RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

venerdì 1 luglio 2016

NO TAX AREA - zona franca - A TRIESTE NEL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE: LA SERRACCHIANI VIENE SULLE NOSTRE ! C' ENTRANO I SONDAGGI DI REPUBBLICA CHE DANNO IL PD E RENZI PERDENTI E LA BREXIT (e forse la prossima Austrexit) ? MAH !


Fa sempre piacere quando qualcuno riprende le tue idee ma se a riprenderle è addirittura la Governatrice e Vicesegretaria del PD Debora Serrcchiani il piacere supera ogni limite.
Due giorni fa (clicca QUI) dicevamo che Renzi invece di proporre una Zona Franca a Milano in area Expò e a Napoli a Bagnoli avrebbe fatto meglio a puntare sul PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE che è già ZONA EXTRADOGANALE EXTRA UE a tutti gli effetti e, per questo motivo, non necessita nemmeno di autorizzazioni dell' Unione Europea.

L' idea deve essere piaciuta agli amici dell' Ufficio Stampa della Governatrice preoccupata per i pesanti cali di popolarità del PD e di Renzi, ormai destinati a perdere in un ballottaggio con i 5 Stelle come certifica Repubblica oggi, e che, preoccupata per la propria sorte, è desiderosa di riposizionarsi sul mercato politico.
Infatti invece di una semplice telefonata di segnalazione fra Segretario e Vice è nata una pubblica lettera con comunicato stampa "Urbi et Orbi".
Ma il contenuto ci sta bene perchè rinforza le nostre tesi visto che proviene da un ambiente istituzionale.


L' interesse per le Zone Franche è uno degli effetti della Brexit su cui in 
questi giorni insistiamo parecchio suscitando perplessità fra chi ancora non ne comprende l' importanza anche per Trieste.
Speriamo che ci arrivino presto a comprendere, anche perchè hanno appena invalidato le elezioni presidenziali austriache e tra un po' potremmo avere a che fare anche con un AUSTREXIT che farebbe schizzare al cielo il valore di una Zona Franca extra UE a Trieste.

Tuttavia le affermazioni per una volta vere della Serracchiani confliggono con il "Disciplinare" delle Dogane Italiane appena varato e già operativo.

DISCIPLINARE DOGANALE CHE IN CONSEGUENZA ANCHE DELLE PAROLE DELLA SERRACCHIANI DEVE ESSERE RIVISTO E MODIFICATO SUBITO.


Vediamo come, esaminando il testo della letterina a "Babbo Renzi" della Serracchiani, che trovate integralmente sotto, e di cui qui esaminiamo alcune frasi in rosso.
(Trovate i nostri precedenti articoli ricchi di documentazione sull' argomento CLICCANDO QUI)


PUNTO 1 ) "attività quali la manipolazione (imballaggio, etichettatura ecc.) e la trasformazione anche di carattere industriale delle merci avvengono in completa libertà da ogni vincolo doganale".
Come la mettiamo con il Disciplinare operativo da pochi giorni che all' articolo 50 dice il contrario ovvero che
: " Modalità di esercizio delle lavorazioni industriali 1. Le lavorazioni dovranno svolgersi entro i limiti ed alle condizioni fissate nelle autorizzazioni e nei relativi disciplinari di servizio rilasciati dall’Ufficio delle Dogane di Trieste ."?


PUNTO 2) "la massima libertà di accesso e transito e l'extradoganalità (o extraterritorialità doganale" -"la libertà di transito e la libera circolazione all'interno del porto franco" -"il corredo giuridico dell'extradoganalità"-"un habitat  fiscale e doganale assolutamente unico nel panorama europeo".Come la mettiamo con il Disciplinare operativo da pochi giorni che parla continuamente di "autorizzazioni"  e all' articolo 38 dice il contrario ovvero che tutte le merci sono sottoposte a controllo  da parte delle Dogane Italiane e onerosi obblighi di registrazione e tracciabilità? Vedi QUI il testo completo.


In altre semplici parole noi sosteniamo l'ovvia tesi che IN UN TERRITORIO EXTRADOGANALE LE DOGANE ITALIANE NON DEVONO NEMMENO ENTRARCI, A PARTIRE DAGLI UFFICI CHE ADESSO SONO DENTRO IL PUNTO FRANCO.
Infatti non si tratta di semplice "simulazione di extradoganalità" come avviene per le Zone Franche Comunitarie ma di extradoganalità reale a tutti gli effetti: "
un habitat  fiscale e doganale assolutamente unico nel panorama europeo" come dice anche Debby.


