RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

domenica 5 febbraio 2017

INQUIETUDINE ITALIANA PER LA RINASCITA MITTELEUROPEA DEL PORTO DI TRIESTE - DUE ARTICOLI CHE ESPRIMONO LE PERPLESSITA' DI AMBIENTI ECONOMICI E POLITICI ITALIANI -


Serpeggia inquietudine in Italia sulla possibilità che Trieste, grazie ai nuovi assetti geopolitici, riprenda il ruolo storico di Porto Franco Internazionale della Mitteleuropa.
Possibilità che è uscita apertamente al convegno del Limes Club sulla Nuova Via della Seta di Pechino.


Sono usciti due articoli sulla rivista, peraltro qualificata, STATI GENERALI che pubblichiamo sotto con delle brevi note.
Sono:
1) TRIESTE RITORNA PORTO MITTELEUROPEO: MA E' DEL TUTTO POSITIVO?
2) LA PARTITA DI RISIKO SUL MEDITERRANEO. PUTIN SI AVVIA ALLO SCACCO MATTO?

In ogni caso dagli articoli emerge continuamente che gli interessi nazionali italiani non coincidono con quelli di Trieste e speriamo che questo non fermi la recente riscoperta ufficiale dell' Importanza strategica dei nostri Punti Franchi (clicca qui).

Ecco gli articoli con in rosso alcune nostre note.


TRIESTE RITORNA PORTO MITTELEUROPEO: MA E' DEL TUTTO POSITIVO?
25 gennaio 2017 Aldo Ferrara, 
clicca QUI 

L’Ansa del 25.01.17 batte la seguente notizia: (ANSA) – TRIESTE, 23 GEN – “Partirà mercoledì 25 gennaio dal Porto di Trieste il primo treno intermodale programmato a lunga percorrenza sulla direttrice Kiel-Goteborg per il trasporto di contenitori, semirimorchi e casse mobili, in arrivo e partenza via mare da Turchia e Grecia da e per il mercato dell’area baltica.
Il treno – annuncia oggi l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – partirà alle 11.00 da Trieste e raggiungerà Kiel (Germania) alle 13.00 del giorno successivo. Da qui il carico proseguirà via mare per arrivare alla destinazione svedese di Goteborg, nella mattinata di venerdì. Il servizio rappresenta il primo collegamento operativo lungo il corridoio TEN-T Adriatico-Baltico. 
L’iniziativa è stata avviata su richiesta della Ekol, operatore logistico che utilizza il Terminal EMT del Molo VI e che di recente ne ha acquisito la partecipazione di maggioranza.
Alla realizzazione del prodotto intermodale collaborano TX Logistik AG e Mercitalia Rail Srl per la trazione ferroviaria, Alpe Adria Spa e la stessa TX in qualità di Mto, e Stena Line che cura la prosecuzione marittima fino a Goteborg. La distanza ferroviaria è di 1.360 chilometri, a cui si aggiungono 234 miglia marine per la destinazione finale, con un transit time ferroviario di 26 ore e di 14 ore via ferry. Il treno sarà composto da 16 carri “Poche” doppi con una capacità di carico pari a 32 Uti (unità intermodali da 45′ o 13,6 metri).” ( vedi Fig. 1, cartina  ANSA, a lato).
Le deduzioni sono tante non solo in tema di trasporti su ferro anche di natura geo-politica. Come noto, malgrado l’avveniristica concezione di Karel Van Miert, (http://www.glistatigenerali.com/inquinamento_macroeconomia/karel-van-miert-il-profeta-della-vera-unione-europea/) i corridoi di percorso obbligato su ferro in Europa sono disattesi da molti anni. Quindi , in via teorica, questa notizia è da considerare positiva. Ma alcuni elementi da considerare appaiono imprescindibili:
1)     Il corridoio Trieste –Kiel costituisce un percorso preferenziale per le merci in direzione Nord e Scandinavia e provenienti dal MO, specie Turchia e Grecia.
2)     Il percorso è attiguo alla Slovenia ormai sede privilegiata del turismo tedesco e nord-europeo ( La Slovenia con una costa minuscola sede privilegiata del turismo tedesco e nord europeo? Confondono forse con la Croazia? Ma le guardano le cartine geografiche? ndr) visti i rapporti di solidarietà politica tra la Cancelliera Merkel ed il Commissario Bulc, (http://www.glistatigenerali.com/trasporti_turismo/achtung-difficolta-in-vista-per-il-prodotto-interno-turistico/);
3)     Il percorso Trieste-Kiel taglia fuori e spazza dal contesto di trasferimento merci, e successivamente passeggeri, i paesi dell’Intermarium ( Paesi Baltici, Polonia, Ungheria, Romania, Croazia, Serbia, Montenegro, Repubblica Ceka e Slovacca) (Ma se le merci in transito a Trieste sono proprio per quei paesi mitteleuropei !!! ndr) o da tempo favorevoli ad una “ terza via” economica e stretti nella tenaglia Russia-Germania. Da tempo detti Paesi, che hanno sancito l’accordo di Viségrad, operano per depotenziare l’asse Berlino-Mosca, a loro poco favorevole negli accordi commerciali su gli scambi petroliferi e di greggio particolarmente.
4)     Il corridoio , per quanto possa favorire il porto di Trieste, depotenzia il Corridoio 1 Berlino-Palermo,(Ecco qua gli interessi italiani! ndr) a questo punto inutilizzabile e non più progettabile per le gravi carenze infrastrutturali portanti nel sud dell’Italia.
5)     Da questo contesto viene esclusa la sponda adriatica italiana, sede della più alta concentrazione di PMI, le quali avrebbero potuto avvantaggiarsi, invece, del porto di Ancona (? e Venezia e Ravenna? ndr) come sede di scambi intermodali.( Ecco qua gli interessi italiani! Ma se Trieste lavora al 90% estero su estero e non imbarca neanche un chiodo dalle PMI della sponda adriatica italiana ! ndr)
Ne consegue che, malgrado il potenziamento prevedibile del porto di Trieste, questo corridoio merci si rivelerà poco proficuo per l’intermodalità dì esportazione delle merci italiane ( Infatti il Porto di Trieste lavora estero su estero da sempre e le merci italiane vanno a Venezia e Ravenna ! Di che parla?) che da tempo , tropo tempo soffrono del depotenziamento del trasferimento su ferrovia ( Tab. 1)( infatti se Trieste è il principale porto ferroviario è grazie agli operatori ferroviari austriaci e tedeschi non certo a Trenitalia !).

