NOSTRO SONDAGGIO VOTO DISGIUNTO: FAVOREVOLE IL 77,6% - VIA I "PARTITI DELLA NAZIONE" VECCHI E NUOVI: PAOLO MENIS AL BALLOTTAGGIO ! VOTO DISGIUNTO GIA' AL PRIMO TURNO.

Si è chiuso alla mezzanotte del 24 il nostro sondaggio sul "voto disgiunto" alle Comunali che abbiamo lanciato il 21 (vedi QUI).
Questi i risultati:
Votanti 1.580.
(domanda) Ritieni UTILE praticare il VOTO DISGIUNTO al primo turno, indicando l' unico candidato sindaco "antisistema" che può concretamente arrivare al ballottaggio, oltre alla "tua" lista ?

SI  77,6%

NO  10,3%

NON SO  3,6%

SONO INDIFFERENTE ALL’ ESITO DELLE ELEZIONI 0

NON VOTERO’  8,5%

Pertanto viene confermato il favore al "VOTO UTILE E DISGIUNTO" per le prossime comunali.

Il più grande pericolo per Trieste è di trovarsi nuovamente per 5 anni con il sindaco di uno dei due Partiti della Nazione: quello vecchio del Centro Destra con Dipiazza e quello nuovo del PD e satelliti con Cosolini.

Per evitare questa sciagura, è assolutamente necessario che il ballottaggio non sia tra Cosolini e Dipiazza ma tra uno dei due e Menis del M5S, per ribaltare il tavolo dell' attuale sistema politico partitocratico ed aprire spazi politici ad ulteriori sviluppi. 

COS' E' IL VOTO DISGIUNTO ?

Il voto disgiunto  è il sistema elettorale adottato per il Comune di Trieste che prevede la possibilità di esprimere due voti, uno per la scelta del partito, l'altro per la scelta del candidato.
L' elettore può esprimere la preferenza anche per un candidato sindaco di un partito diverso da quello scelto.

Ogni lista elettorale presenta un proprio candidato (più liste possono condividere lo stesso candidato) alla carica di sindaco.

L'elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda: uno per una lista (al quale può aggiungere un voto di preferenza) e uno per un candidato sindaco, che può anche far capo a una lista diversa.

In questo modo è possibile, SUBITO AL PRIMO TURNO, dare il voto alla propria lista di appartenenza, comprese le preferenze, anche se questa non ha alcuna possibilità di arrivare al ballottaggio, consentendole ugualmente di eleggere i suoi consiglieri (di cui il primo è il candidato sindaco) senza danneggiarla, e contemporaneamente contribuire a mandare al ballottaggio il candidato "più vicino" tra quelli concretamente in lizza, anche se è di una lista diversa.
Tutti i sondaggi convergono nell' indicare che a Trieste sono solo tre i candidati sindaco che hanno la possibilità concreta di andare al ballottaggio: Cosolini, Dipiazza e Menis, 

sostanzialmente ciascuno con circa il 25% con gli altri 8 candidati  che devono spartirsi il rimanente 25%. Clicca QUI.

Il più grande pericolo per Trieste è di trovarsi nuovamente per 5 anni con il sindaco di uno dei due Partiti della Nazione: quello vecchio del Centro Destra con Dipiazza e quello nuovo del PD e satelliti con Cosolini.

Per evitare questa sciagura, è assolutamente necessario che il ballottaggio non sia tra Cosolini e Dipiazza ma tra uno dei due e Menis del M5S, per ribaltare il tavolo dell' attuale sistema politico partitocratico ed aprire spazi politici ad ulteriori sviluppi. 

Visto anche che il M5S di Trieste non è colluso con il sistema dei partiti e sta facendo propri diversi temi emersi dal territorio e che fanno parte anche del programma che proponiamo su queste pagine: dall' uso produttivo di Porto Vecchio all' utilizzo dei Punti Franchi, dalla chiusura dell' area a caldo della Ferriera con riconversione in attività portuale e logistica al rispetto delle leggi internazionali su Trieste ed in particolare dell' Allegato VIII, come esamineremo nei prossimi giorni.

E' questo il motivo per cui sia "Uniti per Trieste" ha cercato l' accordo elettorale, sia la "Lista Vito Potenza" ha chiesto ed ottenuto aiuto dai consiglieri comunali del M5S per la certificazione delle firme di lista.

Però, come altre liste, non hanno alcuna possibilità concreta di mandare il loro candidato al ballottaggio: questo è matematicamente certo.

Pertanto l' indicazione che emerge anche da questo sondaggio è chiara:

UTILIZZARE GIA' AL PRIMO TURNO IL "VOTO DISGIUNTO" DANDO SULLA SCHEDA L' INDICAZIONE DI PAOLO MENIS DEL M5S COME SINDACO, pur continuando a dare il voto e la preferenza alla propria lista di appartenenza.

Questo suggerimento è esteso anche ad altre liste che condividono alcuni temi, come "SI per Trieste" di Prodani e Sossi, che ugualmente non hanno la possibilità di andare al ballottaggio.

Se non si dà SUBITO AL PRIMO TURNO, il voto a Paolo Menis sindaco si rischia il ballottaggio tra Cosolini e Dipiazza, visto il "testa a testa" nei sondaggi e visto che sono già in corso accordi fra liste come quello denunciato da Carini fra la lista della Rosolen e Cosolini, vedi QUI.

Infine, l' astensionismo, che tra i nostri lettori è limitato all' 8,5 %, comporta il grande rischio di favorire i due Partiti della Nazione impedendo una radicale svolta e apertura di spazi politici.
Ci sentiamo di suggerire anche agli astensionisti di andare a votare indicando il candidato Paolo Menis, anche senza dar alcuna indicazione di lista, se non altro per dare una storica randellata ai partiti che hanno ridotto Trieste in questo stato.

Il sondaggio Tecnè pubblicato dal Fatto Quotidiano indica come possibili partecipanti al ballottaggio solo Cosolini 24%, Dipiazza 30% e Menis 27%, con ampio distacco degli altri 8 candidati che si spartiscono il restante 19%, e con un margine minimo, vicino all' errore statistico, tra i tre contendenti.