RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

sabato 2 luglio 2016

PERCHE' NON METTERE IN "PORTO VECCHIO" L' AUSPICATA NO-TAX AREA CON ATTIVITA' FINANZIARIE E DI SERVIZI ? E' FORSE MEGLIO UN SITO INQUINATO E ISOLATO IN ZONA INDUSTRIALE PER CREARE UNA "CITY CONCORRENZIALE CON LONDRA" ? PERCHE' "NON SE POL" IN PORTO VECCHIO ?


La Governatrice Serracchiani ha iniziato la sua manovra di riposizionamento politico "alla ricerca del consenso perduto": era scontato da quando è finito il monopolio PD di tutte le istituzioni. (Vedi anche il nostro articolo di ieri cliccando QUI)

Interessanti però sono le posizioni espresse dal Commissario D' Agostino nell' articolo a destra: 
"la No tax area taglierebbe la testa al toro «e aprirebbe la possibilità di insediamento a Trieste - specifica D’Agostino - non soltanto di aziende di logistica o manifatturiere, 
ma anche di aziende del terziario, fornitrici di servizi e dell’ambito della finanza». Una complementarietà Punti franchi - No tax area che andrebbe a coprire pressoché tutto lo spettro dell’economia".
Siamo notoriamente e da sempre totalmente d' accordo: nulla di nuovo se non  l' ambito istituzionale da dove provengono le affermazioni.
E infatti riconosciamo a D' Agostino Commissario, e gli auguriamo presto Presidente, dell' Autorità Portuale il ruolo di interlocutore serio e affidabile, che invece NON riconosciamo ai politici, senza però confondere i ruoli: lui funzionario / tecnico onesto e capace nominato dal Governo e noi all' opposizione senza piaggerie e atteggiamenti supini.
Pertanto continuiamo nel nostro lavoro, così come D' Agostino fa, bene, il suo in un altro ambito e con altre competenze, segnalando quello che, secondo noi, non va.

D' Agostino sa perfettamente che la "legge sulle aree di confine" N. 19 del 1991 prevedeva l' istituzione di un Centro Finanziario Off-Shore nel Punto Franco di Porto Vecchio con tanto di esenzioni fiscali : vedi nota in fondo e clicca QUI  per articolo di stampa.

Per scaricare tutta la legge 19/91 clicca QUI.

Sa anche che il progetto è fallito sia per pressioni governative italiane, sia della UE nella persona di Mario Monti, sia di lobby locali tra cui il blocco centrale della ex- Lista per Trieste che ora appoggia Dipiazza e una parte del PSI che adesso appoggia il PD e Cosolini.
Per cui nè Centro Destra, nè Centro Sinistra possono chiamarsi fuori da quell' esito disastroso per Trieste.

La legge 19 del '91 è rimasta lì, con l' art. 3 inapplicato per lustri (prima di essere alla fine abrogato), come succede spesso per Trieste: come per i decreti attuativi dei Punti Franchi della 84/94, come la Zona Franca di Osimo che ancora si potrebbe sfruttare, come l' Allegato VIII... tutto nel limbo.
Sotto in nota ne trovate due commi molto interessanti.

Il progetto di Off- Shore Finanziario prevedeva l'insediamento nel Punto Franco di Porto Vecchio, per sfruttarne le caratteristiche di extradoganalità (che adesso vengono riscoperte dopo anni che noi lo segnaliamo anche manifestando in piazza), di fronte alla Sede Mondiale delle Generali che vi prevedevano anche un loro Centro Direzionale.
Il progetto POLIS che mirava alla sua realizzazione era redatto da multinazionali del calibro di Generali e Fiat ed è ancora disponibile (vedi foto alla fine).

Fallita la cosa Generali ha trasferito il centro direzionale a Mogliano Veneto con grande perdita di posti di lavoro per la nostra città.