LA PARTITA DI RISIKO SUL MEDITERRANEO. PUTIN SI AVVIA ALLO SCACCO MATTO?
28 gennaio 2017 Aldo Ferrara , clicca QUI

L’Italia se la cava sempre: mentre, con l’agonia della TAV Lisbona-Kiev, la Val Susa è attraversata da un vento di sollievo, Trieste risuscita (Magari! Dà fastidio? ndr) e forse con essa anche il cantiere di Monfalcone (Il cantiere navale di Monfalcone non ha bisogno di resuscitare: è ben attivo. ndr)
L’armatore turco “UN Ro-Ro”, (trasporto intermodale tra la Turchia e l’Europa con 12 navi e una capacità di 322 mila trucks/anno) ha acquisito nuove potenzialità con il  gruppo armatoriale Ulusoy Ro-Ro, alla cifra di 215 milioni di euro. Verrà così potenziato il volume degli scambi della Turchia con l’Europa, soprattutto verso Trieste, con frequenza settimanale aumentata, dal porto di Cesme (Smirne) che serve la regione del Mar Egeo, oltre agli scali di Pendik, Ambarli e Mersin, già serviti da UN Ro-Ro. Inoltre la regione si Smirne sarà direttamente collegata alla Francia verso Marsiglia e Tolone. Nel 2017, UN Ro-Ro punta ad ampliare la propria capacità nel porto di Trieste, ad aumentare il numero di partenze al porto di Tolone e completare i progetti di aumento della capacità delle proprie navi. Inoltre, nuove linee ferroviarie intermodali saranno incluse nelle nuove linee da Trieste per Italia, Germania e Benelux. ANSA 27 genn.2017
Questo comunicato ANSA, battuto in  data 27 gennaio, inserito tra tanti altri, è all’apparenza un banale comunicato commerciale. Invece no! Nasconde una strategia geo-politica tra le pieghe di un potenziamento dei trasferimento merci attraverso l’Adriatico e verso Trieste. Si sottolinea anche il potenziamento del volume merci verso Tolone e Marsiglia, in Francia. In pratica succede che il corridoio 5 Lisbona-Kiev, quello della TAV per intenderci, viene completamento scardinato con queste direttrici di scambio non più trasversali ma verticali da Trieste e Tolone, ossia sud dell’Italia e sud della Francia verso direzione Nord Germania e Scandinavia.
L’Ucraina è fatta fuori dalla nuova direttrice, l’Italia salva solo il porto di Trieste, divenuto cruciale ed indispensabile ma di fatto controllato dalle correnti mercantili mitteleuropee (Mamma mia che fastidio! Ma se gli italiani lo hanno sempre sabotato, cosa pretendono? ndr).
La città giuliana rivive la sua epoca mitteleuropea in salsa russa e si appresta a diventare il porto di riferimento degli scambi commerciali del Mediterraneo Orientale (Magari! ndr)
In pratica, assistiamo impotenti (Forza, ricominciate a sabotare Trieste, dai ! ndr) ad una manovra di aggiramento che Putin ha concordato con i suoi più stretti alleati europei (Francia e Germania) non solo sulla Ucraina e Crimea ma sulla intera Europa Mediterranea (Italia, Grecia, Spagna).
 I porti greci e spagnoli sono esclusi dalle correnti di traffico commerciale e resistono come porti di traffico turistico con la caratteristica stagionale.( ??? Non sa che il Pireo (Atene) è stato comperato dai Cinesi della COSCO, ha aumentato molto il traffico merci  (QUI) e i cinesi stanno velocemente costruendo una ferrovia veloce per Budapest ! Altro che porto turistico stagionale! E che Barcellona è tutt' altro che un porto turistico stagionale! Pura incompetenza ! ndr) E’ il nuovo protocollo d’Intesa tra Putin e la Turchia, indice di un nuovo agreement con Erdogan, prima acerrimo nemico, adesso sodale. Con “l’America First”, Putin ha in mano gli scambi commerciali europei, detterà i prezzi del greggio e le modalità di trasferimento e così sarà “Russia First”, in russo Rossiya pervoy. Nel frattempo qualcuno avvisi il M5S che la TAV è ormai lettera defunta (Infatti oggi l' amministratore delegato delle Ferrovie Italiane ha annunciato gli investimenti per la tratta Brescia Venezia della TAV - clicca QUI- ! Naturalmente ha annunciato anche che fra qualche decennio forse sarà possibile andare da Trieste a Venezia in 70 minuti.... ndr)

P.S. Ci offriamo per consulenze a pagamento a giornali italiani su Trieste e porti.

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