RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 8 giugno 2016

#TriesteComunali - BALLOTTAGGIO: CHE FARE ? SONDAGGIO: PARTECIPATE !



Malgrado l' immagine sopra questa è una cosa seria: si pone il problema del voto al BALLOTTAGGIO e sotto facciamo un nostro SONDAGGIO che vi preghiamo di diffondere condividendo.
Ma prima offriamo due spunti di riflessione.


Il primo dato è che il sondaggista triestino Roberto Weber di Ixè in un' intervista al Messaggero Veneto dichiara esplicitamente che Cosolini non può recuperare rispetto a Dipiazza: "Al ballottaggio il gap è incolmabile " infatti è ben del 12%.

Questa intervista non è stata pubblicata dal Piccolo, malgrado sia il quotidiano "gemello" del gruppo Espresso, perchè rende evidente che ogni sforzo del PD (e del Piccolo) per far vincere Cosolini è destinato a fallire.
Anche corteggiando gli elettori del M5S aggredito fino al giorno prima insieme agli indipendentisti.
Anche facendo appello alla coscienza democratica di chi considera scandalosa l' entrata in Consiglio Comunale di candidati come il pugile Tuiach indagati per razzismo ma che ormai in Consiglio ci entra comunque.

Il parere di Weber è condiviso da tutti gli osservatori esterni (vedi anche cliccando QUI il prof. Marini del CMR).

Hanno voluto stimolare l' astensione? Ne paghino le conseguenze !

Il secondo dato è che la vittoria praticamente certa di Dipiazza darebbe un seggio in più al M5S, l' unica opposizione rimasta dopo il repulisti del 5 giugno.
Quella del PD mandato in minoranza non la possiamo considerare una vera opposizione al sistema dei Partiti della Nazione, anzi sono solo gli agenti locali del Governo e della Serracchiani!
Il seggio in più al M5S è la conseguenza automatica di complicati calcoli previsti dalla legge elettorale che assegnerebbe con la vittoria, scontata, di Dipiazza il sesto seggio in più ai 5 Stelle.

Dunque le sorti del  Comune sono state già decise di fatto in una domenica di "ponte" con ovvio astensionismo alto: se la sono cercata.

E' fuori luogo che adesso chiamino a raccolta i democratici contro le "orde barbariche" in una sorta di "accanimento terapeutico" intorno al capezzale di Cosolini: se la sono cercata, è fatta e non c'è rimedio.
Ormai è una battaglia persa per il PD, il Piccolo e il Governo con le sue trasferte elettorali.
E' inutile che cerchino di coinvolgere altri nel loro naufragio facendo leva sulla sacrosanta avversione contro la destra nazionalista.


E poi loro non sono diversi dal Centro Destra: sono due versioni del Partito della Nazione che ha ridotto Trieste in queste condizioni.
In più la passerella di ministri e Renzi, in questi giorni, non ha fatto altro che identificare Cosolini col Governo e la Serracchiani: il Governo Renzi è invotabile per una parte dello stesso PD, per non parlare delle formazioni alla sua  "sinistra".

Noi siamo del parere che bisogna lasciar fare il proprio corso naturale agli eventi ormai prossimi alla conclusione fatale per Cosolini.

Però non è il caso di arrivare a votare per il suo avversario che è anche il nostro avversario, ma nemmeno di restare passivi perchè passività e astensionismo non portano bene.

Oggi hanno dichiarato "APERTA LA CACCIA AI VOTI GRILLINI E ASTENSIONISTI" come leggiamo nei titoloni del Piccolo, e noi che ci sentiamo dalla parte della selvaggina, vorremmo fargliela fallire disturbandola.

Pensiamo che sarebbe opportuno lanciare UNA CAMPAGNA DI ANNULLAMENTO DEL VOTO AL BALLOTTAGGIO E NON DI SOLA ASTENSIONE PASSIVA cioè:
ANNULLARE LA SCHEDA indicando ironicamente uno dei due VERI CANDIDATI in questo ballottaggio: TOIO  e ITALO NAZAJ, ben più prestigiosi.
Chi vuole potrà aggiungere frasi oltraggiose a piacimento.


Indiciamo noi il VERO BALLOTTAGGIO !
Chi vincerà tra i VERI CONTENDENTI: Toio o Italo Nazaj ?

