando decisamente questa strada e ci sarà un incontro con l' Autorità Portuale.
Sono molto significative le parole di Alda Sancin di No Smog:
«Da dieci anni sentiamo promesse di dismissione, riconversione e altro, soprattutto nel corso delle numerose campagne elettorali che si sono succedute – ha ricordato Sancin – bisogna invece pensare alle reali esigenze della gente, adottando scelte concrete. Aderiamo all’ipotesi presentata da Legambiente e SpT per modificare l’accordo di programma. La Ferriera – ha continuato – richiede una procedura di dismissione graduale, che cominci dagli impianti inquinanti, fissando una data. Forse la politica è troppo vicina agli interessi della proprietà, ma è tempo che quest’ultima accettai di demolire le strutture. Bisogna infine smetterla con la strumentale contrapposizione fra lavoratori e residenti».

Parole sagge cui si contrappongono le scemenze elettorali di taluni candidati fuori dal mondo sulle "Case vere intruse a Servola"(che esiste certamente dal 1303 ! QUI).

Ecco il testo completo dell' articolo del Piccolo di oggi:
«Chiudere l’area a caldo della Ferriera»
L’appello di Legambiente, Sinistra per Trieste e No Smog: «Trasferiamo i lavoratori in porto»

di Ugo Salvini

Chiudere l’area a caldo della Ferriera, trasferendo gli addetti che attualmente vi lavorano in porto, dove si sta vivendo una fase di decisa crescita. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato ieri da Legambiente, Sinistra per Trieste e No Smog, nel corso di una conferenza stampa che ha visto unite le tre associazioni da un comune obiettivo. «Si tratta di trovare una soluzione che garantisca da un lato la soluzione del problema inquinamento – hanno detto Lino Santoro (Legambiente), Marino Sossi (SpT) e Alda Sancin (No Smog) – e dall’altro la salvaguardia dei livelli occupazionali, in una città che ha già subito forti tagli». Tutto questo in vista dell’incontro in programma venerdì, alle 17, al Circolo della Stampa, quando i rappresentanti delle tre associazioni incontreranno Mario Sommariva, segretario generale dell’Autorità portuale. «In tale sede – ha precisato Santoro – verificheremo quali iniziative si possono intraprendere in questa fase per superare l’accordo di programma che oramai risale al 2014. L’area a caldo va chiusa in tempi brevi – ha aggiunto – perciò dopo più di tre anni bisogna cambiare. Il porto è in pieno sviluppo, perciò si potrebbero spostare i lavoratori dell’area a caldo in altri comparti produttivi». «La Ferriera – ha sottolineato Sossi – non deve più essere strumento di campagne elettorali. Bisogna invece trovare un punto di sintesi e mettere tutti d’accordo sul momento della chiusura dell’area a caldo, senza perdere posti di lavoro. È indispensabile definire un nuovo accordo di programma, con date precise sulla chiusura dell’area a caldo, coinvolgendo anche le organizzazioni sindacali». «Da dieci anni sentiamo promesse di dismissione, riconversione e altro, soprattutto nel corso delle numerose campagne elettorali che si sono succedute – ha ricordato Sancin – bisogna invece pensare alle reali esigenze della gente, adottando scelte concrete. Aderiamo all’ipotesi presentata da Legambiente e SpT per modificare l’accordo di programma. La Ferriera – ha continuato – richiede una procedura di dismissione graduale, che cominci dagli impianti inquinanti, fissando una data. Forse la politica è troppo vicina agli interessi della proprietà, ma è tempo che quest’ultima accettai di demolire le strutture. Bisogna infine smetterla con la strumentale contrapposizione fra lavoratori e residenti».