RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 3 agosto 2016

IL SOLE PICCHIA: C’E’ CHI PROPONE DI TRASFERIRE IL PUNTO FRANCO A MONFALCONE PER TRASFERIRCI PURE LE NAVI RO-RO PER LA TURCHIA – INSIEME ALL’ UNIFICAZIONE DELLE AUTORITA’ PORTUALI CON MONFALCONE E NOGARO COMINCIANO A FIORIRE LE ASSURDITA’ ED I DANNI POTENZIALI PER IL “PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE - RINVIATA AL 2017 LA RIAPERTURA DELLA TRANSALPINA MA SOLO SE CI SARANNO FONDI -



Trieste è una città traumatizzata dalla sottrazione delle attività vitali: a partire dai Cantieri Navali. Possibile che ci sia chi partorisce idee fatte apposta per creare allarme e legittimi sospetti di ulteriore impoverimento ?
Non è opportuno che appena varata la riforma Delrio che unifica i porti si cominci subito a parlare di trasferimento a Monfalcone dei Traghetti per la Grecia: cosa che difficilmente si farà per grossi  problemi tecnici. Suona male: come di una sottrazione...

E’ poi assolutamente folle che Napp proponga di trasferire a Monfalcone il terminal dell' “autostrada del mare” per la Turchia il che comporta, oltre a problemi tecnici e investimenti, anche un IMPENSABILE trasferimento del Punto Franco a Monfalcone, ovvero “Oltre Duin” !
Dice  Napp  sul Piccolo di oggi : «La maggior parte dei traghetti turchi (non portano passeggeri, ndr)-sostiene- potrebbe essere spostata a Monfalcone e i traghetti greci potrebbero avere il proprio nuovo capolinea negli spazi che così si aprirebbero al terminal di Riva Traiana, vicino al centrocittà e dunque più comodo anche per i passeggeri». Ciò presupporrebbe però il trasferimento del Punto franco a Monfalcone e creerebbe problemi all’ intermodalità ferroviaria”.

Ed allora stoppiamo subito queste sciocchezze e velleità di sottrazione: il Porto Franco Internazionale di Trieste è un’ entità autonoma che deriva dal Trattato di Pace del 1947 che riguarda il Territorio Libero di Trieste ed è chiaramente e univocamente identificato e localizzato.

Niente annacquamenti, trasferimenti o altro che ne farebbero progressivamente perdere le prerogative uniche tra cui la extradoganalità rispetto alla UE che non può essere esposta con superficialità a contestazioni.

C’è poi la questione dei collegamenti ferroviari tra cui la riattivazione della Transalpina.
Abbiamo detto che tutto quello che migliora i collegamenti di Trieste e del suo porto con l’ entroterra naturale mitteleuropeo è un bene.
Perché allora rimandare alla fine del 2017 la riattivazione della Transalpina ?
Quest’ anno cade il suo 110° anniversario che viene celebrato con treni storici su tutta la linea ferroviaria tranne che sul tratto da Trieste perché le ferrovie italiane la hanno inopinatamente messa in “stand by”.

Adesso annunciano una possibile riattivazione tra un anno e mezzo “SE CI SARANNO I SOLDI”.

Non va bene…  la Transalpina deve essere riaperta il prima possibile e d' ugenza: lo stato Italiano ha l’ obbligo di mantenere buoni i collegamenti di Trieste e del suo Porto: tanto più che sono collegamenti creati dall’ Austria e trovati belli e pronti.


lunedì 1 agosto 2016

SUL PICCOLO OGNI OPPOSIZIONE AL "PENSIERO UNICO" GOVERNATIVO E' BOLLATA COME "POPULISMO" - TRA GOSSIP E BANALITA' LA FIERA DELLA SUPERFICIALITA' E DELLA DISINFORMAZIONE -

Ma come si fa, fra l' ennesimo articolo di gossip sul "sobrio" matrimonio di Dipiazza attempato "Principe Azzurro" e commenti  di esaltazione del Governo Renzi, ad infilare articoli di fondo come quello odierno di tal Jori che mette nello stesso calderone Podemos spagnolo, Verdi austriaci, Farage inglese (con Grillo), Le Pen francese, Trump americano e Salvini italiano ?

Realtà profondamente diverse tacciate di "populismo", un termine inventato e usato in modo insultante malgrado indicasse in passato un  movimento rispettabilissimo cui aderivano uomini come Tolstoj, Dostoevskij e tanti altri.


Tutti questi movimenti sono accomunati solo dall' essere "antisistema" ovvero all' opposizione di un sistema e di governi che stanno riversando sul "popolo" i costi di una crisi che non viene dal Cielo, come sembra pensare Jori, ma da profondi squilibri di un sistema finanziario consapevolmente fatto degenerare da personaggi cui del "popolo" non interessa un fico secco.
Cosa che evidente infastidisce le èlite "filosistema".


Ma si sà, per una stampa, sdraiata di fronte al potere e al governo, ogni opposizione attenta ai problemi sociali è da condannare come "populista", sia di Destra o di Sinistra, etichette  che ormai stanno perdendo di significato visto che in massa i ceti popolari e operai votano per i "populisti" e quelli privilegiati per la "sinistra responsabile" (ci sarà un motivo?).


A differenza dei raffinati e spietati esponenti delle elite finanziarie che sarebbero, secondo costoro, da ammirare e imitare perchè non disponibili a prendere in considerazione le necessità di sopravvivenza del vituperato "popolo" per definizione "debole e immaturo" e che pensa solo con la "pancia".
Democrazia vuol dire "governo del popolo" dove DEMOS è il popolo in greco antico, in contrapposizione a Oligarchia e Aristocrazia.

Per non essere "pupulisti" bisognerebbe, secondo costoro, fregarsene delle fascie più deboli di popolazione ed esibire "buoni sentimenti" verso qualsiasi porcheria arrivi dal "Terzo Mondo" (soprattutto manodopera a basso costo): compresi comportamenti incivili, misogini, e integralismo religioso cui andrebbero riservate comprensione e tolleranza.

E poi giù con articoloni stile "panem et circenses" su uno degli eventi più kitsch a disposizione: il sobrio sposalizio dell' anziano Dipiazza con la sposa biancovestita in abito virginale e con tanto di IBAN sugli inviti.

Questi "benpensanti" radical- chich non capiscono niente di quello che sta succedendo: saranno travolti perchè:
"Il popoloe solo il popoloè la forza motrice che crea la storia del mondo",

come ha scritto uno di cui non ricordano neanche il nome.