Sicuramente entrambi sarebbero in grado di calamitare maggior interesse dei FALSI CANDIDATI "UFFICIALI", permettendo contemporaneamente di annullare le schede del FALSO BALLOTTAGGIO "UFFICIALE".


Non risolviamo, così, i problemi e lanciamo solo un segnale allarmante, ma almeno facciamo capire che ci siamo e gli facciamo uno sberleffo che fa bene alla salute, la nostra.

Però vorremmo avere prima il parere dei nostri lettori su questa iniziativa che ci sembra originale: si supererebbero le 1.519 SCHEDE NULLE del 5 giugno anche se ci sarà certamente maggior astensionismo?

Sotto trovate la scheda per votare al nostro solito SONDAGGIO ON LINE ai cui risultati ci atterremo. Il sondaggio si chiude domani giovedì 9 alle 24.
Poi, se sarà approvata, inizierà la campagna elettorale per i due veri candidati.


(Partecipate facendo scorrere la barra a destra del riquadro sotto, cliccando sulle freccette della casella, scegliendo la risposta e premendo il bottone REGISTRA VOTO dopo aver scelto - Sondaggio gestito autonomamente da Survey Monkey che consente un solo voto)


Crea la tua indagine per il feedback degli utenti
Queste sono le domande che troverete:
BALLOTTAGGIO: CHE FARE ?
--- ANNULLARE IL VOTO (VOTANDO TOIO O  ITALO NAZAJ)
--- NON ANDARE A VOTARE
--- VOTARE COSOLINI
--- VOTARE DIPIAZZA
--- NON SO

Le pagine dei due veri candidati al ballottaggio le trovate cliccando sui nomi 
sotto:
TOIO
ITALO NAZAJ


Sotto l' intervista al noto sondaggista triestino Roberto WEBER al Messaggero Veneto: "silenziata" a Trieste malgrado se ne parli diffusamente-
AI BALLOTTAGGI IL GAP E' INCOLMABILE .