Nell' articolo odierno del Piccolo si insiste a ripetere il mantra che tutto deve essere fatto altrove: " la collocazione potrebbe risultare particolarmente attrattiva dal momento che, grazie al procedimento di sdemanializzazione del Porto vecchio, il Punto franco è stato levato da un’area dove non era fruibile e spostato in una serie di zone di retroporto dove possono svilupparsi non soltanto operazioni strettamente legate allo scalo,...." ... "all’Interporto di Fernetti, all’ex Stazione di Prosecco, al Canale navigabile, all’ex Aquila e alle Noghere."
Si dà il caso che "Canale navigabile, l’ex Aquila e  Noghere" facciano parte del SIN (Sito Inquinato di Interesse Nazionale) e ogni insediamento sia possibile solo con tempi molto lunghi e costi assai elevati a differenza di Porto Vecchio che inquinato non è ed è vicinissimo al Centro Città dove chi lavorerebbe nei Centri Finanziari potrebbe trovare i servizi di cui ha bisogno: a differenza della Stazione di Prosecco e Fernetti, non inquinati ma lontani.

A noi comuni mortali risulta che la City di Londra sia in città e ben dotata di servizi. 
Si pensa  di offrire una landa desolata e inquinata, con costi e tempi di insediamento enormi, per le sedi di Multinazionali e Istituzioni che " dopo la Brexit  decideranno di lasciare il Regno Unito per trasferirsi in un Paese dell’Unione Europea. ... Un altro fronte su cui l’Italia sta lavorando per sfruttare la Brexit come opportunità è quello del trasferimento delle sedi di alcune autorità europee basate a Londra. C’è l’Ema, l’Agenzia europea per i farmaci, .... Ma c’è soprattutto l’Eba, l’Autorità bancaria europea, che dovrà lasciare la City e fa gola a molti. "come ci spiega il Piccolo. ?

Si pensa di mandare funzionari di multinazionali finanziarie ed enti europei abituati alla City di Londra a pranzare in qualche "bareto" ad Aquilinia?

PERCHE' NON IN PORTO VECCHIO, RIPRISTINANDO IL PUNTO FRANCO SOLO SOSPESO E CHE COMUNQUE PERMANE SULLA FASCIA COSTIERA  COMPLETANDOLO CON LA NO TAX AREA ( DA ESTENDERE ANCHE AGLI INSEDIAMENTI INDUSTRIALI ALTROVE) ?
Del resto Renzi ha annunciato di voler costituire una No Tax area nel sito dell' Expò di Milano, non in aperta campagna...


NON SE POL ? 
PERCHE' ?


Per non far perdere la faccia a tutti coloro che hanno parlato per anni di un fantaturismo di massa irrealizzabile in Porto Vecchio e a Trieste (straparlavano di milioni di presenze)?


Perchè non è la linea del PD ?


Per non far piangere Russo che ha fatto il blitz notturno sulla sdemaliazizzazione che in un anno mezzo non ha prodotto niente di concreto?
Proprio NIENTE, perchè anche per allargare i Punti Franchi alle nuove aree di Noghere ecc. bastava un decreto del CdG-Prefetto, senza alcun bisogno di spostare quello di Porto Vecchio.

Per non far piangere Sgarbi che nel 2001 ha posto il vincolo architettonico giustamente definito IDIOTA dal nostro bravo arch. Semerani ?


Per non far piangere Federico Pacorini che dice che i Punti Franchi non servono a niente dopo averli usati in abbondanza?

Per non ammettere che il PD ha fatto stupidaggini enormi su Porto vecchio?
Ed il Centro Destra pure, allineato apertamente con la sdemanializzazione / privatizzazione per un utilizzo solo turistico - croceristico come ha ripetutamente dichiarato Dipiazza?


Per non dare ragione a noi che da anni parliamo di RIUTILIZZO PRODUTTIVO DI PORTO VECCHIO in regime di Porto Franco?
Clicca QUI  per esaminare quello che diciamo da anni.


EPPURE IN PORTO VECCHIO ABBIAMO GIA' PRONTI SIA IL PROGETTO "POLIS" DI GENERALI E FIAT CHE LA LEGGE 19/91,
MA "NON SE POL" !

Ammesso, naturalmente, che questo parlare di No Tax Area non sia solo la solita POLITICA DEGLI ANNUNCI e l' ennesima fiaba da raccontare a Trieste per farla addormentare...