Chi volesse estendere le straordinarie prerogative extradoganali dei Punti Franchi  a tutto il Territorio per realizzare una Zona Franca Territoriale come Livigno, con straordinari vantaggi per i cittadini, dovrebbe però ovviamente evitare che venga subdolamente introdotto il divieto di residenza e vendita al dettaglio che invece è previsto negli ultimi articoli della Bozza di Decreti Attuativi per i Punti Franchi in via di approvazione e recentemente presentati.
Attualmente  questi divieti non ci sono perchè non previsti dall' Allegato VIII.
A che pro lasciarli introdurre adesso ?


LEGGI ANCHE IL SUCCESSIVO CLICCANDO QUI.

Ecco il testo completo del comunicato:


FISCALITÀ: SERRACCHIANI A RENZI, PORTO FRANCO TS DIVENTI 'NO TAX AREA'


Trieste, 1 luglio - In una lettera inviata ieri al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, e per conoscenza al ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan e al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha messo in risalto le opportunità offerte in particolare dal Porto di Trieste nella prospettiva che possa concretizzarsi l'ipotesi di istituire alcune No Tax Areas a seguito della cosiddetta Brexit.

"È noto - ha scritto Serracchiani - che
l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea impegnerà gli Stati membri in un processo di straordinaria complessità, ulteriormente complicata da probabili riflessi sistemici sulle economie, al momento difficilmente misurabili. In questo scenario, desta particolare interesse la proposta, ripresa anche dalla stampa nazionale, di istituire nel nostro Paese alcune No Tax Areas, finalizzate ad attrarre investimenti".

"È in tale prospettiva, e con particolare riguardo all'individuazione geografica di tali aree, che porto alla Tua attenzione la peculiare opportunità rappresentata da questa regione", ha indicato Serracchiani al capo del Governo, riferendosi "a
Trieste come sede di un porto franco che rappresenta un autentico unicum  nell'ordinamento giuridico italiano e comunitario".

"Si tratta, in concreto, di uno strumento caratterizzato, essenzialmente, da due regimi
: la massima libertà di accesso e transito e l'extradoganalità (o extraterritorialità doganale), ha precisato, spiegando che sotto il primo profilo, "i vantaggi/benefici possono essere raggruppati in un gruppo di norme che assicurano la libertà di transito e la libera circolazione all'interno del porto franco. Con queste norme, ad esempio, i TIR provenienti dalla Turchia non sono sottoposti alle quote bilaterali tra Stati per cui il transito da e per il Porto di Trieste (Autostrada del Mare Trieste - Turchia) è libero".

Per quanto concerne, invece
, il corredo giuridico dell'extradoganalità, implicante tutta una serie di effetti favorevoli, Serracchiani ha ricordato, a titolo di esempio, che "le merci provenienti dai Paesi non comunitari possono essere sbarcate e depositate (senza limiti di tempo) immuni da dazio o altra tassa, fino a quando non varcheranno i confini del punto franco, per essere importate all'interno del territorio doganale italiano/comunitario. Degno di nota - ha aggiunto - è che, per le merci in regime di deposito illimitato, non è necessaria la prestazione di alcuna garanzia. Inoltre, poiché le merci unionali lasciano il territorio dell'Unione non appena fatto il loro ingresso nel porto franco, l'esportazione non è soggetta a IVA".

Non solo. Serracchiani ha evidenziato che "un'altra peculiarità del regime in parola, è che
attività quali la manipolazione (imballaggio, etichettatura ecc.) e la trasformazione anche di carattere industriale delle merci avvengono in completa libertà da ogni vincolo doganale". E ancora, "con l'applicazione dell'istituto del cosiddetto Credito doganale, le merci importate nel mercato comunitario attraverso i punti franchi godono di una dilazione del pagamento dei relativi dazi e imposte doganali fino a sei mesi dalla data dello sdoganamento, a un tasso di interesse annuo particolarmente contenuto".

La presidente del Friuli Venezia Giulia, infine, ha fatto notare come "l'Autorità Portuale di Trieste, grazie ai provvedimenti di spostamento delle aree del punto franco di Porto Vecchio, conseguenti alle recenti norme nazionali sulla sdemanializzazione, abbia esteso i benefici del punto franco triestino ad alcune aree retro portuali: aree nelle quali potranno dunque essere collocate, con procedure semplificate, attività industriali e logistiche passibili di beneficiare dei vantaggi sopra descritti, in
un habitat  fiscale e doganale assolutamente unico nel panorama europeo".

Sulla base di queste considerazioni, Serracchiani ha concluso dichiarandosi "certa che il presidente del Consiglio sappia cogliere le potenzialità di moltiplicatore attrattivo di investimenti di cui il porto franco triestino sarebbe capace ove -
alla peculiare collocazione baricentrica rispetto al Centro Europa - si saldassero le prerogative di una No Tax Area
: con intuibili ricadute positive sull'intero Sistema Paese".


SIAMO A CAVALLO O CERCHIAMO DI "CAVALCARE LA TIGRE" ?

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