QUESTO IL TESTO:
Messaggero Veneto 7 giugno 2016 Il sondaggista Roberto Weber " Ai ballottaggi il gap è incolmabile Bolzonello esce dal voto danneggiato " di ANNA BUTTAZZONI «Purtroppo avevo ragione». Comincia dal dato di Trieste l’analisi di Roberto Weber, presidente dell’Istituto di ricerche Ixè. Un dato che vede il sindaco uscente del Pd Roberto Cosolini al ballottaggio contro Roberto Dipiazza (centrodestra), ma sotto di 11,5 punti percentuali (11 mila 218 voti). Un gap che secondo il sondaggista sarà difficile da recuperare, a Trieste come a Pordenone dove Alessandro Ciriani (centrodestra) chiude il primo turno avanti di 12,2 (3 mila 064 voti) punti su Daniela Giust (Pd). Il suo pronostico era giusto, disse «Cosolini arriverà al ballottaggio ma non da primo». Per il secondo turno cosa prevede? «Purtroppo ha perso Cosolini, dico purtroppo perché non sono rassicurato dal centrodestra, non tanto da Dipiazza che con un adeguato gruppo di persone farebbe bene, quanto da Fi e Lega, una compagnia di giro che non mi rassicura. La città ha impegni importanti, ha scadenze, opportunità, una certa chiave di sviluppo e non sarà semplice da governare. Quel gap secondo me non si recupera, potrà esserci un po’ di recupero a centrosinistra ma accadrà lo stesso al centrodestra. Posso sbagliarmi e può accadere di tutto, ma ritengo che una parte di voti del M5s andrà a Cosolini, una parte minore a Dipiazza e molto si tradurrà in astensione. Non vedo poi il piglio giusto da parte di Cosolini per recuperare, mi sembra complicato». E a Pordenone come vede il secondo round della sfida? «A Pordenone sarà sufficiente riportare a votare il proprio elettorato, anche in questo caso con un distacco di 12 punti mi pare molto complicato. In questo scenario a essere un po’ danneggiato in chiave futura è Sergio Bolzonello, che ha fatto bene da sindaco e alle regionali, e proprio per questo vuol dire che viene un po’ a mancare il suo bacino elettorale, che per lui significa essere meno solido, un po’ meno solido rispetto a tre ani fa. Penso anche che se Ciriani, che personalmente non conosco, ha fatto quel risultato vuol dire che ha fatto bene, anche nella sua esperienza precedente da presidente della Provincia». Quindi Cosolini non ha fatto bene? «A Trieste Cosolini ha un gradimento personale limitato, ma pesa anche la difficoltà del Pd che non ha sfondato al centro, che è il disegno di Renzi legato a far breccia in settori che non erano presidiati dal Pd. Pensi all’esperienza di Riccardo Illy, esperienza che è stata costruita come coalizione nel momento in cui l’imprenditore era in una fase brillante, ma ha contato l’arco coalizionale così articolato che è stato creato attorno a lui e al progetto. Che è poi l’idea del presidente del Consiglio Matteo Renzi, quella cioè di sfondare in aree precluse al Partito democratico, ma mentre a livello nazionale può centrare il risultato, perché ha forte appeal diretto, dove ci sono elementi di intermediazione, dove ci sono cioè sindaci o presidenti da eleggere, per il premier è più complicato. Secondo me Renzi vincerà il referendum Renzi e penso invece che per i ballottaggi potrà dare poco una mano, perché è bravo sul piano nazionale, dove persegue il suo modello politico, con la centralizzazione massima e poca intermediazione». A urne chiuse in Fvg ha votato il 56,66 per cento degli elettori, in Italia il 62,14. La stupisce questa controtendenza? «Un po’ mi impressionano sì i quasi 5,5 punti in meno in regione, dove di solito si tiene o si supera la tendenza nazionale. Vuol dire che c’è un tessuto che si è lacerato, quello del rapporto tra partiti ed elettori, e che c’è una quota di persone che non deve dipendere dalle scelte della politica e questo condiziona il voto. Il Fvg era un po’ come l’Emilia Romagna, eravamo bravi ad andare alle urne. Invece oggi la politica interessa poco, la gente va in gita. E poi veniamo da una crisi lunghissima, cui non eravamo preparati, e questo provoca un senso di isolamento e sradicatezza, mentre resto convinto che ci sia un’altra importante quota di elettori che ha buone forma di garanzie, anche economiche, per cui può fare a meno della politica e quindi andare a votare non serve». Resta convinto che non sia stato un test per i Governi nazionale e regionale? «Sì. C’è una corrente di tendenza nazionale, ma non è contro il Governo, non ci credo, perché in queste amministrative pesa il riflesso locale. Se tornassimo al voto domani non avremmo nazionalmente gli stessi risultati». Quale risultato nazionale la sorprende di più? «Un po’ Milano, perché ero sicuro che Giuseppe Sala avrebbe raccolto di più e invece il risultato mi fa dire oggi che Stefano Parisi sul piano personale, del percepito che un elettore ha di lui, è più bravo, viene visto come più autentico, meno imbarazzato di Sala e oggi questo aspetti contano tanto. Sala viveva di un grande entusiasmo dato dall’Expò, ma l’esito del voto vuol dire che si è mosso non bene, che ha accumulato tossine. Però, attenzione, può vincere». Anche Roma è già conquistata? «Roma sì da Virigina Raggi ed era ampiamente prevedibile». Il M5s invece perché non sfonda? «Prenda il candidato di Milano dei 5 stelle, era piuttosto improbabile, è uno che se io fossi stato un arciconvinto del Movimento non lo avrei votato. Non sfondano perché non hanno persone valide sul piano locale e a Nordest e in Friuli subiscono la concorrenza della Lega sul piano dell’antipolitica».

2 commenti:

  1. e se facessimo un salto nel passato lasciando riposare presente e futuro per riprendere fiato? UCCIDETEMI ( non temo la morte se serve) però il NON VOTO ATTIVO potrebbe essere una idea ... anche una bella manifestazione prima del ballottaggio NO FERRIERA, NO RIGASSIFICATORE SI TLT? così tanto per rimettere la palla al centro ...

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  2. Io direi di tapparci il naso e votare Dipiazza, così da avere un grillino in più al comune, dando contemporaneamente più forza alla lega nord, che almeno qualcosa di autonomistico riporta. Tanto per cercare di salvare il salvabile, in queste elezioni, autonomisticamente parlando, da doccia fredda.

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