Ed ancora: perchè lasciar inserire nella Bozza di Decreto per i Punti Franchi di Trieste il DIVIETO, che adesso non esiste, di VENDITA AL DETTAGLIO E RESIDENZA che impedirebbe di creare dei grandi Duty Free Shop, ad esempio per passeggeri e croceristi, e di estendere l' extradoganalità alla città (che è abitata e dove la gente fa la spesa)?


Sappiamo tutti che il valore del Porto Franco e delle aree extradoganali extra UE è destinato ad aumentare nella crisi della UE che vedrà le probabili prime fratture nell' Europa Orientale, come oggi dicono gli analisti del Vaticano sull' Osservatore Romano (la Chiesa la sa lunga: è da 2.000 anni sul mercato!): non tarpiamoci le ali mettendoci divieti da soli !

E interessiamoci anche alla politica internazionale e non solo all' orto di casa: perchè Trieste è sempre stata uno dei sismografi più sensibili alle scosse internazionali, ci piaccia o no.


Nota: 
Legge 19/91 art. 3, comma 1 e 4 - 
Art. 3.
1. Ai fini della promozione e dello sviluppo dell’attività finanziaria dei Paesi di cui all’art. 1, comm 1, e della loro progressiva integrazione con i mercati finanziari internazionali, nell’ambito dei punti franchi esistenti a Trieste, è istituito un Centro di servizi finanziari ed assicurativi ove operano filiali, sussidiarie.affiliate di istituzioni creditizie, di società di intermediazione mobiliare, di società fiduciarie,di enti e società di assicurazione, di società finanziarie che raccolgono fondi sui mercati internazionali presso non residenti da utilizzare unicamente fuori del territorio dello Stato italiano con non residenti. Nello stesso Centro operano anche società estere di intermediazione ed assistenza al commercio internazionale.
In esso sono inoltre attivati un mercato di emissione e compensazione di lettere di credito, una borsa per la negoziazione a termine di merci ed una borsa per valutare, tariffare e negoziare i rischi assicurativi localizzati nei Paesi dell’Est europeo e nell’URSS.
 I soggetti operanti nel Centro per le attività che ivi svolgono non sono considerati residenti in Italia ai fini valutari e bancari; sono esclusi da obblighi di sostituzione relativamente ad imposte italiane, fermi rimanendo gli obblighi previsti dall’art. 13 del decreto-legge 15 dicembre 1979, n. 625, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 febbraio 1980, n. 15, come sostituito dall’art. 30 della legge 19 marzo 1990,n. 55, nonchè quelli imposti dalle disposizioni legislative in materia di prevenzione e repressione dei fenomeni di criminalità organizzata e di riciclaggio del denaro di provenienza illecita.
…..

4. I redditi prodotti nel Centro di cui al comma 1, dai soggetti autorizzati ai sensi del comma 3, sono esclusi dall’imposta sul reddito delle persone giuridiche e sono assoggettati ad imposta locale sui redditi con aliquota ridotta del 50 per cento. Da tale imposta sono esclusi, per i primi dieci anni dall’inizio di operatività del Centro, i redditi prodotti dai soggetti provenienti dai Paesi in fase di transizione dall’economia di comando all’economia di mercato e le plusvalenze realizzate su partecipazioni sociali ed investimenti di medio e lungo termine negli stessi Paesi. Le imposte indirette sugli affari relative alle attività di cui al comma 3 sono applicate con aliquota fissa. L’onere derivante dalle disposizioni del presente comma è valutato in lire
65 miliardi, di cui lire 5 miliardi per ciascuno degli anni 1992 e 1993.

IL PROGETTO POLIS CON CENTRO FINANZIARIO E AFFARI OFF-SHORE IN PORTO VECCHIO (ANNI '90  QUANDO ANCORA SGARBI NON AVEVA MESSO IL "VINCOLO IDIOTA")


COSA FARE IN PORTO VECCHIO SFRUTTANDO IL PUNTO FRANCO EXTRADOGANALE E LA NO-TAX AREA



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