RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

martedì 27 dicembre 2016

PORTO VECCHIO: DIPIAZZA DA' I NUMERI, COME TUTTI I POLITICI - MUSEI AL MAGAZZINO 23, DOVE E' TUTTORA OPERATIVA LA SAIPEM SULL' ADRIATERMINAL CHE E' TUTTORA PUNTO FRANCO...sarebbero decine di posti di lavoro qualificati persi...


Sulla saga di Porto Vecchio i politici ci hanno abituato ad ogni stupidaggine.

L' utima è quella di Dipiazza che a Telequattro, a "Sveglia Trieste" del 24 dicembre scorso, ha dichiarato nuovamente che vuole accorpare i musei cittadini, attualmente deserti, nei Magazzini 23, 24 e 25 (clicca QUI per il video).

Si dà il caso che il Magazzino 23 sia attualmente utilizzato dalla SAIPEM  (gruppo ENI), leader mondiale nelle perforazioni subacquee, che attualmente vi assembla e deposita macchinari d' avanguardia come i robot sottomarini utilizzati per realizzare i gasdotti come il progettato Turkish Stream. Si consulti a tal proposito anche il sito dell' Autorità Portuale cliccando QUI.
Sono macchinari ad alta tecnologia che valgono milioni ciascuno e che i politici vorrebbero sfrattare per far posto a musei talmente poco frequentati che hanno appena abolito il biglietto d' ingresso perchè il cassiere costa troppo...(clicca QUI).

Grazie al cielo questi propositi perversi e decisamente sciocchi, che si affiancano al già naufragato, e prima strombazzato, progetto di Mercato all' Ingrosso del Pesce (by Dipiazza/Giorgi) oppure di Central Park con spiaggia di sabbia (by sen. Russo), NON possono realizzarsi perchè il magazzino 23 è tuttora demanio e gestito dall' Autorità Portuale, è tuttora in regime di Punto Franco essendo sull' Adriaterminal ed è pienamente operativo per utilizzi produttivi e soprattutto SERI.

L' indicazione del Magazzino 23 non è un errore occasionale: è stata ripetuta più volte in varie occasioni nell' ambito del progetto fallimentare di "Attrattore Culturale Transnazionale" ottenuto accorpando realtà museali in fallimento grazie ai famosi 50 milioni stanziati dal Ministero dei Beni Culturali.
Già lo scorso ottobre Dipiazza dichiarava: "
Nei magazzini 23, 24 e 25 nascerà il Polo Museale, la presidente Serracchiani vuole portare in loco l’incrociatore Vittorio Veneto, un’opportunità davvero interessante. Dietro poi c’è il Magazzino 26 dove ci sarà l’Immaginario Scientifico", clicca QUI .

Quanto alla Vittorio Veneto è noto che sta arrugginendo nel porto di Taranto perchè NESSUNO HA I SOLDI PER BONIFICARLA DALL' AMIANTO E DALLE ALTRE PORCHERIE DI CUI E' IMBOTTITA (sono necessari milioni !). Veramente un bel regalo !
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Eppure questi politici, indifferentemente di Centro-Destra o Centro-Sinistra, per il ruolo che ricoprono dovrebbero documentarsi prima di aprire la bocca: non lo fanno perchè siamo nell' epoca del "marketing politico", della "politica degli annunci" e della "postverità" in cui si agitano specchietti davanti agli occhi degli elettori che considerano rincitrulliti grazie anche all' imbonimento mediatico.
Verrebbe voglia di prenderli per il bavero...


Eppure il magazzino 23, contiguo al 24, 25, 26 (e 18) condannati a triste e polveroso destino museale, è chiaramente descritto come in concessione alla SAIPEM anche dal documento di Ernst & Young che continuamente citano... 

Chissa cosa dirà la SAIPEM apprendendo dalla TV di essere prossima allo sfratto...ed anche l' Autorità Portuale apprendendo che il Sindaco dispone pubblicamente di beni che, malgrado la nefasta "sdemanializzazione", tuttora appartengono al Porto Franco Internazionale di Trieste - che ha altri progetti - anche secondo la balorda legislazione interna italiana.


Dal momento che il 31/12 prossimo l' area sdemanializzata di Porto Vecchio sarà di proprietà del Comune che dovrà spendere ingenti cifre, che non ha, per mantenerla in sicurezza consigliamo il Sindaco di racimolarle giocando al Lotto i numeri che ha enunciato: 23, 24 e 25 ed anche il 18 (dove vorrebbero spostare il Museo della Cultura Istriana appena inaugurato in via Torino dopo anni di costosi restauri).


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