RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 14 dicembre 2016

GUAZZABUGLIO PORTO VECCHIO: DOV' E' L' OBBLIGATORIA VARIAZIONE DI BILANCIO COMUNALE PER LA PRESA IN CARICO? DOVE I SOLDI PER LE SPESE CORRENTI ? SOLO LE NUOVE MAPPE COSTANO € 300.000 - ED IL RESTO DELLA MANUTENZIONE, MESSA IN SICUREZZA, ASSICURAZIONE ECC? PAGA PANTALONE?


Dunque  l' assessore Giorgi afferma (citiamo dal Piccolo) che dal Comune " è stata approvata la presa in carico di quell’immane patrimonio " di Porto Vecchio, mentre l' altro ieri ha espresso il rifiuto di prendere in carico le scuole della ex- Provincia come previsto dalla legge (nefasta) sulle UTI (clicca QUI).(N.B. Evidentemente il Comune può rifiutare una nuova proprietà troppo onerosa anche se prevista da una legge...)

Dunque la "presa in carico" nel patrimonio comunale sarebbe avvenuta:

1) Prima ancora di conoscere non solo il valore e le spese correnti ma addirittura prima di avere mappe e schede tecniche aggiornate (che invece si pretendono per le scuole funzionanti) e prima di avere mappe catastali rispondenti alla realtà ?
Una operazione che a poker si chiama "BUIO" ma che non è concessa nella pubblica amministrazione dove si usano i soldi dei cittadini.


2) Con che soldi a bilancio visto che "è stato calcolato che solo per pagare i professionisti che dovranno aggiornare le mappe apportando le modifiche, il Comune dovrà spendere 300mila euro" e visto che si lamentano per i tagli che imporrebbero riduzioni ad assistenza ed altri servizi indispensabili?

3) Senza  la Variazione di Bilancio, regolarmente approvata dal Consiglio Comunale, prevista per legge in caso di variazione del patrimonio, in questo caso enorme, e di previsioni di SPESA CORRENTE in questo caso rilevantissima: se costano 300.000 euro solo gli aggiornamenti delle mappe figuriamoci il resto...

4) Confermano quello che diciamo da tempo: " Per il Comune si prospettano spese enormi","spese previste di assicurazione, vigilanza, illuminazione, eccetera" bonifica, rimozione rifiuti e ruderi, messa in sicurezza di edifici e strade ecc.

Dicono:è chiaro che il Comune con il suo solo bilancio non potrà mai farcela ad “assorbire” Porto vecchio. ".
Verissimo: chi paga? 
Manderanno il conto al sen.Russo?


Propongono di chiedere al Governo Renziloni una legge che il 15% dei proventi delle vendite vada al Comune.

Benissimo:  Quali vendite? Quando?  A che investitori? A che prezzo visto che non hano neanche una stima del valore?Per fare che?
Chi paga intanto? 
Ma è semplice: i Triestini o con nuove tasse o con calo di assistenza e servizi.
Hanno già cominciato rifiutando, per eccesso di spese e rischio, la presa in carico delle scuole della ex-Provincia...
E si sono scordati che c'è già un contenzioso milionario per l' area Greensisam, quella più pregiata, con il concessionario che si rifiuta di pagare l' infrastrutturazione primaria.

Le spese, che qualcuno della Giunta Comunale contesta, per gli immigrati e per l' acquisizione della scuole ex-provinciali saranno bruscolini al confronto di quelle per questa avventura senza senso dell' urbanizzazione di Porto Vecchio, e ne pagheranno il costo gli strati più deboli dela cittadinanza, quelli più bisognosi di servizi e assistenza dal Comune.


Noi pensiamo che non combineranno niente, che l' urbanizzazione di Porto Vecchio sia destinata al fallimento, come i progetti turistici basati su ridicoli Musei destinati a restare deserti, e sarà solo un grande costo per la città.

E che necessariamente, finita la sbronza a caro prezzo, Porto Vecchio sarà riutilizzato a fini produttivi riallargando il Punto Franco che tuttora fortunatamente esiste sulla fascia costiera, malgrado Russo ed i politicanti.

A meno che non si conceda l' area ai palazzinari per una speculazione edilizia devastante con gravi conseguenze sulla città esistente in termini di crollo del valore degli immobili e degli esercizi commerciali e di spostamento traumatico del baricentro cittadino con desertificazione di quello attuale.

SONO PAZZI OLTRE CHE VIOLATORI SERIALI DI LEGGI E PROCEDURE DI BUONA AMMINISTRAZIONE.

Ecco l' articolo odierno del Piccolo:
Magazzini in Porto vecchio Scatta il censimento ufficiale Iniziativa del Comune in vista del passaggio di mano previsto il 31 dicembre Stimato in 300mila euro il costo per aggiornare mappe e schede tecniche 

Il censimento dei Magazzini a incominciare da quelli storici e tutelati dalla Soprintendenza ai Beni architettonici, il controllo del loro stato di conservazione, la verifica della corrispondenza con le mappe catastali e tavolari e dell’esistenza di eventuali situazioni di pericolo. È l’operazione che il Comune si accinge a far partire in Porto vecchio dato che il 31 dicembre avverrà il passaggio di mano dal Demanio dello Stato a quello municipale così come previsto dalla legge del dicembre 2014 su emendamento proposto dal senatore Francesco Russo. «Dopo che è stata approvata la presa incarico di quell’immane patrimonio (Quando e come ? ndr)- spiega l’assessore al Demanio Lorenzo Giorgi - in questi giorni ho già fatto una prima riunione con i tecnici del mio assessorato per pianificare il passaggio a una seconda fase che prevederà l’ispezione, con ausilio anche di tecnici dell’Autorità di sistema portuale, di ogni singolo edificio di cui dovrà essere redatta una dettagliata scheda tecnica». «È già trapelato - spiega Piero Camber, capogruppo in Comune di Forza Italia - che in molti casi la situazione reale del patrimonio non corrisponde alle mappe di intavolazione (si acquisisce nel patrimonio comunale con carte false? ndr) perché in decenni e decenni sono state fatte modifiche oppure altre cause hanno alterato la situazione originaria. Èd è stato calcolato che solo per pagare i professionisti che dovranno aggiornare le mappe apportando le modifiche, il Comune dovrà spendere 300mila euro». Dei 650mila metri quadrati complessivi del Porto vecchio, ne passano al Comune circa mezzo milione. La linea di demarcazione tracciata preserva infatti al Demanio marittimo l’intera striscia di costa, l’area dell’Adriaterminal e quella degli stabilimenti balneari e delle società sportive. Gli edifici, secondo quanto riportato su una brochure di qualche anno fa dell’Authority, sono 38 suddivisi in tre tipologie: a un solo piano fuori terra; a due o tre piani fuori terra con cantina e soffitta e ballatoi tra gli avancorpi sostenuti da colonnine di ghisa; a quattro piani fuori terra con cantina, pianoterra e quattro piani superiori con ballatoi. Quelli della prima e seconda tipologia presentano anche una banchina a sbalzo sul piano stradale che ha un’altezza di un metro e che era adatta per i trasbordi cui carri ferroviari o sui veicoli. Quelli del terzo gruppo che sono di costruzione più recente, risalgono cioé ai primi del Novecento, presentano accessi anche a filo di terra. Sono già state ristrutturate l’ex Centrale idrodinamica e l’ex Sottostazione elettrica oltre a una parte del Magazzino 26. «Noi di Italia Nostra nel 2006 - ricorda Antonella Caroli - ne avevamo controllati e censiti 23 di cui 18 ancora da restaurare, ma era stata un’iniziativa priva di ufficialità burocratica». I Magazzini sono disposti su tre strade parallele tra loro: uno stradone centrale e due strade di cui una confinante con la via ferrata, ma si aprono tra di loro anche ampi piazzali. «Ci si potrà sbizzarrire nel proporre l’intitolazione delle nuove vie (Sai che gioia? e a quale prezzo! ndr- dice Giorgi - che entraranno a far parte di un nuovo grande rione che in realtà andrà ad ampliare i due rioni di Gretta e di Barcola». Per il Comune si prospettano spese enormi. È il motivo per il quale il Consiglio comunale su proposta di tre consiglieri di Forza Italia: Piero Camber, Alberto Polacco e Michele Babuder ha approvato all’unanimità dei presenti una mozione per chiedere che almeno il 15% dei proventi derivanti da alienazioni o concessioni dei Magazzini storici rimanga al Comune per permettergli di far fronte alle spese previste di assicurazione, vigilanza, illuminazione, eccetera. (quando, come e a chi ci saranno queste vendite. e intanto chi paga?)«La norma fatta approvare da Russo - spiega Camber - prevede che tutti gli introiti vengano girati all’Autorità di sistema portuale per le infrastrutture del Porto nuovo, ma è chiaro che il Comune con il suo solo bilancio non potrà mai farcela ad “assorbire” Porto vecchio. ( Proprio così e allora ? Chi paga in speranzosa e inutile attesa dei fantomatici investitori??) Chiediamo dunque che il sindaco si attivi presso il Governo per far approvare questa modifica alla legge». 



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